venerdì 6 marzo 2020

I NOSTRI ARZILLI VECCHIETTI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS


Immagine da google probabilmente soggetta a copyright, pazienza.



Non avrei voluto scrivere alcun articolo che parlasse di questo brutto momento per il mondo intero. Mi trovo quasi costretta a farlo seppur nel modo ironico che mi contraddistingue. Spero queste mie righe possano in qualche modo far capire davvero che non si tratta di una stupidaggine, che è una situazione non disperata ma estremamente seria.

A quanto pare in Italia stiamo gestendo abbastanza bene l'emergenza CORONAVIRUS, seguendo chi più chi meno le indicazioni che ci vengono fornite dai presidi sanitari, dal Ministero della Sanità o da chi comunque lavora nel settore e ci racconta come stanno le cose. Una cosa mi mette ansia: io esco di casa per forza (spesa, approvvigionamento per Gli Aromi di Cleopatra, qualche sporadica spedizione) ma constato con tristezza che proprio CHI dovrebbe essere più accorto durante questa emergenza se ne sbatte non altamente, di più: GLI ANZIANI. In giro ci sono frotte di vecchietti che gironzolano per ogni dove, dalla farmacia, al discount al supermercato, (immagino anche negli uffici postali sebbene io non li frequenti parecchio, anzi ne sono assolutamente certa conoscendo le italiche abitudini dei nostri cari vecchietti).

La cosa più inquietante è che sono pure accompagnati da compiacenti quanto gigioni figlioli (quasi sempre maschietti che timorosi prendono il borsello di mammà per pagare alla cassa paurosi che la terribile "mameta" ottanta/novantenne li accusi di aver rubato anche solo un centesimo). È pieno, pieno così, di queste scene!! Io personalmente, mio padre, dopo un'iniziale ribellione l'ho fatto tornare a più miti consigli anche con l'aiuto della mia temibile figliuola intimandogli il coprifuoco finché il nostro buon Cirio  (il nostro solerte presidente della Regione Piemonte) non dia il via alle danze... a proposito di danze... i nostri baldanzosi, italici vecchietti (non mio padre per fortuna lui è un tipo piuttosto agreste; andrebbe continuamente in montagna da solo) a quanto pare amano particolarmente le sale da ballo, specie quelle in cui ci sono stati casi di coronavirus, si ammalano, vanno al pronto soccorso, li ricoverano e i tisici ballerini si ricordano solo dopo qualche giorno di dare la lieta notizia ai dottori di aver frequentato l'appestata balera negli ultimi 15 giorni, con il grande primato (vedi Chivasso, provincia di Torino) di gettare nel panico mezzo circondario e far CHIUDERE il Pronto Soccorso.

Ma comprargli un bello stereone a questi che possano ballarsi "Romagna mia, Romagna in fiore" a casa no eh? E la coppia di vecchietti alle Molinette (Pronto Soccorso chiuso pure lì)  che, ricoverati anche loro (smemoratini bizzosi), si ricordano dopo giorni di ricovero (eddaie) che il figlio di Lodi (forse anche un po' pirla diciamocelo) è venuto a trovarli dieci giorni fa? Insomma per farla breve, quando le cose sembrano cominciare a girare chi ci si mette a contagiare mezza Italia? I vecchietti. E questo la dice lunga anche a livello sociale su come noi italiani si sia un popolo un po' moscio che invece di prendere di petto la faccenda ed intimare all'avito genitore di non muovere le santissime terga dal sofà per un pò, mica una vita dico no, solo un po', si abbassa il tremante capino e si scarrozzano canuti genitori in ogni dove. 


Immagine del coronavirus da google probabilmente soggetta a copyright, ma pazienza


Vabbe' che siamo una generazione di simil-falliti senza lavoro, senza nerbo, senza palle, ma qui, signori miei, si tratta di una cosa seria, si tratta di vita o di morte nostra e degli altri. Tiriamo fuori gli attributi (se non li abbiamo chiediamoli momentaneamente in prestito) e facciamo stare a casa per un po' sti vecchietti disobbedienti. Cirio ci vede, non facciamo ste figuracce. Pensiamo poi ai malati di cancro che devono curarsi in questi ospedali dove gli "anziani ragazzini" scorrazzano liberamente con addosso chissà quale pestilenza... loro sono immunodepressi, e qui non sto scherzando e quello che a noi può far venire un innocuo raffreddore a loro può portare conseguenze davvero devastanti se non peggio. Nonnini, vi prego ( e figli dei nonnini) usate la vostra saggezza pensateci un attimino e se sentite qualcosa che non va fate una bella cosa e non vi muovete da casa subito:

CHIAMATE il 1500 (numero di pubblica utilità)
CHIAMATE PER IL PIEMONTE i ben due numeri verdi disponibili: 

-800 19 20 20 ATTIVO 24 ORE SU 24
-800 333 444  ATTIVO dal lunedì al venerdi dalle ore 8,00 alle ore 20,00

Se non siete ancora pienamente convinti consultate questo SITO (←cliccare sulla parola SITO)

GRAZIE E VE NE PREGO




Enrica Merlo
per 
06/03/2020

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