giovedì 22 febbraio 2018

Italia 2018: come ti sei ridotta in questo stato. (Frankenstein docet "ERA MIO PADRE")


 Immagine dal web - Roberto de Niro in "Frankenstein di Mary Shelley" di Kenneth Branagh

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"HO CONCLUSO CON GLI UOMINI"

E' questa la desolante, commovente, definitiva, lapidaria frase pronunciata dalla Creatura di Victor Frankenstein alla fine del film diretto e sceneggiato da Kenneth Branagh, una creatura appena affacciatasi alla vita che già sceglie di morire con  suo "padre" perchè ne ha abbastanza di tutto e di tutti, specialmente, di tutti. 

Questo mio non vuol essere un articolo a sfondo politico ma a sfondo meramente emotivo. Che desolazione ragazzi; mi sono trovata oggi a mandare un whatsapp ad una persona cara "stasera non uscire che marca male" riferendomi alla pessima atmosfera odierna a Torino dove il leader di uno dei partiti in lizza alle elezioni del 4 marzo viene per fare campagna elettorale e già tutti lo vogliono picchiare; c'è un'atmosfera in città spessa che si taglia col coltello, ma meglio non parlare di armi vah.
Come appena detto non voglio parlare di politica ma di come mi sento.
E' la prima volta, lo giuro.
E' la prima volta che mi viene da piangere pensando alla pessima situazione in cui versa la nostra Italia. Non sono esattamente una ragazzina e ne ho viste di tutti i colori ma mai, dico mai, mi sono ritrovata spiazzata a tal punto da temere VERAMENTE per il mio futuro e per quello di chi mi sta accanto. Oltre a diverse persone a cui tengo ho anche una figlia, una figlia il destino della quale preferisco non pensarlo, anche perchè non si vede, un futuro. Studio? Mah. Lavoro, mah. Prospettive alternative? Mah, e dico mah giusto per dire niente, zero. Una tristezza, uno smarrimento mai provati prima e pensare che non è da poco che le cose non vanno un gran che bene in Italia. 

Questa volta è diverso. Perchè ho parlato proprio di Frankenstein? Forse con la nostra tutta italica immobilità e pigrizia ce lo siamo un pò voluti questo stato di cose, ma non completamente. Quindi rivedendo questo capolavoro del cinema ieri mi son ritrovata a pensare all'annosa situazione se sia un bene o meno accanirsi terapeuticamente su di un cadavere per tenerlo in vita. La povera creatura messa al mondo da Victor non è crudele ma lo diventa perchè disprezzata dagli uomini che la circondano, apprezzata e sentita vicina da una bambina e da un vecchio cieco, un paradosso, le uniche creature tanto deboli quanto forti nella loro compassione e comprensione. Mi sono trovata a piangere quando Robert Walton porge la mano alla Creatura finita nelle acque gelide del polo chiedendogli se vuole andarsene con loro; e la risposta è quella che ho scritto all'inizio dell'articolo "HO CONCLUSO CON GLI UOMINI". Per l'assurdo più totale Lui preferisce porre fine alla sua vita morendo sulla pira del suo creatore piuttosto che vivere in un mondo che non lo comprende, non lo accetta e mai lo accetterà. Terribile, il tutto condito con la bravura di De Niro e con le stuggenti e animose musiche di Patrick Doyle. Un'angoscia che non vi dico, neppure la prima volta che l'ho visto, questo film, sono stata così male.


Immagine dal web - Roberto De Niro e Kenneth Branagh nelle ultime scene del film

Una violenza gratuita ed insensata che se continua così ci impedirà pure di uscire per la strada liberamente. Una vuotezza di contenuti che fa spavento solo a pensarci, prospettive nulle e una paura per il futuro senza precedenti e senza soluzioni. Dico, almeno nessuno di voi ha nulla da proporre? Allora fate come avete sempre fatto, raccontateci delle balle, magari faremo pure lo sforzo di credervi. No, invece si preferisce far ricorso ad un tipo di violenza alla quale, almeno la mia generazione, non era abituata, che non aveva mai provato. Quale angoscia essere magari, accusati senza fondamento e non avere nemmeno la possibilità di dire il contrario; o che angoscia avere delle proprie idee e non poterle esprimere per paura di feroci e pericolosi giudizi; fino a qualche tempo fa non era così, fino a qualche tempo fa almeno, si poteva dire la propria, ora, non ho capito quale sia stato il passaggio, il momento in cui è successo, se davvero i social network siano diventati mostri crudeli che ci portano a non poterci più esprimere liberamente nel senso che sì ci si può esprimere, anche parecchio, ma solo entro le regole stabilite da qualche organo superiore, che, credetemi, non ho la più pallida idea di chi sia. E per una come me, che ha una portentosa dimistichezza con i mezzi di comunicazione sul web è terribile rendersi conto come da un anno all'altro la libertà di pensiero anche virtuale si sia ridotta al lumicino e quanta violenza anche qui, verbale certo, ma quanta violenza e quanti blocchi siano comparsi dal nulla, un vero colpo al cuore per chi, come me si occupa anche di cultura.

Ecco perchè questo paragone, forse un pò strambo con Frankenstein...siamo davanti ad un bivio importante, tra pochi giorni dovremo operare una scelta estremamente importante su di un "corpo" che abbiam tenuto in vita a forza...quale che sia la decisione questo corpo vorrà o riuscirà a vivere? E vivrà serenamente? Saprà prendere le decisioni giuste? Saprà farsi amare? Sarà comunque disprezzato o come la "Creatura" sceglierà di morire? E se prenderà questa decisione che ne sarà di noi, noi che siam suoi FIGLI ma anche suoi CREATORI? Un pochino, ammettiamolo, ce la siam voluta e suona sinistra dunque una delle ultime frasi proferite dal mostro prima di issarsi sulla pira funebre di Victor, ovvero: 

"ERA MIO PADRE"

Enrica Merlo🐈 22/02/2018

MI MANCANO I FONDAMENTALI

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