giovedì 25 gennaio 2018

L'incendio della SACRA DI SAN MICHELE: L'ira dell'Arcangelo vi colpirà!




Una splendida immagine (tratta dal web) della SACRA DI SAN MICHELE in Val di Susa, meraviglioso simbolo del Piemonte e di una cristianità ancora viva e pura. Quando ieri sera ho appreso la notizia dell'incendio del tetto del convento (o refettorio o dormitorio che dir si voglia) sono rimasta inorridita; personalmente non penso che questo sia stato un incendio casuale e mi auguro che le autorità competenti indaghino a fondo. La Sacra di San Michele è "il Tempio" dell'Arcangelo Michele che ricordo è un Angelo e financo un santo piuttosto battagliero e che combatte le forze del male. Non sono molto credente ma ho una simpatia particolare per gli Angeli in genere, quindi chi ha combinato questo disastro...non vorrei essere nei suoi panni.


La Sacra di San Michele in fiamme ieri sera 24 gennaio 2017 intorno alle 21,00 foto dal web.


Foto dal web

Quando arrivate dopo una piacevole passeggiata, poichè non è possibile arrivare vicini (e meno male) con l'auto, alla Sacra, vi imbattete alla vostra sinistra guardando l'entrata, in questa splendida statua dell'Arcangelo Michele realizzata dallo scultore altoatesino Paul De Doss-Moroder; (clicca per visitare il suo sito) una statua imponente di 5,20 metri di altezza 1,80 metri di ali per un peso di 3400 kg circa. La statua vinse un concorso interno alla Sacra ed è posta a vegliarla dal 24 settembre 2005. Da questo momento non temete; siete nelle mani di San Michele. Ecco come l'artista descrive la sua opera.

 Cit.“San Michele Arcangelo fu l’Arcangelo del Bene, che sconfisse il Male: la mia statua vuole rappresentare soprattutto questo, nel nostro mondo infedele alla Pace. L’opera si compone di due parti: in una, San Michele Arcangelo sta sulla roccia viva, la stessa su cui è eretta l’Abbazia, vincitore del Bene per la Pace e Portatore della Parola di Dio; nell’altra, le ali dell’Angelo del Male, sconfitto, sprofondano nelle tenebre ai piedi della roccia sporgente. L’Arcangelo è anche Custode del Regno di Dio, che simbolicamente si apre nella parete alle spalle della scultura”

DOVEROSO DIRVI DELLA SACRA.

Già nell'epoca dei romani il luogo dove sorge la Sacra di San Michele (sul Monte Pirchiriano all'imbocco della val di Susa) era un presidio per controllare il passaggio dalla e per la Francia. Con la venuta dei Longobardi il luogo comincia ad assumere una valenza religiosa in particolare per l'importanza che questo popolo attribuiva al culto micaelico. Pare che nel luogo dove sorge la Sacra il culto verso l'Arcangelo Michele fosse presente già nel VI secolo periodo in cui presumibilmente risale la costruzione di una cappella dedicata al santo. Fu intorno al 983/987 che venne edificato il complesso vero e proprio.

Scarse sono le descrizioni scritte dell'inizio della costruzione: si ha traccia nel Chronicon Coenobii Sancti Michaelis de Clusa redatto appunto da tale frate Guglielmo che visse sul sito intorno al secolo XI. Lungo sarebbe descrivervi, anche se estremamente affascinante, la storia completa della Sacra: ebbe la sua architettura numerose influenze ( lo stile prevalente è il romanico ed il gotico francese) proprio grazie alla sua posizione strategica. A metà dell'XI secolo la Sacra fu affidata ai frati Benedettini che ne accentuarono il significato accogliente facendone un luogo di ristoro spirituale e fisico per i pellegrini che percorrevano la via francigena. Dal 1099 al 1131 l'Abate Ermengardo (o Ermengaldo) dette inizio a quella che è l'mpressionante costruzione dell'attuale chiesa che venne definita probabilmente da lui stesso "culmine vertiginosamente santo" che portava il Monte Pirchiriano dai suoi 950 metri circa di altezza ai 1000!!

Il monastero vide un parziale decadimento delle sue strutture prima intorno al 1629 "grazie" al passaggio delle truppe francesi del generale de catinat,  poi intorno al 1706, durante l'assedio di Torino.
La rinascita della Sacra avvenne intorno al 1836 quando Carlo Alberto di Savoia, desideroso di rivedere questo splendido luogo rinascere (e dare prestigio alla sua casata) affidò il complesso ai Frati Rosminiani (che si chiamano in tal guisa per via di Antonio Rosmini padre fondatore della congregazione). In questo periodo storico furono traslate all'Abbazia ben 24 salme tra principi e principini della casa reale e costruito il Sentiero dei Principi per permettere, per l'appunto, il passaggio dei sarcofagi (tra i più famosi "traslati" Margherita di Valois, il Cardinale Maurizio di Savoia, il "duca bambino" Francesco Giacinto di Savoia e Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours). 

