martedì 31 gennaio 2017

🎼 RICORDI DI UNA NOTTE IN PIENO INVERNO 🎼

Il contrabbasso "visto da vicino" come da dicitura sul web...mah.

Sono storie, sono sempre e solo storie; ma son ricordi di gioventù!!

Ho scritto questo post ieri sera quando sono andata a dormire o almeno ho tentato di farlo: ero così stanca che nemmeno riuscivo a dormire quindi, pensa che ti pensa...buona lettura!! 

 FAVOLETTA (ma anche no) DELLA BUONANOTTE.

Alle medie avevo un professore di musica di cui, ahimè, non ricordo il nome, ma che mi è rimasto impresso, parecchio.
Ora che ho un sonno immane e fatico a star sveglia, mi sovviene il ricordo di quest'uomo...suonava il contrabbasso, e fin qui niente di strano; indossava solo tuniche di un ambiguo colore bianco poco convinto dalle quali spuntavano due gambette strasecche e piuttosto pelosette, eh. Camminava scalzo per i tre quarti dell'anno, mhm. Asseriva di essere sposato con il suo strumento e che dormiva con il suo contrabbasso (nel senso che se lo portava proprio nel letto), mah.

Ora che sono più saggia mi dico: ognuno fa esattamente quello che vuole della propria vita. Basta che non faccia male al prossimo. Ed i piedi nudi del Prof erano assolutamente innocui!!

 Ogni tanto mi chiedo dove sia finito, un giorno ci dissero che avevano cambiato prof.
Al suo posto misero un adone con capello lungo ed occhio ceruleo che invece di spiegare, si aggirava tra noi fanciulle adoranti facendo complimenti intorno all'argomento "capelli" per l'appunto (ed i miei, non per dire, già allora suscitavano un certo interesse da parte del ceruleo prof e un odio credo atavico da parte delle girls della mia classe); di spiegare qualcosa di musica proprio non se ne parlava...in compenso durante le sue lezioni aleggiava nell'aria un persistente profumo di shampoo fresco di mattinata.

I miei capelli, non per dire sono strabelli anche adesso che ho qualche anno di più, e anche quelli della mia figliola. Riguardo ai capelli del mostriciattolo non mi pronuncio; l'importante è che egli faccia il suo dovere, ovvero coprire la fanciulla che appare dietro alla sua figura. BRAVO!!
 
Questo per dire che forse era meglio il professore strambo sposato col suo contrabbasso che ci ha lasciati anzitempo, piuttosto che il bellone da fotoromanzo che non ci ha insegnato una beata mina. Gambesecche almeno aveva pure tentato di farci diventare un coro gregoriano durante la sua breve vita nella nostra scuola; occhi belli ha fatto sì che io oggi, cari amici, ingaggi una feroce battaglia giornaliera con il solfeggio. Battaglia che ho tutte le intenzioni di vincere, anche un po' per vendicare l'intolleranza della società:

1) nei confronti della sua tunica 
2) nei confronti dei suoi piedi scalzi
3) nei confronti delle sue gambette secche
4) nei confronti della sua adorabile mogliettina lignea nonchè sonante.

Prof se leggi questo post per caso batti il tempo o, in alternativa, urlami dietro: "Merloooooooo non si solfeggia con la sinistraaaaaaa!!!!"

🎼 

Qui MI MANCANO I FONDAMENTALI
31/01/2017
Enrica Merlo

venerdì 27 gennaio 2017

L'AMORE NON HA REGOLE (L'Anima di quelli che chiamiamo Animali)


Sono storie, sono sempre e solo storie...ma al cuor non si comanda checchè se ne dica.

Oggi non è forse il momento più adatto per parlare di animali, il 27 gennaio può parere blasfemo ma voglio sperare che, cominciando a comprendere tutti gli esseri che interagiscono con noi, proprio tutti, prima o poi l'Umanità troverà quell'equilibrio che da sempre manca. Buona lettura.


