mercoledì 23 gennaio 2019

BUON COMPLEANNO WOLFGANG!! 🎶🎵 Vita ed opere del Genio Assoluto.



Public domain image - Joannes Chrysostomus Wolfangus Theophilus Mozart


Puoi anche non accorgerti in tutta la vita dell'esistenza di Mozart ma se cominci ad amarlo diventa una malattia irreversibile che si accresce man mano che passa il tempo.


Mozart nasce a Salisburgo il 27 gennaio del 1756 al n. 9 di Getreidegasse alle ore 20,00. 
Mozart muore a Vienna nella sua casa il 5 dicembre 1791 cinque minuti prima dell'una.
Il 6 dicembre, o "forse" la mattina del 7 viene gettato in una fossa comune del cimitero di St. Marx senza che nessuno della sua famiglia fosse presente, si dice a causa del maltempo.
L'esatto luogo di sepoltura del Genio di Salisburgo non è mai stato identificato.

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Mozart fu un bimbo precoce musicalmente parlando a tre anni cominciò a suonare il clavicembalo, a quattro aveva la padronanza della tastiera e a cinque aveva già composto un "andante allegro" ed un "minuetto" conosciuti oggi come "Wolfangerl Compositiones". Bimbo dalla memoria prodigiosa, estremamente sensibile con una paura smodata del suono della tromba. Ebbe da sempre la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni caratteristica detta anche dell' "orecchio assoluto". Il padre Leopold lo definiva come "il miracolo che Dio ha fatto nascere a salisburgo"; a detta anche della sorella di Mozart, Nannerl, il padre dedicò molta parte del suo tempo ad istruire a mantenere le capacità e a portare in giro il figlio per dimostrare la sua bravura addirittura arrestando l'avanzamento della sua carriera a corte.
Nel 1762 Mozart suonò per la prima volta al cospetto della corte imperiale.
Dal 1763 tutta la famiglia intraprese un lungo viaggio in tutta Europa per far conoscere il genio musicale di Wolfgang, viaggio che ebbe il suo termine nel 1766 quando rientrarono a Salisburgo.
Furono dunque anche a Parigi dove vennero pubblicate le prime composizioni di Mozart dedicate ad una principessa reale (KV 6-9). A Londra scrisse le sue prime sinfonie sotto l'influenza di Johann Christian Bach figlio più giovane del ben più noto padre (n. 1 n. 4 e K19a). Nel 1767 fu rappresentata al cospetto della famiglia imperiale la Messa solenne in Do minore "Weisenhausmesse" K139.
I viaggi in Italia di Mozart e famiglia si protrassero dal 1769 al 1773 e furono a: Egna, Rovereto, Verona, Mantova, Cremona, Milano, Lodi, Parma, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Caserta poi ancora Roma, Spoleto, Loreto Ancona, Senigallia, Pesaro, Rimini, Bologna, ancora Milano, Torino, ancora Milano, Vicenza, Padova, Venezia, Rovereto, Ala, Brescia, Bressanone e Salisburgo... un bel "tiratone" come si direbbe ora. L'anno che egli passò complessivamente a Milano fu a dir poco formativo in quanto incontrò artisti di tutte le levature tra i quali, per citarne uno il Parini che scrisse per lui alcuni libretti. Johann Adolph Hasse ebbe a dire di Mozart: "Questo ragazzo ci farà dimenticare tutti".


