domenica 25 febbraio 2018

"DEL PERCHE' UNA CHE GIRA CON LO ZAINETTO DELLA DECATHLON DOVREBBE SCRIVERE UN ARTICOLO SULLA MAISON DIOR"


Immagine dal web -  Sfilata della prima collezione di Raf Simons


So che farete tanto d'occhi conoscendomi visto che in genere parlo di gatti, di attualità, di politica, di poesia, di arte... ora vi spiego non vi preoccupate. Ieri sera non sapendo cosa guardare dopo cena ci si è decisi per un film/documentario su Netflix (ebbene sì anch'io sono caduta nella rete di Netflix lo ammetto). Trattavasi de "DIOR and I". Un film strutturato davvero bene con tutti i protagonisti originali della maison dal portalettere alla direttrice meggalattica un pò rifattina ma il protagonista assoluto del film era lui l'ineffabile Raf Simons l'artefice di una sensazionale collezione (e di tante altre). Io comunque comincio con il lasciarvi il link del film -eccolo- https://www.netflix.com/it/ così che anche voi, se lo desiderate, possiate godere di questa pellicola. 


Immagine dal web - Raf Simons luglio 2012 dopo la sua prima sfilata (Dior)

Ma chi è Raf Simons? Capita che nell'aprile del 2012 venga "assunto" dalla Maison Christian Dior come direttore creativo. La storia del film racconta proprio questa fase della carriera di Raf Simons, dalla presentazione all'intero Atelier  sino alla fine della sfilata della prima collezione da lui creata. 
Nasce in una piccola ed anonima cittadina del Belgio Neerpelt, nel gennaio del 1968. Si laurea, grazie anche alla spinta a seguire le proprie inclinazioni di una mamma che fa la donna delle pulizie ma è molto illuminata, all'Università di Industrial e Furniture Design. Fonda ad Anversa un suo piccolo atelier con pochissimi dipendenti (molte fonti dicono otto) che tale rimarrà anche in futuro e tale è ora. 

Dal luglio del 2005 sino al febbraio del 2012 è direttore creativo presso Jil Sander. Dal 2012, come detto prima, lavora per la Maison Dior, salvo lasciare la casa con grande costernazione di tutti e pare improvvisamente, per concedere la sua creatività  al marchio di Calvin Klein dove si trova, pare felicemente, tuttora come responsabile della strategia creativa di tutte le linee del brand.


Immagine dal web - un momento della prima sfilata di Simons (Dior)

La Kalvin Klein è pare da sempre, un marchio estremamente minimalista che sembra abbia superato indenne la fase di moda "ubertosa" e abbondante degli anni '80 mantenendo la sua medesima identità dagli anni '60 quando fu fondata. 




Immagini dal web

Torniamo a bomba sul film; questi due capi qui sopra sono uno dei punti più interessanti del film e della vita di Simons in quel preciso periodo. Le stampe della stoffa furono una vera e propria sfida mai affrontata dalla Maison Dior; Raf Simons andò a vedere una mostra di Sterling Ruby un artista statunitense e si innamorò proprio di queste due tele...sì perchè dovete sapere che questi due vestiti sono due tele addosso alle modelle!! Fece in pratica il diavolo a quattro perchè le tele fossero impresse nel miglior modo possibile (cioè perfettamente) e il risultato fu assolutamente stupefacente!!

 Il film mi è piaciuto anche perchè, in quanto documentario (ma non sempre i documentari rendono l'idea) è molto "vero". Un work in progress della creazione della prima linea Dior di Raf Simons con tutti i protagonisti originali i quali, pur non essendo degli attori hanno reso in maniera impeccabile (essendo se stessi) lo stato d'animo di ogni fase della creazione della collezione, con un crescendo, perlatro molto autentico, sul finale. A me francamente l'alta moda interessa davvero pochissimo io amo il vintage e giro i mercatini in cerca di cose strane e strambe e sicuramente non andrei a spendere migliaia di euro per un capo d'abbigliamento ma sono rimasta colpita proprio dal lavoro accurato, maniacale, estremo che sta dietro ad una casa prestigiosa come la Maison Dior, colpita da quante persone siano coinvolte nella creazione di un singolo capo, dall'amore e dalla passione con cui queste creazioni vengono al mondo, sì, proprio come fossero delle creature vive!! Ed ora è doveroso farvi vedere l'artefice di tutto questo che, a quanto viene raccontato nel film, pare aleggi ancora in spirito nel suo atelier: il grande Christian Dior.


Immagine dal web - Christian Dior

Vi ho convinti a vedere questo film? Mi auguro di sì e se no spero comunque di non avervi annoiati. Come chicca finale vi racconto ancora una cosa: questa benedetta prima collezione, nata in poco più di due mesi (quando pare che ce ne vogliano minimo sei per un marchio così prestigioso) non ha solo avuto come frutto dei capi straordinari ma anche una location di tutto rispetto; una casa antica completamente rimessa a nuovo e, per l'occasione completamente rivestita, in ogni sua sala da fiori, pareti fatte di fiori...ogni sala era un gigantesco fiore profumato, pare che ci siano voluti più di un milione di fiori preziosi, due giorni di infernale lavoro perchè non appassissero e non so quanti soldi e preferisco non saperlo. Il risultato è stato comunque incredibile e vi faccio vedere un piccolo assaggio e ancora uno dei vestiti più belli (secondo me). Grazie per avermi letta e spero abbiate gradito.


Immagine dal web - WOW ORCHIDEE!!


Immagine dal web



Enrica Merlo🐈 25/02/2018

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