L'AMORE NON HA REGOLE (L'anima di quelli che chiamiamo animali)

la mia Cannellina è innamorata e potrebbe non essere un fatto strano se non che non ha più una parte importante di quell'apparato che dovrebbe farle provare attrazione per i mici, è sterilizzata insomma. 

Qui c'è un "gattaccio" rosso che viene con regolarità a mangiare le crocchette che mia cugina lascia fuori per i suoi di gatti, è un tipo cattivello, rissoso e perennemente spelacchiato; picchia senza pietà tutti i mici che incontra sul suo cammino. 

La mia Cannella non può uscire, un pò perchè non è mai stata nel mondo esterno, un pò per dei problemi motori che non vi sto a dire, insomma per farla breve potrebbe essergli fatale una caduta o finirebbe immediatamente sotto ad un'auto visto che ha una paura inenarrabile di qualsiasi cosa.
Però è innamorata...ma non di quell'amore carnale che le è precluso vista la menomazione a fin di bene, è proprio innamorata, inspiegabilmente innamorata.

 Aspetta l'apparire del suo amore fulvo per delle ore seduta sull'angolo del tavolo di cucina, posto, baluardo dove ha visibilità maggiore sui tetti. E quando si palesa è tutto un correre per casa in modo lieve e felice, da una finestra all'altra per seguire tutto il percorso del suo pirata. 

Non fa così con nessun altro gatto lì fuori, prova emozioni dunque, emozioni e non solo istinti alla faccia di coloro che dicono che gli animali non hanno un'anima ed una sensibilità degna di questo nome.
Nonostante la "castrazione", nonostante il suo essere regale prigioniera nella sua casa, nonostante la cattiva nomea del suo innamorato lei non desiste e quando lo vede scomparire all'orizzonte viene da me e con un miagolio sommesso mi guarda negli occhi come a dirmi: "Tornerà vero?". Ed io non posso che risponderle "certo Cannella, tornerà il tuo Amore Pirata, tornerà al di là di quello che siete perchè il sentire è sentire che si abbiano quattro zampe o due e al di là di chi tu possa amare e non lasciare che nessuno ti dica che il Pirata non è l'innamorato giusto per te". Io tifo per il loro amore quasi impossibile, e voi?

Aspetta il tuo Pirata Cannella, aspettalo...per pochi buoni motivi che ci siano, ne vale sempre la pena.

Che il tuo amore sia così lieve.
 

Uto Ughi suona la Campanella di Paganini.


Qui MI MANCANO I FONDAMENTALI
Enrica Merlo
27/01/2017



sabato 14 gennaio 2017

ACCENDI LA TUA RADIO PER FAVOR...Qui Radio Torino di FRANCO CLIVIO



Questa mia interessantissima lettura (lettura di parte tra l'altro 👏 vedi Gatti e Poesie-Cats & Poetry 💝) risale al giugno del 2016. 
Bel libro ACCENDI LA TUA RADIO PER FAVOR..., senz'altro nostalgico e, per chi come me, tenta in qualche modo di fare radio e anche di qualità si spera, sicuramente un riferimento importante. Mi aspettavo tuttavia un tantino meno ossequiosità nei confronti del regime fascista anche se l'autore sarà sicuramente a torto o a ragione un nostalgico del duce, vero è però che la radio in Italia ha avuto la sua massima espansione proprio in quel periodo essendo l'unico mezzo di comunicazione di massa che riusciva, nel bene o nel male a raggiungere quasi tutte le fasce sociali pur essendo una radio di regime.
Anche se fintamente burlandosi di Mussolini e dei suoi accoliti, ho potuto notare un eccessivo soffermarsi dell'autore proprio su questo periodo storico della radio. C'è da dire a discolpa, se di discolpa si può chiamare, di Clivio, che ai tempi del fascismo egli era poco più che fanciullo e probabilmente come quasi tutti i ragazzi di allora aveva una spropositata adorazione nei confronti della "virilità" mussoliniana facendo parte del ceto medio alto della società italiana e con un padre quasi sicuramente simpatizzante fascista. Mancanti anche notizie di tipo radiofonico anche dell'immediato dopoguerra e pensare che Franco Clivio allora era già un ragazzo e nulla o quasi riguardo al profluvio di radio private fiorite intorno al 2000 anno in cui per l'appunto è stato scritto questo libro. Non che sia rimasta delusa anche perchè a onor del vero il sottotitolo di questo libro è "dall'Eiar alla rai sulle onde dell'etere" però essendo Clivio un profondo conoscitore della radio in toto mi sarei aspettata qualche notizia in più riguardo ai "tempi moderni". Critiche a parte nulla toglie invece il fascino ed il lieve senso di nostalgia nei confronti degli albori radiofonici e dei personaggi citati, dal Trio Lescano, che non avevo idea fosse formato da tre sorelle olandesi e di tutti quei nomi che ho sentito citare durante la mia vita ma di cui non sapevo nulla. 


