domenica 28 novembre 2021

IL CORAGGIO DEL CIGNO CHE DIVENNE TIGRE (per non dimenticare MAI)

 


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Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/11/citazioni-da-il-maestro-e-margherita-di.html



Vi voglio raccontare questa sera una storia singolare, drammatica, struggente.

Questa bellissima ed aggraziatissima fanciulla che potete vedere nell'immagine qui sopra, risponde al nome di Franceska Mann. Franceska era una ballerina classica ebreo/polacca. Giunta ad Auschwitz il 23 ottobre 1943, si rese immediatamente conto che la sua sorte non l'avrebbe portata molto lontano: infatti fu una delle numerose persone che sarebbero state immediatamente uccise nelle camere a gas, appena dopo l'arrivo al campo di sterminio. Le venne ordinato di spogliarsi per la nota doccia (a noi ma per la maggior parte delle vittime dei campi di concentramento era davvero una doccia quella che credevano sarebbero andati a fare). Evidentemente Franceska subodorò quasi immediatamente che questa procedura non era convincente, raccolse tutto il suo coraggio e complice anche il suo modo particolarmente elegante e seducente di muoversi poichè era una ballerina - secondo la testimonianza di alcuni sopravvissuti - cominciò a spogliarsi in modo volutamente provocante di modo da distrarre le guardie preposte a sorvegliare la mortale procedura. Riuscì incredibilmente a sottrarre la pistola ad un ufficiale e a sparargli un colpo alla testa ed uno allo stomaco, riuscì anche a ferire gravemente un'altra ss. Il coraggioso moto di Franceska fomentò i condannati che a loro volta ingaggiarono una dura e spaventosa lotta contro le guardie armate. Come era prevedibile putroppo queste ultime ebbero la meglio poichè ad un certo punto usarono le mitragliatrici.

Sono rimasta molto colpita da questa storia, dal coraggio di questa donna e dalla sua forza d'animo nonostante sapesse perfettamente che il suo destino fosse segnato. Checchè se ne dica ognuno di noi è attaccato alla propria vita (e qualcuno ha anche a cuore la vita degli altri) e farebbe qualsiasi cosa per salvaguardarla. Storia se vogliamo estremamente attuale, specie per chi (anche se non si possono far paragoni veri e propri) proprio in questo momento storico sta lottando con le unghie e con i denti per mantenere la propria integrità fisica e psicologica contro questa nuova ondata dittatoriale. 

Una preghiera per l'anima di Franceska e per l'estremo ed ammirevole coraggio dimostrato.









Enrica Merlo

per

MI MANCANO I FONDAMENTALI


28/11/2021

lunedì 15 novembre 2021

CITAZIONI: da IL MAESTRO E MARGHERITA di MICHAIL A. BULGAKOV

 


Il mio piccolo Wakanda detto Waki posa con "Il Maestro e Margherita" un novello Behemot ma più tenero.


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/11/come-rammenderemo-le-calze-durante-la.html


"-Ma per provare che Dostoevskij è uno scrittore bisogna forse chiedergli la tessera? Prenda invece cinque pagine qualunque di uno dei suoi romanzi e, senza tessera, si convincerà che ha a che fare con uno scrittore. E io ritengo che lui non avesse alcuna tessera! Che cosa ne pensi?- chiese Korovev rivolgendosi a Behemot. -Scommetto che non l'aveva- rispose quello appoggiando il fornello a petrolio sul tavolo accanto al librone e asciugandosi con la mano la fronte annerita dal fumo.

-Lei non è Dostoevskij- disse la donna sconcertata da Korovev. -Come fa a saperlo? Come fa a saperlo?- rispose quello.

-Dostoevskij è morto- disse la donna, ma chissà perchè senza molta convinzione. -Protesto!-, esclamò con calore Behemot. -Dostoevskij è immortale!- 

-Le tessere, cittadini-, disse la donna.

-Scusi, ma in fin dei conti è ridicolo-, Korovev non si era arreso, -in generale uno scrittore non viene individuato da un attestato ma da quello che scrive! Sa per caso quali pensieri ruotano nella mia testa? O in questa? -, e indicò il capo di Behemot dal quale tolse di colpo il berretto come per consentire alla donna di osservarlo meglio. 

-Si levino di torno, cittadini- disse innervosita la donna.

*

Ecco una parte che ritengo significativa specie in questi nostri giorni dove tessere o passaporti verdi sono all'ordine del giorno e dove se non se ne è provvisti si viene trattati come reietti e come ribadisce la gentile fanciulla all'ingresso del ristorante si rischia di farsi ammonire con un gelido "Si levino di torno, cittadini" buffo, non trovate!!


Detto questo che mi premeva particolarmente visti i tempi appunto volevo dire che lessi Il Maestro e Margherita quando ero molto giovane. Come ho già detto diverse volte sarebbe bene rileggere anche a distanza di MOLTI anni i libri che ci hanno più colpito perchè possono riservarci delle sorprese inaspettate. In questo caso la mia opinione si è quasi totalmente ribaltata rispetto all'impressione che ne avevo avuto dopo l'adolescenza e cioè che un cattivo se è cattivo per definizione è cattivo e basta. Può capitare di essere bollati come cattivi per definizione, per tradizione, per ignoranza o superstizione quando invece si è semplicemente dei "POVERI DIAVOLI". Buona lettura e leggete più che potete mi raccomando!!



Tratto da:

-IL MAESTRO E MARGHERITA di MICHAIL A. BULGAKOV

-Edizione i MiniMammut di Newton Compton Editori

-Settima Edizione giugno 2017

-Prefazione di Mauro Martini

-Traduzione di Salvatore Arcella




Enrica Merlo
per 
MI MANCANO I FONDAMENTALI

15/11/2021

venerdì 5 novembre 2021

COME RAMMENDEREMO LE CALZE DURANTE LA PROSSIMA CRISI?

 


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Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/10/halloween-non-una-festa-statunitense.html


Nonostante un'eleganza un pò retrò o vintage che dir si voglia questa non è un'immagine nè modaiola nè grunge-sciccòsa. Questo scatto di Dorothea Lange del 1934 fissa nella storia parte delle gambe e dei piedi di una gentil donzella probabilmente di ceto medio nel pieno della Grande Depressione in America mostrando una sana voglia di vivere nonostante un'evidente povertà.

Le calze da donna altrimenti dette "collant" erano un capo estremamente prezioso specie in tempo di crisi o di guerra; in questi momenti particolarmente duri le donne si ingegnarono spesso con abili, e direi anche teneri, trucchetti per ovviare al disagio di non averle o di averle rotte: o le rammendavano, nel caso in cui questo fosse ancora possibile, si disegnavano con una matita morbida per occhi la riga posteriore dei collant direttamente sulla pelle nuda oppure, espediente assolutamente geniale, si sfregavano le gambe con delle bustine da tè usate di modo da far assumere alla pelle il colore tipicamente ambrato delle calze da donna di seta dei tempi. Un aneddoto, una storia che può sembrare divertente ma che non lo è affatto: abbiamo la tendenza a pensare che quello che è stato, specie nella cattiva sorte non debba mai succedere di nuovo invece, se non si tengono gli occhi bene aperti, il passato ritorna, anche nelle sue sfumatore più cupe, eccome e, aggiungerei, dovremmo aver cominciato ad accorgercene.




Enrica Merlo
per
MI MANCANO I FONDAMENTALI

05/11/2021



Link utili:

 DOROTHEA LANGE ---> https://it.m.wikipedia.org/wiki/Dorothea_Lange


GRANDE DEPRESSIONE ---> https://it.m.wikipedia.org/wiki/Grande_depressione