martedì 17 ottobre 2017

LA VITA CHE PULSA NELLE COSE


Un leone che ne ha viste di tutti i colori. Questo è ciò che rimane di un lavatoio che stava nel cortile di casa mia. Un leone che forse non ha idea che presto, magari, per sghiribizzo di qualcuno, verrà abbattuto, oppure ne ha sentore eccome. Il bello di noi umani è che abbiamo questa maledetta presunzione di pensare che tutto ci è dovuto e che possiamo disporre di chiunque e di qualunque cosa a nostro piacimento. Il punto è che non si può disporre di nessuno in quanto essere senziente dotato di anima, cervello, identità, sensibilità; non si può disporre degli animali che, badate bene, sono un gradino più sù di noi perchè dispongono di tutte le nostre meravigliose qualità più una che è la purezza che noi sogniamo ma non avremo mai...sacrilegio sarebbe fare loro del male, distruggere la purezza è togliere man mano un pò d'ossigeno alla nostra Terra.
Poi ci sono le cose, guardate bene questa foto:


Pubblicata su instagram l'anno scorso a questo link https://www.instagram.com/p/BJQDeKZBF2j/ era una sorta di mio orgoglio personale. La nostra casa infatti era nei tempi andati, parte di una canonica annessa al campanile, alla canonica principale ed alla chiesa che sta proprio dietro a questo muro. Non so datarlo esattamente ma credo che sia stato costruito poco dopo il medio evo, ma proprio poco, anzi, a detta degli anziani che ancora ricordano qualcosa delle cose passate, poichè ahimé annesso alla canonica e a tutto il complesso vi era ovviamente anche il cimitero, pare che durante il periodo della peste il suddetto cimitero avesse un attimino sforato nel nostro cortile per un deciso e urgente bisogno di spazio per dare pace alle anime salite al cielo. Quindi immaginate cosa non debbano aver visto di brutto ma anche di bello quelle mura. Bene quelle mura oggi le stanno abbattendo per far posto a...non son cose che interessino in questo frangente e poi incorrerei probabilmente in denunce e balle varie, sono già abbastanza addolorata così. Però sottolinerei gli hashtag che avevo inserito in calce alla foto qui sopra: senso di #eternità da #custodire e non aggiungo altro. Oggi piango, io, mia figlia, mio padre e non so chi altri francamente ma sicuramente tutte le anime che sono transitate da qui, l'abbattimento di un pezzo di storia, non solo familiare ma del paese, un pezzo di storia.
Va bene che la sensibilità non sta più di casa da nessuna parte però, per me è veder abbattere un pezzo di me stessa. Possibile che non si senta più, che non si sia più in grado di avvertire la vita, anche la vita che sta dentro alle cose? Avete mai provato ad appoggiare la mano su qualcosa di estremamente antico? Non avete sentito QUALCOSA? Beh, se lo avete sentito allora siete salvi da questa crudeltà, da questa durezza d'animo da questo ghiaccio che sta ricoprendo tutti noi. Io vorrei tanto che si potesse reimparare quanto anche gli oggetti, specie quelli antichi abbiano tanto da raccontarci, basterebbe avere un minimo di sensibilità dentro, ecco appunto, la SENSIBILITA', basta avere quella e poi una soluzione si trova sempre. Magari pensare ad un'altra soluzione che non abbattere un muro che è lì da SEMPRE.

Grazie.



Vista la tendenza all'abbattimento voglio ricordare l'ultimo ora effettivo pezzo di muro antico, prima che pure lui sia vittima di questa corsa al rinnovamento.

Perdonate lo sfogo.

Enrica Merlo 🐈 17/10/2017


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