Gradevolissime le canzonette anteguerra citate ed ascoltate grazie a youtube (per fare un esempio ALBERTO RABAGLIATI con "Quando la radio canta"). Bellissimi i testi di canzoni citate che potrebbero essere delle filastrocche o delle gioiose poesie in rima. Insomma una piacevole esperienza, una bella lettura nonostante la smaccata ammirazione per la "radio fascista" alla quale va però senz'altro il merito di aver divulgato il mezzo radiofonico con una capillarità davvero incredibile per quei tempi. Bellissimi poi i passaggi riguardo alle descrizioni delle marche delle radio, dei prezzi spesso proibitivi, dei sacrifici fatti dalle famiglie pur di avere un apparecchio radiofonico in casa, della gioia che si provava all'arrivo della radio e comunque sia, della comunanza, dello stare insieme tutti intorno a questa scatola parlante cosa che non accade più ai giorni nostri, anzi. Si dovrebbe tornare un tantino indietro e imparare ad apprezzare a stare in famiglia, tra amici senza avere uno smartphone in mano.
Un esperimento comunque davvero coraggioso quello di Monsù Clivio che nelle pagine di questo libro ci porta, comunque sia, in un momento storico affascinante, immaginando attraverso quelle voci d'altri tempi signori alti con completi alla Humphrey Bogart e signore bellissime con sorrisi enormi ed acconciature perfette. Una radio magari pilotata ma con il fascino che hanno tutte le avventure quando sono appena cominciate e hanno davanti a loro uno splendido orizzonte libero da nubi.



Alberto Rabagliati in QUANDO LA RADIO CANTA.


Una radio "a valvole"


L'interno


Una mitica radio TELEFUNKEN.


Qui MI MANCANO I FONDAMENTALI
ENRICA MERLO
14/01/2017 


BUONA LETTURA E BUON ASCOLTO!!

mercoledì 11 gennaio 2017

L'ITALIETTA DEI TELEFONISTI. (o come rovinarsi per navigare due ore al giorni su internet)



Sono storie...sono sempre e solo storie. Ma ti possono portare alla follia.