Mozart fanciullo - Immagine probabilmente sottoposta a copyright

A Bologna Mozart incontrò il grande Farinelli e padre Giovanni Battista Martini dal quale prese lezioni di contrappunto barocco e che lo introdusse, vista la sua bravura, presso l'Accademia Filarmonica di Bologna. Tuttavia leggenda vuole che l'esame di Mozart per essere ammesso a tale ambita Accademia non andò così brillantemente; Martini però aveva anzitempo intuito il genio che si nascondeva in Mozart e come diremmo oggi "chiuse un occhio". Grazie alla protezione e al sostegno del Conte Pallavicini loro grande ammiratore la famiglia Mozart ebbe a Firenze udienza presso il futuro Imperatore Leopoldo II. A Roma Wolfgang dette definitiva prova del suo genio ascoltando Il Miserere di Gregorio Allegri e trascrivendolo a memoria dopo solo due ascolti. La notizia del prodigio mozartiano arrivò anche al Papa, Clemente XIV che conferì a Mozart durante il viaggio di ritorno a Roma della famiglia, lo Speron D'Oro. A Roma Mozart compose la Contraddanza K 123 e l'aria Se ardire, se speranza K 82. A Napoli durante un concerto al Conservatorio della Pietà dei Turchini qualcuno ebbe a dire che la sua straordinaria bravura derivasse da un anello che indossava... Mozart si tolse  l'anello e dimostrò così che il suo talento non aveva alcunché di magico. Nel 1770 Loreto colpì particolarmente Mozart che scrisse una composizione dedicata alla Madonna intitolata "Litaniae Lauretianae Beatae Mariae Virginis". Nel dicembre del 1770  a Milano fu rappresentata l'opera Mitridate con Mozart al clavicembalo. Il successo fu tale che ci furono ben ventidue repliche.

Eccoci al tasto dolente italiano, dolente almeno per me che son piemontese/torinese. A Torino, infatti, la famiglia Mozart sostò brevemente e udite, udite venne negata a Wolfgang la possibilità di esibirsi al Teatro Regio; e qui chiudo mestamente la parentesi torinese.

A padova Don Giuseppe Ximenes Principe di Aragona commissionò a Mozart un oratorio, La Betualia liberata K 118 che rimane l'unica opera di questo genere che Wolfgang abbia mai composto. Nel marzo 1771 i Mozart se ne tornarono a Salisburgo.


Sdrammatizziamo; un'immagine del bravissimo Tom Hulce che interpreta Mozart nello straordinario film AMADEUS di Milos Forman del 1984 - immagine probabilmente sottoposta a copyright

Dopo il ritorno dai tre viaggi consecutivi in Italia Mozart fu assunto come compositore alla corte dell'Arcivescovo Colloredo; ebbe quindi l'opportunità di scrivere svariate sinfonie chiamate per l'appunto Sinfonie Salisburghesi e anche sonate, quartetti per archi, messe, serenate; sviluppò un certo interesse per i concerti per violino e orchestra e ne compose ben cinque di seguito di cui gli ultimi tre, ovverosia i n. 3 K216, n. 4 K 218 e il n. 5 K 219 sono a tutt'oggi i più eseguiti del repertorio di Mozart. Nonostante il grande successo di pubblico Mozart era scontento sia per il basso stipendio di 150 fiorini l'anno sia perchè non poteva dedicarsi alla composizione di quel che lui preferiva ovvero le opere. Nel 1775 il teatro di corte chiuse e questo esacerbo' ulteriormente l'animo di Mozart. Nel 1777 chiese all'arcivescovo di potersi assentare per un pò dalla corte (allo scopo di trovare altra occupazione ma rimanga tra noi) visitò con la madre Augusta, Mannheim, Parigi e Monaco di Baviera. A Mannheim  Mozart si fermò quattro mesi e compose La sonata per pianoforte n. 7, dei concerti per flauto ed orchestra n. 1 e 2.
Nel 1778 gli fu offerto a Versailles un impiego da organista che lui prontamente rifiutò e fece pure bene, era Mozart mica un pianistucolo qualsiasi, i soliti francesi. Quello francese fu un soggiorno dunque funesto sotto molti aspetti, per Mozart; vero è che compose parecchio ma il giorno antecedente alla prima della Sinfonia n. 31 (chiamata per l'appunto Parigi) la madre Anna Maria Pertl si ammalò gravemente. Non fu decorosamente soccorsa a causa di mancanza di liquidità, mori il 3 luglio e fu sepolta nel cimitero di Saint Eustache.
Nel frattempo a Salisburgo il padre, invece di piangere la morte della consorte, ancora trattava con l'arcivescovo per far riassumere il figlio; ottenne che Mozart fosse riassunto come konzertmeister e organista di corte, incarico che Mozart accettò al suo ritorno nel gennaio del 1779. In questo periodo compose copiosamente, sono di questo periodo infatti opere come la Sinfonia n. 32 in sol maggiore K 318, la sinfonia n. 33 in si bemolle maggiore K 319  la sinfonia n. 34 in do maggiore K 338. Tuttavia, nonostante la sua fase creativa particolarmente feconda Mozart era inquieto: Il suo mecenate l'arcivescovo Colloredo non era certo un oscurantista e amava la cultura ma stranamente operò numerosi tagli proprio nei confronti della musica. Alla fine del l'estate del 1780 la Corte di Monaco di baviera commissionò a Mozart la realizzazione dell'Opera Idomeneo; ottenne il permesso di recarsi a Monaco dove Mozart avrebbe dovuto rimanere per sei settimane tanto da finire l'opera e curarne l'allestimento.


