martedì 1 maggio 2018

Le Esposizioni Universali: gli antichi splendori di una Torino che non esiste più


Immagine dal web - Prima Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna, Torino 1902


Le esposizioni Universali sono da sempre, cioè da quando codeste manifestazioni esistono, argomento di dibattiti feroci sulla loro effettiva utilità, sia in senso pratico che meramente filosofico. Devo dire che, in prima persona mi sono chiesta nel 2015 a cosa servisse un così enorme dispiegamento di forze materiali, finanziarie, lavorative e di promozione riguardo all'Expo tenutasi a Milano. Bene, posso essere d'accordo come no, ma essendoci andata ovvero avendola vista mi sono ricreduta. Vero è che in un momento storico che ahimé perdura ancora, di grande tribolazione economica e di crisi forse i soldi spesi sarebbero serviti ad altro, mi sento di dire tuttavia che 1) i soldi spesi sarebbero comunque andati sprecati, conosco bene il mio paese 2) effettivamente l'impatto è stato tale che non ha potuto che far del bene alla nostra Italia, che poi noi come popolo, come governo non si sia riusciti ad usufruire di tale beneficio saranno purtroppo fatti nostri, altrove sicuramente si sarebbero fatti maggiori sforzi in termini di apprezzamento e di uso a proprio vantaggio, ma non è di questo che vi voglio parlare almeno, non esattamente. Ho comunque davvero apprezzato lo sforzo e la grandezza dell'Expo tenutasi a Milano nel 2015.

Torniamo invece a bomba su Torino: l'immagine che vi ho proposto in testa all'articolo ci illustra la "Confetteria e liquoreria moderna" in quel dell'Esposizione Internazionale d'arte decorativa moderna tenutasi a Torino nel 1902.

Sempre del 1902 a Torino, troviamo la bellissima immagine qui sotto che vi mostra il "Padiglione della fotografia" dell'architetto Raimondo D'Aronco costruzione che anticiperà le architetture degli anni Venti e Trenta con il suo ingresso a forma di obiettivo in stile prettamente Liberty. Raimondo D'Aronco era uno degli architetti italiani più attivi in Oriente. Quando vinse il concorso per progettare i padiglioni dell'esposizione del 1902 a Torino egli si trovava ad Istanbul invitato personalmente dal Sultano per progettare l'esposizione che si sarebbe tenuta proprio nella capitale ottomana. Presente già ad Istanbul per la ricostruzione della città dopo il terremoto del 1894 fu inevitabilmente influenzato dai materiali e dallo stile ottomano che si potrà così notare anche nelle costruzioni dell'Esposizione a Torino.

Degno di nota e assolutamente di stile innovativo anche il "padiglione cinematografico e viale attorno al Lago" sempre facente parte dell'Esposizione tenutasi nel 1902 a Torino.


 Padiglione della fotografia artistica, Torino 1902 - immagine dal web


Padiglione cinematografico e viale attorno al Lago, Torino 1902 - immagine dal web

A Torino si tenne anche nel 1911 "l'Esposizione internazionale delle industrie e del lavoro". Anche qui ci fu un grande dispiegamento di forze, di creatività e di grandiosità. L'idea di questa esposizione fu quella di utilizzare un tipo di architettura legata al periodo sei-settecentesco. L'esposizione ebbe come sede naturale la riva destra del fiume Po ed il Parco del Valentino con un'effetto assolutamente innovativo legando, già allora argomento attuale, lo sviluppo industriale ed economico con le tematiche dell'ambiente, l'Esposizione fu veramente grandiosa e potete vederlo nella planimetria che vi propongo qui sotto.