Di che vi parlo oggi? Ma di una mia esperienza personale che ho vissuto e purtroppo continuo a vivere. A giugno del 2016 sono stata indotta un pò con l'inganno un pò con un'estrema velocità del tipo telefonante nel parlare, a sottoscrivere un abbonamento con un operatore che comincia con la V e finisce con la E (uno di quelli elencati sulla foto illustrativa e non è la tim) tutto bene, pagavo più o meno sui venti euro o poco più salvochè bisognava fare il rid bancario. Io non sono d'accordissimo con questa cosa della domiciliazione ma al diavolo!! Un pò di fiducia ogni tanto e poi quest'omino sembrava così convincente!! Da venti euro siamo arrivati a venticinque (forse qualcosina di più poichè le bollette erano tutte di 53 euro e rotti), ma pazienza si sà siamo in Italia no? Va bene così. Tutto bene finchè non devo traslocare anche se ho il sentore che qualcosa di agghiacciante sarebbe successo a prescindere. Innanzitutto prenoto un piccolo router wifi perchè dove sarei dovuta andare l'adsl non arrivava (ma dove dovevi andare? In Patagonia 😖). Poi invece mi trasferisco qua (dove? Affari miei) e ovviamente l'adsl arriva quindi che faccio? Chiedo un TRASLOCO di linea, cosa ultrasemplice a sentire loro. Per il 30 novembre dovrebbero venire i tecnici per mettermi la linea ed il 30 novembre doveva essere disattivata al mio precedente domicilio.
Bene.
Bene un cavolo invece. A parte il trascurabile fatto che anzichè il 30 la linea nella precedente casa è stata disattivata il 25 e per cinque giorni pereppeppè, come si suol dire, poi il 30 arriva il tecnico nella nuova casa ed è a dir poco sguisciante ed ambiguo, non si capisce ma scappa senza fare il suo lavoro. Evabbè. Richiamo, mi mandano un altro tecnico, questa volta, udite udite ubriaco come una cucuzza alle nove del mattino. Bene. Bene un cavolo invece. Manco questo per gli ovvi motivi del caso riesce a fare il suo dovere. Gli faccio chiamare in diretta qualcuno che mi dia lumi ma non oso dire davanti a lui che mi han mandato uno ciucco. Evvabbè. Riprendo un altro appuntamento e questa volta il tecnico manco si presenta. Ed intanto i giorni e le settimane passano ed io sono sempre più abbattuta/arrabbiata. 

Arriva anche l'influenza e per un quindici giorni rinuncio a chiamare tutti i giorni questi benedetti operatori voda...ehm.


Primi di gennaio richiamo e la solita operatrice straniera che parla perfettamente italiano ma che non capisce un tubo dice che a giorni verrò contattata per fissare un appuntamento con l'ennesimo tecnico. Evviva. Vengo effettivamente contattata dopo parecchi parecchi parecchi giorni e l'appuntamento carissimi è per sabato 14 gennaio "fascia oraria dalle 8,30 alle 10,30" il che vuol dire che ammesso e non concesso che un tecnico si presenti, arriverà o alle 8,29 o alle 10,31 e sarebbe già una bella grazia. Stamattina mi sveglio con una funesta sorpresa. faccio un controllino sul mio conto giusto per e vedo un pagamento a codesto operatore di 78 Euro!!!!!!!! Il che vuol dire bollettone e altro ancora, ricchi premi e cotillon (premetto o pospongo che mi era stato assicurato che il pagamento delle bollette era temporaneamente sospeso per mancanza effettiva di servizio). Arrabbiata come un riccio al quale siano stati tolti tutti gli aculei nel sonno decido di non darla vinta troppo facilmente a questi cattivoni e chiamo tutti gli operatori possibili immaginabili in rigoroso ritmo mitraglietta, tutti seguono il seguente copione: Operatore italiano che ti dice di rimanere in linea che deve "radunare" i miei dati (e che mica è una mandria di bufali è una linea telefonica!!) musichetta spaccatimpani a palla e ti ri-risponde indovina chi? Ma la simpatica operatrice/operatore da Tirana che per carità lei ha una voce suadente e lui accattivante però sta di fatto che dei tuoi problemi di linea 1) non ci capiscono un'acca rovesciata 2) non gliene può fregar di meno che tanto il lavoro ce l'hanno comunque, sospetto. NULLA DI FATTO.

😭

Piccolo spazio pubblicità 

Dovete sapere che nel frattempo consapevole che il piccolo router wifi non mi serviva ho spedito una raccomandata a chi sapete voi senza nemmeno aprire il gioso pacco, subito, immantinente, senza perdere un secondo esercitando il mio diritto di "ripensamento". bene anche il piccolo router è stato sistematicamente ignorato dall'amministrazione o chi per esso, ma in qualche modo la si è aggiustata aggiungendo un terrificante centesimo alla mia bolletta per evitare tutta la trafila del loro sbaglio nel non aver ritirato l'abbonamento. E questo era tanto per darvi notizia di un ulteriore atto di efficienza di questo simpatico operatore, il male minore comunque ma occhio che se mandate le raccomandate questi le usano come aeroplanini.