L'Idomeneo - immagine spero non sottoposta a copyright


L'idomeneo venne rappresentato nel gennaio del 1781; ebbe altre due repliche fino a marzo. Prima di rientrare a Salisburgo l'arcivescovo chiese a Mozart di raggiungerlo a Vienna per farlo esibire alla corte dell'imperatore. Una volta lì Mozart si lamentò della scarsa considerazione che il suo mecenate aveva per il suo genio e presentò dimissioni scritte ufficiali che non furono immediatamente accettate poichè ancora una volta Leopold il padre aveva intercesso* per lui, intercessione che questa volta non ebbe successo e Mozart fu licenziato dall'arcivescovo. Nonostante il non bel periodo però Mozart portò a termine tantissime opere tra le quali sonate per violino e pianoforte K 296, K 376, K 377, K 378, K, 379 e K 380. Andò ad abitare in una stanza in affitto dalla vedova Weber madre di Aloysia vecchia conoscenza di Mozart la quale aveva anche due altre sorelle nubili tra le quali Constanze con la quale in modo quasi fulmineo Mozart si fidanzò e decise di sposarsi  poi nel 1782 nonostante la contrarietà, indovinate, del padre Leopold. 
Constanze ebbe molte gravidanze ma, tra tutti i suoi figli, sopravvissero solo Carl Thomas e Franz Xaver Wolfgang. 


Constanze - immagine probabilmente sottoposta a copyright

E' di questo periodo la nascita delle più belle e famose opere di Wolfgang. Il ratto del serraglio per esempio la cui prima rappresentazione è del luglio 1782; opera popolar ironica sugli usi e costumi dell'islamismo ma che vede nel pascià Selim una figura magnanima, espressione della tolleranza e dell'illuminismo. E' proprio di questo periodo l'aneddoto secondo il quale l'imperatore Giuseppe II dopo aver assistito alla sua opera gli disse che "aveva adoperato troppe note"; pare che Mozart orgoglioso gli abbia risposto: "neanche una più del necessario, Maestà". Fra l'agosto ed il novembre del 1783 compose numerose sonate per pianoforte tra le quali la sonata n. 11 in la maggiore K 331 il cui movimento finale è il famoso Rondò alla Turca. Nonostante il carattere farfallino di Mozart molte delle sue sonate, fughe, preludi, fantasie e suite furono composte sotto l'impulso e l'ispirazione della moglie Constanze.
In questi anni le opere, con un grande livello di maturità furono i quartetti per archi dedicati a Haydn (K 387, K 421, K 428, K 458, K 464 e K 465). Tra il 1782, il 1783 fino al 1786 i concerti per pianoforte furono la più rilevante fonte di entrate per Mozart e famiglia; ne compose ben quattordici che rappresentò egli stesso auto-finanziandosi, per dirla come la diremmo oggi, i concerti e ottenendo un grande successo, ebbe un numero che superava i cento abbonamenti fissi ad ogni suo spettacolo. La fine di questo periodo d'oro coincise con il primo allestimento de Le nozze di Figaro nel 1786 che venne criticata per il suo contenuto troppo rivoluzionario dall'alta aristocrazia viennese.
Le Nozze di Figaro fu creata in concerto con il librettista poeta di corte per l'opera italiana, Lorenzo Da Ponte, il quale riuscì ad intercedere presso la corte smorzando i toni che riguardavano i temi sociali dell'opera. L'opera tuttavia dopo la prima non ebbe un gran successo nè piacque nè no, insomma l'accoglienza fu un tantino tiepida. Le Nozze di Figaro comunque fu uno spartiacque tra il teatro musicato di serie B come era stato il genere fino a quel momento assurgendo a forma più importante per il teatro musicale. Mentre a Vienna l'esordio delle Nozze di Figaro fu accolto con un entusiasmo relativo a Praga invece fu un successo enorme come ebbe Mozart stesso a dire nel 1787 durante un viaggio nella capitale boema con la moglie Constanze.


