mercoledì 9 novembre 2016

IL DISORDINE ESTERIORE CORRISPONDE AL DISORDINE INTERIORE? Boh.

Foto tratta dal film "Il diario di Bridget Jones"

Sono solo storie, sono sempre e solo storie ma...chi ci capisce è bravo.

Lo confesso, sono disordinata. Molto, molto, molto disordinata. Vivo con mia figlia che non è che abbia sei mesi e nemmeno quattro anni ne ha diciotto eppure nella nostra cucina sostano da qualche mese torri di piatti da lavare, ed il sacco di immondizia pare, appena gli si passa accanto, minacciarci di uscire da solo dalla porta se non ci sbrighiamo immediatamente a rimuoverlo e a chiuderlo. 

Citando Bridget Jones (che è la protagonista delle foto di questo post) "Ricordarsi sempre di mettere a lavare le mutande della sera prima" mentre cammina per casa con le suddette mutande appiccicate alle gambe, fantastica, mi chiedo dunque in questo mio post se il disordine sia insito nell'essere umano oppure se è insito solo nell'essere umano moderno oppure se non è insito affatto ed è solo una nuova modernissima malattia mentale.

Il disordine esteriore è dunque sinonimo di disordine interiore? Ragazzi, sarò banale ma credo che non sia proprio sinonimo di un disordine interiore ma poco ci manca, ovvero è sicuramente sinonimo di un disagio. Se io passo almeno venti volte al giorno davanti alla torre di piatti e l'unica cosa che riesco a fare è guardarla e cacciare fuori un enorme sospirone significa forse che:
1) Penso che la torre di piatti sia dotata di vita propria e che quindi capisca le mie problematiche in quel momento.
2)   Forse ho talmente tanti problemi che quello è proprio l'ultimo della lista (però poveri piatti mi fanno un pò pena, quindi sospiro)

Come ovviare a questo disastro? Una soluzione ci sarebbe anzi più di una. Mangiare dal kebabbaro e tornare a casa col bruciore di stomaco ma non avere piatti nel lavello; usare solo stoviglie, piatti, bicchieri e magari posate usa e getta ma alla lunga questo inciderebbe violentemente sul budget economico e anche sul povero sacco dell'immondizia il quale a questo punto dovrebbe andare in psicanalisi, nonchè provocheremmo un notevole allargamento del buco dell'ozono, traslocare(come disse il buon vecchio Robin Williams in Mrs. Doubtfire ad una Sally Field in vena di divorzio e piuttosto basita "....trrrraslochiamo e speriamo che i problemi non ci seguano"). Ci sono dunque ottime premesse: Reéne Zellweger si accettava così tanto che si è rifatta così tanto che nemmeno si riconosce più, Robin Williams (riposi in pace la sua anima) si è suicidato. Onde evitare dunque delle conseguenze così devastanti sulla nostra vita che fare?

Altra immagine di Bridget mentre, passando l'aspirapolvere tenta di leggere: un altro problema annoso il MULTITASKING. Ma di questo parleremo un'altra volta, abbiate pietà.

Ci sono anche qui innumerevoli soluzioni: 
1) Anche se le nostre risorse economiche non sono luminose, chiamare una balda donna delle pulizie che tolga mesi e mesi di sporcizia, piatti, immondizia, peli di gatto e dopo questa sortita, che farà sì che la povera signora delle pulizie cambi mestiere, cercare di mantenere l'ordine lindo e pinto ottenuto. Ordine che durerà esattamente due giorni.
2) Alzarsi una mattina che si è particolarmente in forma (MAI) e BUTTARE tutto ciò che è superfluo. Risultato, rimarremo con un materasso in terra per dormire, il pc (per terra) e forse una lampada, ma dico, forse.
3) Cercare di capire perchè proprio non ce la facciamo a tenere in ordine la nostra casa. Sforzarsi proprio, anche se il nostro cervello soffre di stitichezza mentale e anche se dovessimo scoprire che la causa del nostro disordine è talmente grave che per risolverla ci vogliono delle soluzioni piuttosto drastiche, cominciare a pensare che quelle soluzioni drastiche sono forse più dolorose nell'immediato ma che alla lunga ci permetteranno di vivere meglio, non sto parlando di psicanalisi e nemmeno di altre pratiche ma semplicemente di pigliare una sedia, sedersi al tavolo, ed, evitando di mangiarci gli avanzi di quattro giorni prima, cristallizzati sulla tovaglietta, pensare e pensare che lo sappiamo benissimo che la soluzione è proprio lì ma l'abbiamo evitata volutamente. Ecco fatto niente di più niente di meno.
E per quanto riguarda vostra figlia/o? Semplice!! Parlarle della nostra improvvisa illuminazione e se capisce va tutto bene, se non capisce invitarla/o a portare sotto l'immondizia che proprio non ce la fate e mentre lei/lui è sotto cambiare le serrature. Semplice davvero, come bere un bicchiere di cedrata scaduta!!

Comunque sia:

AMATEVI DI PIÙ 

e tutto andrà a posto automaticamente.




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