mercoledì 5 giugno 2019

L'ULTIMO ALBERO; SPETTACOLO TEATRALE E MONITO PER TUTTI, SEMPRE.


Salone Polivalente di Rondissone, la classe quarta della Scuola Primaria plesso di Rondissone, Maria Grazia Bergamo, Sandra Moiso e Franco Urban - foto mia


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/06/rondissonissima-2019-come-unire-sport.html

Si è svolto ieri martedì 4 giugno presso il Salone Polivalente di Rondissone, lo spettacolo di chiusura dell'anno scolastico della classe quarta della Scuola Primaria di Rondissone. La classe è seguita dalle Insegnanti Maria Grazia Bergamo (della quale vi ho già parlato in QUESTO articolo e promotrice di svariate attività didattiche) e Sandra Moiso. Lo spettacolo è stato curato in ogni suo strabiliante particolare da Franco Urban, ma andiamo con ordine.

Lo rappresentazione era incentrata sulle tematiche ambientali ed in modo particolare sulla preservazione degli alberi. Molto bella e curata la scenografia, molto suggestive le musiche. 
Siamo in un ipotetico Paese del Vicino Oriente che però amo immaginare essere il Libano. Dei bambini si stanno prendendo cura di un bel vivaio. Giungono quelli che potrebbero essere (dico potrebbero perché ognuno di noi, ed è proprio questo il bello di questo spettacolo, può immaginare sia i luoghi che i personaggi un pò come vuole, come se stesse leggendo un libro. Io ho avuto questa intensa impressione) Il Presidente e la Presidentessa di questo Paese chiedono ai bambini se sia possibile tagliare un certo quantitativo di alberi poichè servirebbero per la costruzione di un ponte. I bambini educatamente ma in modo inflessibile spiegano che un disboscamento in quel momento sarebbe molto dannoso per i loro boschi di cedro; ricordano allora quel momento nel passato in cui la popolazione aveva ceduto alle lusinghe del possesso di oggetti ed in cambio avevano ceduto tutto il loro legname sprofondando il loro Paese nella carestia, nella siccità e nella povertà più assoluta. 


Salone Polivalente Rondissone "L'ultimo Albero" - foto mia

Molto belli i cambi scenici dove tutti i bambini partecipanti spostano con grazia gli elementi come se questo facesse parte della recita. La storia che viene messa in scena è semplice ma drammatica allo stesso tempo: per acquistare beni non necessari ma molto eclatanti (stoffe, vestiti, brocche in oro, collane di perle) gli abitanti del paese li pagano ai "mercanti venuti dal mare" con l'unica moneta di valore che posseggono: i loro bellissimi alberi di cedro. I bambini intanto, seppur inascoltati, continuano a raccogliere semi e a piantarli nel loro vivaio. Il paese si riduce ad una landa brulla ed inospitale in breve tempo (tranne un unico maestoso albero di cedro) e finalmente tutti si rendono conto dell'enorme errore commesso e dell'inganno subito per mano dei mercanti che nel frattempo sono partiti con tutto il legname. Pian piano i bambini prendono in mano la situazione e grazie alle piantine che loro avevano saggiamente piantato e curato il paese torna pian piano al suo antico splendore. Si ritorna ai giorni nostri dove i due "capi di governo" convengono con i giovani guardaboschi che forse è meglio attendere tempi migliori per la costruzione del ponte.

Quella che può sembrare una favola è in realtà un monito sempre attuale al rispetto della natura che ci circonda... senza di lei non può esserci vita, di conseguenza anche la nostra vita risulterebbe difficile.



Salone Polivalente Rondissone "L'ultimo Albero" - foto mie

Recitazione molto sciolta da parte dei bambini (ricordiamo che si parla di una classe quarta) che si sono saputi giostrare nonostante un linguaggio particolarmente forbito e complesso del testo teatrale. Complimenti davvero ai giovani attori in erba.
Questo grazie al loro particolare talento ma anche grazie, oltre che alla cura delle Maestre Bergamo e Moiso, anche alla mirabile direzione di Franco Urban. Chi è Franco Urban?

E' un attore e regista di prosa che fa parte dello staff  della Scuola Formazione Attore di Torino in cui cura il laboratorio teatrale che consente agli studenti di accompagnare l'apprendimento delle tecniche di base ad un lavoro più specifico sui testi. 
Franco Urban ha alle sue spalle rappresentazioni teatrali di grandi classici come "La Locandiera", "La bisbetica domata", "Il malato immaginario", "Il berretto a sonagli" e molte altre commedie teatrali. Possiamo citare a livello cinematografico "Le cinque giornate di Milano", "La freccia nera", "Cavour", "Parlamento", "Maurizio tra due donne", "L'ultima Regina" ed "Il sogno delle ragazze".
Attore sì ma anche educatore Franco Urban, che infatti dal 1995 crea e conduce laboratori didattici rivolti ad un pubblico di tutte le età. E' anche docente di lettura interpretativa all'UNI3 del Basso Monferrato.


Nella foto Franco Urban - foto dal web (potrebbe essere soggetta a copyright)

E' questo un esperimento che mi pare di capire sia in essere con i ragazzi della primaria di Rondissone già da quattro anni e che mi ha lasciata assolutamente sbalordita. E' proprio vero che anche i bambini, proprio come le piantine di cui si parla nello spettacolo, sono sì piccoli e delicati ma con una spinta alla crescita fortissima. E' bello poter constatare che sia insegnanti che genitori abbiano avuto l'ispirazione di dare a questi ragazzi la POSSIBILITA' di poter fare esperienze così corpose ed importanti poichè (parole del Maestro Urban) "il teatro (con la fatica e la disciplina che comporta) è una scuola di vita, che servirà loro anche e soprattutto quando saranno grandi".

Ed ora vi faccio una bella sorpresa: la Maestra Bergamo mi ha fatto dono nientemeno che delle piccole schede di introduzione e chiusura dello spettacolo che riassumono in modo commovente lo spirito dello spettacolo; le condivido con voi:





Foto mie 

Ed ora il sempre presente e numeroso pubblico rondissonese!!



Foto mia

Il video di un pezzo cantato eseguito dai ragazzi:












Enrica Merlo 05/06/2019



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