Olè!! 

Oggi pomeriggio mi reco in ben due negozi del suddetto operatore. Il primo mi consiglia brutalmente di "bloccare il rid bancario e buona fortuna forse sarebbe meglio si rivolgesse ad un'associazione di protezione per i consumatori, il suo è un caso abbastanza disperato" 😠 una soddisfazione che non vi dico, l'altro un pò più professionalmente e soprattutto gentilmente mi consiglia di attendere questo ulteriore appuntamento e se non dovesse presentarsi nessuno oppure il tecnico fosse nuovamente brillo o non facesse il suo dovere di tornare da loro e si aprirebbe una segnalazione di inefficienza, di mancato soccorso o dovere dell'operatore, insomma, un macello che non è che non vi sto a dire perchè ve lo sto dicendo. Una cosa, dopo questo marasma di parole mi sento di consigliarvi: per quanto non vi sia mai accaduto nulla di brutto in questo senso non vi fidate mai dei contratti telefonici: io stessa ne ho fatti molti è sempre andata bene ma stavolta sto pagando per tutta la mia vita precedente, per quella attuale e sospetto per quella futura...se dovete stipulare un contratto di qualsiasi genere prendetevi quell'oretta libera ed andate in un negozio...saprete con chi prendervela fisicamente nel caso in cui disgraziatamente le cose andassero male.

Per il resto vi terrò informati non vi preoccupate. Io ottimisticamente spero sabato di avere la mia linea. Con la ragione credo che chiuderò il tecnico o nello sgabuzzino o nel frigo almeno me lo mangerò a poco a poco come un prosciutto crudo.

Qui MIMANCANO I FONDAMENTALI
Enrica Merlo
11/01/2017



domenica 8 gennaio 2017

ESTEMPORANEA DI SAN VALENTINO: È l'Arte un sacro fuoco?

Sono storie, sono sempre e solo storie, spesso sono una necessità.

Vi devo dare una bellissima notizia!! sabato 11 e domenica 12 febbraio 2017 si terrà presso lo Studio Medico della Dott.ssa PIERA ELIA in Via Sacchi n. 46 (2°piano) a Torino a partire dalle ore 10,00 di sabato per terminare alle ore 20,00 di domenica (con la dovuta pausa notturna :)  ) l' ESTEMPORANEA DI SAN VALENTINO piccola collettiva pittorica ma anche fotografica e scultorea, dove, a Dio piacendo, saranno presenti un massimo di quindici Artisti che esporranno due opere ognuno. Chi organizzerà la Collettiva? Ma io ovviamente, in collaborazione e reciproco aiuto della dottoressa Elia che ha messo gentilissimamente a disposizione i locali del suo studio e della sorella, Gabriella, creatrice di oggettistica artigianale nonché appassionata mamma felina di campioni di razza dih Gatto delle Foreste Norvegesi. Come non si poteva collaborare dunque viste le innumerevoli passioni che ci accomunano? Lo Studio è sito in un'elegante stabile d'epoca dei primi del '900 e ha un bellissimo salone finemente affrescato al suo interno. Il luogo perfetto per ospitare una collettiva, le persone perfette perché si possa realizzare. Cliccando il link poco sopra, e qui mi rivolgo soprattutto agli Artisti, sarà possibile trovare tutte le "dritte" per aggiudicarsi i posti ancora rimasti. 

Ma come nasce quest'idea oltre alla disponibilità della dottoressa Elia e alla sua passione per l'Arte? Dovete sapere che nel 2012, a giugno nel particolare, presi la decisione fatale di aprire una piccola Galleria d'Arte STUDIO COLORE & CALORE in Via San Secondo a Torino (cliccate per vedere tutte le collettive e personali organizzate) mantenuta con grinta e passione fino allo stesso mese del 2014 dove, concentrato in un minuscolo spazio vitale sono riuscita a dare vita a collettive o a personali, modestamente ancora ricordate nell' "ambiente".