Immagine dal web - planimetria dell'esposizione di Torino del 1911

Al centro di tutto questo troneggiava il "Palazzo delle industrie artistiche" (che potete vedere qui sotto) dimostrazione regale, elegante, fastosa e ricca delle ville settecentesche con un'imperiosa grandezza della facciata d'ingresso che vedeva il suo trionfale coronamento con la cupola centrale del Salone sormontata da una Vittoria Alata. Questo palazzo così,quasi, ridondante, voleva rappresentare sì la potenza dell'industria, ma anche la sua unione, il suo connubio perfetto con l'Arte.


Palazzo delle Industrie artistiche - Torino esposizione del 1911; immagine dal web

Purtroppo di tutta questa opulenza non rimane nulla; i padiglioni furono abbattuti e smantellati. Rimane proprio a Torino tuttavia, un bellissimo esempio di padiglione espositivo ancora oggi. Trattasi del Borgo Medievale di Torino sito sulle rive del fiume Po. Il Borgo Medievale fu progettato dall'architetto Alfredo D'Andrade ed inaugurato il 27 aprile del 1884 in occasione dell' "Esposizione generale Italiana" ed è la riproduzione esatta di alcuni dei più bei castelli medievali piemontesi inglobati in un'unica costruzione. Un'opera tale, che si decise di non  abbatterla, anzi, di lasciarla ad imperitura memoria ad uso e consumo dei visitatori che avrebbero potuto ammirarla in tutta la sua maestosità.
A distruggere tutto invece del tempo e delle intemperie  si sta mettendo di buona lena l'attuale amministrazione che non caccia un euro per alcuna miglioria, anzi, ha pure tolto gli storici lavoratori del borgo mandandoli a lavorare altrove. MALA TEMPORA CURRUNT.


ROCCA DEL BORGO MEDIEVALE (foto mia) - Speriamo in altri governi più illuminati perchè il Borgo Medievale di Torino venga rivalorizzato come merita.

***

Posso concludere dicendo che le Esposizioni Universali hanno i loro pro e i loro contro come qualsiasi progetto, grande o piccolo che sia. Bella scoperta direte voi, però bisogna esserci per giudicare o deve essere passato tanto tempo di modo che il giudizio possa risultare veramente obiettivo. Ho parlato di Torino ma voglio farvi vedere ancora qualche cosa; innanzitutto una visione dall'alto dell'ultima Expo svoltasi in Italia, a Milano, nel 2015.


Grandioso, non c'è che dire, e io c'ero - immagine dal web

Un appunto ancora a proposito delle Esposizioni Universali, voglio raccontarvi di una cosa che mi ha colpita molto. Si tratta della "Seed Cathedral" padiglione del Regno Unito all'Expo 2010 a Shanghai. Si trattò di un'involucro realizzato con sessantamila aste di acrilico trasparente ognuna delle quali era lunga sette metri e rifletteva all'interno della costruzione le variazioni di luce a seconda dei momenti della giornata o dei cambiamenti atmosferici, anche del vento, creando giochi di luce e di suono davvero suggestive, mai uguali. Deve essere stata un'esperienza davvero magnifica da vivere. Ma non è tutto qui: la Seed Cathedral, realizzata dall'architetto inglese Thomas Heatherwick racchiudeva in sè una vera e propria bellissima sorpresa, infatti ogni cilindro aveva al suo interno uno o più semi di piante protette o rare. Un vero connubio tra modernità, avanguardia e salvaguardia dell'ambiente.


Ecco la SEED CATHEDRAL, meravigliosa non trovate? - immagine dal web


L'interno della SEED CATHEDRAL - immagine dal web

Ispirata dalla lettura di una guida artedossier della Giunti, spero che questo mio articolo possa esservi piaciuto.

Enrica Merlo🐈 01/05/2018

MI MANCANO I FONDAMENTALI

Se avete gradito l'articolo vi chiedo come sempre di CONDIVIDERLO. Se volete commentarlo vi chiedo cortesemente invece di farlo direttamente sulla pagina facebook de MI MANCANO I FONDAMENTALI; grazie per seguirmi sempre.







<- -="" pulsante="" start="" stumble="">

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.