Il libretto de Le Nozze di Figaro - l'immagine potrebbe essere sottoposta a copyright

Il 28 maggio del 1787 morì a Salisburgo Leopold, padre di Wolfgang. Benchè non sia giunta prova scritta pare che Mozart sia stato diseredato poichè tutte le sostanze del padre finirono alla sorella Maria Anna.
Nel dicembre 1787 l'Imperatore Giuseppe II nominò Mozart compositore di corte, sempre sottopagato se confrontato al suo predecessore ma a Mozart andava bene così, il lavoro non era gravoso e poteva dedicarsi così a ciò che più gli aggradava. Anche questa volta però quella che è universalmente nota come l'opera più grandiosa in termini di musica, testo ed introspezione psicologica di Mozart, ovvero Il Don Giovanni fu, nel maggio del 1788 accolta con scarso entusiasmo del pubblico anche se amata dalla critica; particolarmente amato il personaggio protagonista del Don Giovanni che si rifiuta di pentirsi sul finale nonostante la consapevolezza della dannazione eterna; nasce e si affranca quindi il teatro musicale del romanticismo.


Uno splendido Don Giovanni che ho pescato su Pinterest; grazie a Laura Lebow

A partire dal 1789 le condizioni economiche di Mozart vanno sempre più deteriorandosi. Il compositore si ritrova a chiedere soldi in prestito, situazione attestata da circa una ventina di lettere che indirizza ad un commerciante di sua fiducia. In realtà la letteratura ci racconta di un Mozart che ama sperperare denaro in donnine e liquori cosa che forse in minima parte fu vera invece in quel periodo ci fu una congiuntura economica particolarmente sfavorevole per la musica ed il mondo musical-teatrale che fu il primo settore a subire drastici tagli a causa della guerra contro la Turchia. Ne deriva che diminuirono così anche gli introiti di Mozart derivati dalla pubblicazione dei suoi componimenti, un vero disastro economico per lui la cui vita ruotava totalmente intorno a questo settore. Del 1788 risalgono le sue ultime composizioni sinfoniche (la Sinfonia in si bemolle maggiore K 453, la sinfonia in sol minore K 550 e la Sinfonia in do maggiore K 551) trilogia che però è il vertice artistico sinfonico di tutto il settecento. Comincia nell'aprile del 1789 un lungo viaggio alla ricerca di nuovi incarichi che lo porta anche a Berlino dove scrive alla moglie Constanze di aver vista rappresentata la sua opera Il Ratto del serraglio e di aver scritto su commissione della Corte sei quartetti per archi; notizie di cui gli studiosi non hanno prova certa. Il viaggio fu evidentemente infruttoso e faticoso ed ebbe come unica conseguenza il fatto di allontanarlo emotivamente, sempre più dalla moglie. Il 1790 fu un anno davvero difficile per Mozart; compositore ormai universalmente noto nel suo paese ed in tutta Europa ma che non si preoccupava più di scrivere nulla di rilevante o di importante, si pensa infatti che cominciasse a soffrire di depressione. Tuttavia il 26 gennaio ebbe luogo la prima rappresentazione de Così fan tutte ossia la scuola degli amanti, replicata nove volte. Nel febbraio muore l'Imperatore Giuseppe II propugnatore di Mozart e gli succede Leopoldo II che non accoglie le sue richieste. Ricomincia a viaggiare, anche in Italia,  e anche se questo non risolleva le sue condizioni economiche almeno il suo morale e la sua perdita di creatività subiscono un cambiamento in positivo; al suo ritorno a Vienna apprende che un impresario britannico lo vorrebbe a Londra fino almeno all'estate successiva per comporre due opere teatrali; la malferma salute della moglie Constanze che non avrebbe potuto seguirlo in Inghilterra, il fatto che contasse su probabili fonti di guadagno a Vienna ma semplicemente forse il fatto che non se la sentisse di emigrare in un altro paese lo fecero decidere di rimanere in Austria.