"LIBERO, RUSPANTE E SOLITARIO" simbolo de Studio COLORE & CALORE dipinto vda me; questa tela ed il suo protagonista hanno una storia particolare. Presto ve la racconterò.

 Nel 2015, in collaborazione con Max Ponte, Poeta, ricercatore e ardito sperimentatore letterario/artistico ho dato vita alle due edizioni di PROGRESSIVA ART EXHIBITION con Artisti capofila del calibro di Angelo Barile nella prima e nientemeno che ARRIGO LORA TOTINO padre della poesia, sonora, visuale recentemente scomparso e difficilmente sostituibile nel panorama culturale mondiale, nella seconda edizione. Ricordiamo ancora con immensa emozione i suoi interventi all'inaugurazione (cliccare QUI) . 

Il simbolo di PROGRESSIVA ART EXHIBITION  I e II

Dopo un periodo relativamente lungo di inattività artistica, torno dunque alla carica con questa nuova avventura. Ricordo che la CALL FOR ARTISTS è ancora in corso e attendo con gioia gli artisti che vorranno far parte de ESTEMPORANEA DI SAN VALENTINO e...che sia la prima di molte fortunate esposizioni artistiche. Aspetto dunque gli Artisti ma anche un PUBBLICO numeroso L'11 ed il 12 febbraio 2017 per lo svolgersi della collettiva e chissà che non vi venga riservata qualche altra bella sorpresa culturale. VI ASPETTIAMO!! 
(durante l'esposizione sarà a disposizione del pubblico anche un piccolo buffet).

Qui MI MANCANO I FONDAMENTALI
Enrica Merlo
08/01/2017

Contatti

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Cell 3711099967
Studio dott.ssa PIERA ELIA (flebologa, trattamenti estetici) 0115805744





lunedì 2 gennaio 2017

AVVENTURE DALLO SGABUZZINO (RAPE COMPRESE) Piccoli orrori di un lunedì pomeriggio.

These are RAPE (per chi non fosse di italica lingua) 


Sono storie, sono sempre e solo storie...ma con delle buffe varianti.

Oggi è il 2 gennaio 2017 e su questo non ci piove.  Io soffro ancora dei postumi di una delle influenze più corpose che abbia dovuto sopportare ultimamente quindi non sono molto in forma e nemmeno diciamocelo, così attenta a ciò che mi circonda. ormai dovrebbe essere risaputo che mi sono trasferita in una nuova casa. Nuova per modo di dire, la mia casa d'infanzia, ma nuova, nel senso ristrutturata. Una meraviglia per tutti visto che la mia precedente dimora non era enorme, nemmeno questa se per questo, ma un tantinello più grande, e con qualche stanza in più compreso il misterioso, nonchè famigerato SGABUZZINO 👀. Passano gli anni, passano le generazioni e lui è sempre lì immutabile, non enorme ma nemmeno così piccolo, senza la luce (perchè tradizione vuole che il nostro sgabuzziono abbia un alcunchè di medievale, tipo da segreta, da cella punitiva) dove io mi ricordo da piccola, veniva conservata qualsiasi cosa: dalle scope, ai libri vecchi, ai giochi di società in disarmo, al, sentite bene perchè questa cosa val bene una spiegazione, il fatidico, terrificante e temibile sciroppo alla RAPA 👽).

Apriamo una parentesi: la mia mamma di quando in quando, aveva dei momenti vegan o se vogliamo così definirli ipernaturistici; ricordo ancora con orrore il pappone fatto con la polvere di zolfo da mettere sulla faccia contro i brufoli (che peraltro sulla mia faccia non avevano quasi mai fatto la loro comparsa tranne in piccoli sporadici episodi dovuti all'eccessivo consumo di insaccati prepotenti); bene, ci fu il periodo dello sciroppo di rapa contro la tosse. Praticamente si scavava un grosso rapone e si metteva al suo interno, credo dello zucchero, che doveva stare a macerare lì per un tot di tempo dopodichè si prendeva a cucchiatate all'interno del rapone e si cacciava in bocca del malcapitato colpito da tosse che in genere, sfiga vuole, ero io. Bene, inutile girarci tanto intorno, le rape non sono la delizia delle delizie, nè crude nè cotte anzi non ho alcun problema a dire che pur avendo superato numerosi scogli alimentari quello della rapa ancora mi sta lì...e pensate dover buttare giù quella immane schifezza che proveniva dallo sgabuzzino, che per carità fresco era fresco però non conferiva certo un sapore migliore al rapesco intruglio.



