venerdì 29 aprile 2022

💗 ASCOLTA MA SOPRATTUTTO ASCOLTATI 💮

LIVIA MERLO durante uno dei suoi esercizi yoga




Quanto sono importanti le parole con cui parliamo a noi stessi? Molto spesso si crede erroneamente che siano le parole che ci riservano gli altri a condizionare le nostre scelte, la nostra sicurezza, la nostra vulnerabilità e la capacità di amarci.
In realtà tutto dipende dal dialogo interiore che instauriamo con noi stessi: sono il tono di voce, le parole che scegliamo, ciò di cui ci nutriamo e le persone di cui ci circondiamo che influenzano il nostro modo di essere e di relazionarci con il mondo esterno. 
Gentilezza, empatia, consapevolezza dovrebbero guidare ogni nostro intento non solo verso il prossimo ma in primis verso noi stessi.

Molto spesso tendiamo a vivere storditi e intrappolati dal senso di ingiustizia e invidia verso la vita degli altri, che ci appare perfetta. Se invece smettessimo di vedere negli altri un colpevole o una persona incredibilmente fortunata, riusciremmo a dirottare le nostre energie sul miglioramento della nostra personale situazione che ci sta tanto stretta. Quando siamo animati da queste emozioni che ribollono dentro creando astio verso "lui/lei che è solo fortunato", dissipiamo tanta energia che potrebbe invece permetterci di agire e creare le situazioni che desideriamo. Può far comodo credere che a qualcuno sia semplicemente capitata la vita che voleva, essendo ciechi di fronte a ciò che realmente potrebbe esserci dietro a quella vita, a quel successo che tanto vorremmo anche per noi. Certo, esiste la fortuna, ma se aspettiamo che questa fortuna arrivi anche a noi allora stiamo sprecando solo tempo prezioso, procrastinando e non assumendoci le nostre responsabilità.

Spesso poi, pensiamo di non poter far ciò che vorremmo perchè ci sentiamo limitati, ci raccontiamo che non è il momento, che non abbiamo abbastanza soldi per fare quel corso che potrebbe svoltarci la vita o per partire per quel viaggio che potrebbe segnare un nuovo capitolo della nostra esistenza. Se viviamo ragionando così, guardando sempre l'altro e sentendoci sfortunati, inadatti e limitati, allora siamo già falliti in partenza, non facciamo altro che alimentare le carenze che abbiamo. L'abbondanza a cui aspiriamo tanto, difficilmente arriverà.




LIVIA MERLO

per

MI MANCANO I FONDAMENTALI

29/04/2022


LIVIA MERLO 29 anni, avvocato Anti Financial Crime è anche insegnante di Hatha Yoga e Pilates e meravigliosamente insegnante di Odaka prenatale segue le sue future mamme con tanto amore e le prepara al momento del parto con uno spirito del tutto diverso da quello tradizionale.

domenica 24 aprile 2022

DIMMI COME TI SVEGLI E TI DIRO' CHI SEI

 

Il mio Wakanda detto Waki (foto mia)





Nonostante la mia non più giuovanissima età, stamane ho scoperto di poter avere ancora qualche possibilità nel campo circense, precisamente potrei fare la contorsionista.

Addormentata sul fianco destro con il cellulare a terra accanto al letto ma sulla mia sinistra. Suona la sveglia. E' una canzone allegrissima (necessito di una notevole dose di allegria "almeno" al mio risveglio con i tempi che corrono. Per la cronaca è -Colombia, mi encanto- dal film, appunto, Encanto della Disney cantata da Carlos Vives, provatela, non avrete bisogno nemmeno di fare colazione). La lascio sfumare perchè me la devo sentire tutta . C'è un antefatto però: ho Waki sul cuscino in testa, Meroyma nell'incavo tra entrambe le gambe, una distesa, l'altra ripiegata, Junior di sbiego sui piedi.

Striscio indietro con il tronco senza perdere la posizione appoggiata sul fianco destro, inarco la schiena ad un'angolazione folle per raggiungere il bordo del letto dopodiché ruoto il busto fino a fare aderire la pancia al materasso, allungo la mano, acchiappo il cellulare per terra e piano torno alla posizione iniziale, il tutto senza muovere di un millimetro fianchi e gambe. Missione compiuta, sveglia spenta, gatti ancora addormentati, io che mi chiedo attonita se sono completamente impazzita o probabilmente è la pioggia che ha contribuito ad "oliare" bene le mie articolazioni. No, avrei potuto rimanerci secca, decisamente l'opzione uno è quella giusta. 

Sono fuori come una cucuzza, potevo farmi seriamente male. Cose da domenica mattina o problemi seri? Mah.


Image from google


La mia Meronyma (foto mia)

Il mio Junior (foto mia)

















Enrica Merlo

per

MI MANCANO I FONDAMENTALI

24/04/2022