Immagine spero non sottoposta a copyright

Fecondo e creativo fu il suo ultimo anno di vita: compose infatti molti concerti ma degno di nota ed universalmente noto Il Flauto Magico che creò all'inizio di maggio del 1791 su libretto di Emanuel Schikaneder; a metà luglio gli giunse dall'impresario Guardasoni la commissione per un'opera seria italiana da mettere in scena a Praga, La Clemenza di Tito. Sempre durante l'estate gli giunse da un musicista dilettante certo Conte Walsegg la commissione per una Messa da Requiem il cui committente avrebbe dovuto restar segreto poichè pare fosse intenzione del Conte far passare l'opera come sua; non è chiaro se di questo particolare Mozart fu mai al corrente; fatto è che non potè cominciarla subito perchè già notevolmente impegnato. Da qui forse il mito del famoso Salieri del film Amadeus che si favoleggia volesse impadronirsi della Messa di Mozart; in realtà Salieri non ebbe mai la reale importanza che gli si attribuisce nel film.
La clemenza di Tito non andò un granché bene anche grazie, si fa per dire a commenti poco lusinghieri della, a quanto pare ignorante in materia, imperatrice Maria Luisa. 
Grande successo ebbero invece le rappresentazioni del Flauto Magico la cui prima fu il 30 settembre 1791, ne è prova una delle ultime entusiastiche lettere che Mozart scrisse alla moglie allora in villeggiatura a Baden. Intanto stava faticosamente scrivendo la messa da requiem che mise però nuovamente da parte per scrivere il 15 novembre un'opera rimasta anch'essa incompiuta la Piccola cantata massonica K 623, salvo il 20 novembre cadere malato. Nei giorni successivi certo la sua salute non migliorò e toccò pure a lui di morire anche se aveva solo 35 anni. Riguardo alla malattia che lo colpì c'è molta confusione: si parlò di febbre miliare, di salassi praticati con troppa noncuranza, di febbre reumatica, di avvelenamento da mercurio salvo il fatto che gli ultimi studi rilevano che probabilmente morì di un attacco fortissimo di nefrite causato da una glomerulonefrite ovvero di una forte infiammazione renale che lo portò velocissimamente alla morte. Forse non lo sapremo mai. Certo è che si sarebbe potuto portargli un minimo di rispetto in più facendogli un funerale decente, massoneria o no, invece di far sì che a tutt'oggi non si possa andare a portagli due fiori in un posto che sia sicuro. 


Beh seppellirlo in una tomba normale no ma il tempo di una maschera funeraria sì. Maschera funeraria di Mozart.


Nel mio immaginario però voglio ricordarlo così, con il viso candido e quasi sempre gioioso di Tom Hulce in Amadeus.


Il CONFUTATIS e la LACRIMOSA due delle parti della Messa da Requiem di Mozart che preferisco e che fanno parte del diciassette minuti o poco più di requiem realmente composti da Lui prima di morire. Come sapete il resto della Messa fu terminato da un amico di Mozart con scarsi risultati, almeno secondo me; non si può del resto nemmeno lontanamente uguagliare un tale genio. Questa parte di Messa da Requiem è qui magicamente diretta dal compianto Maestro von Karajan. Buon ascolto.







Papageno, Papagena dal Flauto Magico!!


Se volete leggere un altro mio articolo su Mozart cliccate qui http://www.mimancanoifondamentali.com/2016/12/il-requiem-di-mozart-ovvero-la-forza.html


* intercesso e non interceduto come vorrebbe grammatica e sintassi; esistono però due casi in cui fu usato, uno nientemeno che da Vittorio Alfieri e l'altro da Oriana Fallaci, io ho preferito questa forma.




  Enrica Merlo 23/01/2019


  MI MANCANO I FONDAMENTALI (clicca per andare alla pagina)




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