mercoledì 17 agosto 2016

Un regalo felino è sempre gradito; J'aime Paris.


Potrete trovare l'immagine originale instagram di questa bella fotina al seguente link https://www.instagram.com/p/v4W3cqvbj_/?taken-by=enrica_merlo


SONO SOLO STORIE...sono sempre e solo storie.
 

Questo bel libro si intitola "LE PETIT LIVRE DES CHATS" (il piccolo libro dei gatti) ed è un piccolo gioiellino tutto scritto in francese con delle bellissime illustrazioni all'interno sulla falsariga di quella che si può vedere sulla copertina. La parte esterna delle pagine è dorata, adoro questo libro e ho pure paura a leggerlo per timore di sciuparlo (vedo già le vostre facce ironiche come a dire " Si vabbé questa non lo legge perchè non sa il francese e fa la sapientona"); niente di più sbagliato. dovete sapere che comprendo perfettamente o quasi e leggo anche il francese ma non lo parlo. In effetti è una storia un pò lunga che però potrei raccontarvi tanto per dirvi che i traumi infantili si superano a fatica oppure non si superano proprio. 
Ho da sempre delle zie che vivono in Svizzera a Ginevra. Molte delle mie estati di bambina le ho infatti passate proprio in questa bella città (molto ordinata e pulita, VERAMENTE). E' quindi ovvio che sia le mie zie che i nostri conoscenti non si mettessero a parlare in italiano per compiacermi, anzi, il carattere tipico elvetico è anche un tantino a volte, pistino e torturatore ☂ ma giusto un pocolino. Ma mi sto dilungando, quindi per farla breve io sono arrivata ad avere un buon grado di comprensione del francese quando ero relativamente piccola. Mia madre, che buonanima, è sempre stata molto precisina, quasi svizzera pure lei, una volta si produsse nella risata più sonora che le abbia mai sentito fare proprio in direzione di una mia frase detta in francese (nemmeno lei fosse madrelingua) e questo successe ovviamente in pubblico. Bene, da allora un tacito giuramento con me stessa mi ha impedito di proferire mai parola in francese se non nell'estrema intimità della compagnia di me stessa o al limite delle mie gatte. Sto cominciando giusto ora dopo due viaggi a Parigi a dire "merci" "bonjour" "bonsoir" ma tanto timidamente che manco mi si sente.
Il libro qui sopra mi fu regalato nel settembre del 2014 durante la mia prima visita a Parigi, un'esperienza meravigliosa che porto nel cuore. Inutile dire che ho visto tutti i posti tradizionali di questa città che ti strega benevolmente, ma, grazie alla mia guida personale ehm☚ anche dei luoghi insoliti e ti credo che ci ho lasciato il cuore. Siamo poi ritornati l'anno dopo nel giugno del 2015 dove ho ritrovato la solita meravigliosa incantatrice Parigi ma già con qualche segno di inquietudine...durante la notte infatti giravano numerose pattuglie di polizia ed ambulanze e molti immigrati o chi erano non lo so, sostavano sulle panchine o agli angoli delle strade cosa che prima non avevo notato. Credo, a posteriori, che fosse già un debole ma inquietante inizio dei massacri che sono stati perpetrati nei confronti di questa città, ma chi poteva pensarlo allora. Non mi resta che augurarmi che presto tutta questa follia finisca e che si possa ritornare a Parigi come in altre città europee con serenità e senza paura di saltare per aria anche se personalmente temo che forse, ora come ora sia tranquilla tanto Parigi quanto Milano, cioè per niente, grazie a questi personaggi che amano trovare ogni giorno modi diversi per farci saltare per aria, sgozzarci o travolgerci con dei camion. E ritornerò a Parigi eccome e mi farò magari comprare un altro bel libro in francese sui gatti...volete leggerne con me un passaggio?


LA DOMESTICATION
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L'onde-chat fait que l'on est fèlin ou pas fèlin,
que l'on naît F ou pas F
FERNAND MÉRY
Le chien a été le premiere animale domestiqué par l'homme, quand celui-ci était encore un chasseur nomade. le chat, lui, ne fut domestiqué qu'à l'époque des premières population sédentaires, qui pratiquaient l'agriculture. Apprécié pour son talent de chasseur, le petit félin fut en effet peu à peu invité à rester dans les maisons pour traquer les rongeurs, jusqu'à devenir un animal familier. On a longtemps pensé que sette domestication datait du néolithique (9000-3300 av J.C.). Mais la mise au jour d'une sépulture contenant un homme et un chat dans le village de Shillourokambos , à Chypre, a repoussé encore plus loin la date de l'approvoisement du chat. Le petit félin serait en effet l'ami de l'homme depuis plus de 10 000 ans! Cette découverte faite en 2004 est peut- être la preuve que l'île de l'Amour fut la terre natale du chat domestique, avant l'Egypte.
(e la deliziosa immagine che accompagna lo scritto; spero abbiate gradito e che vi si sia aperto il cuore come si è aperto a me)

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So che siete impazienti di sapere il resto a questo punto!! 





Vi voglio già bene, chiunque voi siate e qualunque cosa voi stiate pensando in questo momento.



 





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