La Sacra di san Michele godeva del privilegio di "abbatia nullius" ovvero era esentata dalla giurisdizione di un vescovo (si autogestiva in pratica); questo privilegio fu soppresso nel 1803 durante il periodo napoleonico salvo venir ristabilito nel 1817, però venne comunque inglobata nella diocesi di Susa.
Nel 1991  grazie all'interessamento di Giovanni Paolo II che visitò la Sacra, cominciarono una serie di migliorie, che continuarono nel 2016 con il varo di un progetto di ulteriore ristrutturazione; il 15 marzo 2017 presso il circolo del lettori di Torino è stata presentata al pubblico la candidatura dell'Abbazia a patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO...e SCUSATEMI ma questa è farina del mio sacco, ovvio che in una notte di gennaio del 2018 si sia tentato di arderla no? Eccovi un interessante video dove parla uno dei fantastici frati abitatori della Sacra:


Mi sembra estremamente eloquente quello che dice il Padre vero? Ma passo ora, per sdrammatizzare ahimé, a raccontarvi di una particolarissima leggenda che riguarda una parte del complesso della Sacra di San Michele: La LEGGENDA DELLA BELL'ALDA, vi mostro qui la torre per l'appunto detta la Torre della bell'Alda.


LA LEGGENDA DELLA BELL'ALDA

Sul lato settentrionale del complesso, un pò discosta, svetta la Torre della Bell'Alda. Questa leggenda risale pare, al periodo del regno del Barbarossa. Era un periodo molto oscuro in cui la valle veniva percorsa in lungo ed in largo da mercenari e da gente di pochi scrupoli che cercava di razziare il più possibile. La gente, spaventata cercava rifugio e protezione proprio sul Monte Pirchiriano in seno all'Abbazia. Così fece una giovane a detta di tutti ed effettivamente riconosciuta come estremamente avvenente, tanto da essere definita la "bell'Alda".

Purtroppo i marrani arrivarono sino alla cima del monte, uccidendo frati, uomini e bambini e oltraggiando le donne; si narra che Alda corse disperatamente sino alla torre che prende il suo nome e che, mentre attendeva la sua grama sorte, pregò intensamente la Madonna affinchè salvasse almeno la sua anima, dopodichè si getto dalla torre. Evidentemente presa da pietà per il fervore mistico della giovane la Madonna inviò due suoi Angeli i quali, proprio nel momento in cui Alda precipitava, la presero e la depositarono delicatamente sulle rocce ai piedi della Sacra. 

Passata la paura e fuggiti i mercenari, la bell'Alda prese a raccontare alla popolazione ciò che le era accaduto. Ovvio che non ci fu nessuno che le credette e lei presa da particolare furia si decise a ripetere la prodezza: si recò sulla cima della torre e si gettò di sotto sicura che le schiere angeliche l'avrebbero salvata nuovamente. Ma non bisogna approfittare della buona sorte si dice, no? Infatti questa volta non ci furono Angeli a salvare la fanciulla che poverina, si sfracellò miseramente sulle rocce sottostanti. C'è un proverbio piemontese di quei luoghi che in proposito alla vicenda recita: "L'tòch pi gròss a l'é l'orija" ovvero "il pezzo più grosso è l'orecchio" cioè tutto ciò che venne trovato della bell'Alda dopo il fatale volo dalla torre.
A Sant'Ambrogio di Torino proprio all'inizio della Via ferrata Carlo Giorda si può trovare una croce di pietra che risale al 1726 (che venne a sostituirne una precedente lignea) denominata proprio "Croce della bell'Alda"

Bene la mia "cronica" termina qui; spero di avervi invogliati a fare un bel giro domenicale in quel della Sacra di San Michele anche se ora le autorità faranno un sacco di storie per via della "sicurezza", io ci andrò presto e comunque. Dov'era la SICUREZZA quando è preso fuoco il tetto del refettorio? EH.

vi ricordo di visitare e se lo desiderate di ISCRIVERVI al gruppo facebook I MUSEI A TORINO E IN PIEMONTE / LE MOSTRE, I PROGETTI E LE IDEE  (cliccaci sopra), grazie.

Enrica Merlo🐈 25/01/2018

MI MANCANO I FONDAMENTALI

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