Comunque per farla breve, lo sgabuzzino mi incute ancora oggi una sorta di quieto timore. Ora ha anche la piccola grata che dà sul di fuori leggermente divelta il che conferisce un'aura di maggiore mistero al tutto. E' piccino ma la porta è enorme e praticamente quando si guarda lo SGABUZZINO dal di fuori uno si immagina che aperta quella porta ne uscirà sicuramente qualche orrido mostro della pixar oppure è il secondo portale per raggiungere le famose terre di Narnia, sicuramente la parte più brutta di Narnia, ecco. Oggi, con le poche forze conferitemi da madre natura dopo sei giorni di augmentin e bentelan stavo riponendo dei sacchetti vuoti all'interno del famigerato sgabuzzino. E non mi son avveduta che dietro di me, fugace e sguisciante come un'anguilla c'era Cannella la quale è dal primo nanosecondo che viviamo qui che desidera trovarsi a tu per tu con lo SGABUZZINO 😼; bene con me cosciente come le rape appena descritte è stato un gioco da ragazzi. Io me ne sono poi tornata a letto con l'innocenza di un pupo di sei mesi, Marty dopo un pò arriva e mi chiede "E Cannella"? ed io "Boh" (le nostre proverbiali, corpose interazioni). In effetti, se le porte e le finestre son chiuse non sto ad inquietarmi tanto per Cannellina che è invece una fonte perenne di preoccupazione per una sua eventuale fuga, è il gatto più tenero, intelligente e dolce del mondo ma anche il più disarmato a livello neurologico, quindi un pericolo per se stessa incredibile se fuori dal proprio habitat casalingo. A breve arriva Marty bianca come un cencio asserendo che dallo SGABUZZINO arrivano sinistri rumori...a me viene da ridere perchè ha una faccia che manco Hannibal The Cannibal potrebbe incuterle tanta paura. 

Per farla breve Cannella è riuscita nel suo intento ed è anche riuscita ad arrivar abbastanza vicina all'orrida fieritoia che dà sul di fuori della casa (niente paura però...è tutto talmente a strapiombo che credo nemmeno la buonanima di Patrick de Gayardon si sarebbe messo di buzzo buono a provare ad uscire...non ce l'hanno fatta nemmeno i tecnici della telecom e perdiana!! 👻). Dovete sapere che Cannella è un gatto estremamente pulitino come tutti i gatti ma anche di più...quando mi faccio la doccia e mi spalmicchio con le creme dopo lei viene volentierissimamente a sfrugugliarsi su di me per annusarmi, è un gatto anomalo diciamo. L'orrore, una volta uscita dallo SGABUZZINO è massimo: infatti ha le zampette sporche (i ripiani superiori non sono stati più toccati dal 1200 dc) e sul muso ha un bel reticolato di ragnatele. Bene mentre sto finendo questo simpatico articoletto è ancora lì che si pulisce e credo ne avrà ancora per qualche tempo e finalmente sarà stata placata la sua ardente curiosità riguardo al famigerato SGABUZZINO. Un altro componente familiare che sta cominciando a pensare che quello è il luogo giusto se si vuole infliggere qualche terribile pena a qualcuno che si odia. In realtà io son felice del mio sgabuzzino: arrivo da due case dove non esisteva uno spazio simile e quindi ne vado orgogliosa!! (anche se con parsimonia).

Cannella tuttora alle prese con potenti abluzioni.

Stiamo comunque parlando del
ricordatevelo,
fantomatico,

💦SGABUZZINO💦

💀

Qui MI MANCANO I FONDAMENTALI
Enrica Merlo
02/01/2017