lunedì 15 aprile 2019

IL CRAMPO DELLA BLOGGER. Sapevate della sua esistenza?


Foto mia

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/03/la-virtu-sconosciuta-di-vittorio.html

Ciao a tutti... era un pò che non ci si sentiva. Eccomi qua, imbarazzante quanto basta (mi riferisco alla foto) ad una bella manifestazione artistica a Camo in provincia di Cuneo a cui ho partecipato sabato 13 aprile. Una bella esperienza certo, ho letto mie poesie scritte non so quanto tempo fa, ho portato tre mie opere da far vedere a chi potesse interessare (realizzate da qualche giorno), parlo della mia nuova espressione artistica il #artinthepizzabox (cliccate ed andrete alla mia pagina facebook) che amo molto come amo le mie #miaoversion ovvero trasformare qualsiasi personaggio mi venga in mente in un gatto.
Ma questo, cosa c'entra con il titolo dell'articolo? Forse nulla, è che volevo farvi vedere come sono adesso e chiedermi e chiedervi perchè una blogger debba, ad un certo punto, soffrire del crampo, nè più nè meno di quello classico dello scrittore. Per farvi vedere che sto bene non ho alcun apparente problema eppure il problema esiste se non riesco da tempo a scrivere un articolo, non dico uno decente no, un articolo e basta.

Ieri sera ero molto stanca e mi sono appisolata. Quando mi sono svegliata era relativamente tardi ma mi sentivo sufficientemente arzilla da mettermi a scrivere qualcosa... no, anzi, -forse non riesco- mi son detta. Dovete sapere che ho in cantiere almeno due articoli a cui tra l'altro, tengo particolarmente, ma proprio non ce la faccio. Allora una cosa la faccio: scrivo un articolo sul perché non riesco a scrivere un articolo, ok meraviglioso ce la posso fare. Vado a lavarmi i denti mi metto il pc sulle gambe e... niente manco quello che, vivaddio, poteva essere almeno uno sfogo, invece nulla. Chiudo tutto e me ne vado a letto o meglio mi metto a leggere un pò; dopo circa cinque minuti due gatti furiosi cominciano a litigare proprio davanti alla mia finestra (non i miei che sono sempre e saldamente chiusi in casa ma dei gatti randagi) anzi, a pensarci bene sembravano un esercito da quanto facevano rumore. Parapiglia, i miei gatti spaventatissimi, mi alzo per fare un pò di rumore e cacciare i due molto più rumorosi intrusi. Risultato, i due si arrabbiano ancor di più, rischiano di abbattere letteralmente la ringhiera di casa, i miei mici terrorizzati scompaiono definitivamente sotto ai mobili e va bene... vado a dormie vah.


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Il risultato è che ho avuto una notte bella agitata pensando continuamente che invece anche se ero stanca, anche se non me la sentivo DOVEVO scrivere quell'articolo che, magari, mi avrebbe sbloccata. Bene, ora ho aperto il pc e ho cominciato. Lo so, non è un articolo ma un lamento, abbiate pazienza, in genere faccio del mio meglio per proporvi cose interessanti e stimolanti, oggi no, anzi, oggi già sono felice di aver cliccato "nuovo post" e di aver cominciato a scrivere qualcosa anche se patetico.
La settimana scorsa sono stata a Poeticilibri #10 alla Libreria Belgravia a Torino; uno degli ospiti era Bartolomeo Smaldone un poeta particolarissimo, un poeta che è venuto qui da Altamura, un poeta proprio bravo (andate a leggervi le sue poesie) ma una cosa che mi ha molto colpito di lui è stata una frase in particolare -bisogna cominciare  a dire la verità- bella forza direte voi ma io mi son sentita bene... anzi no, male, mi son sentita male pensando a tutte quelle volte che la verità non l'ho detta. Io vivo molto sui social anche se in questo periodo avendo ricominciato a dipingere (grazie a Dio o grazie a Me, dipende) forse ci sto un pò meno. Qualcuno pensa che io stia abbandonando il mio blog proprio per il mio ritorno di fiamma artistico. No, non è così. Ma torniamo a noi.


Sempre io, sempre a Camo

Dicevo, io sto molto sui social. E una cosa che mi manca nello stare molto sui social è proprio il poter DIRE LA VERITA'. Sì perché volere o volare alla fine anche la persona più vera non è mai completamente vera se sta dietro ad uno schermo. Se io ho u'unghia incarnita non si vede dal mio profilo facebook non si vede a meno che io non lo scriva. Appunto. Il punto è proprio questo. Poi per carità una persona particolarmente discreta anche nella vita reale può nascondere determinati fatti della propria vita (quindi anche l'unghia incarnita) sta a noi e alla nostra sensibilità scoprire cosa sta dietro ad una persona in carne ed ossa (no, non ho un'unghia incarnita se è questo che volete sapere; era tanto per fare un esempio). Mi è mancato tanto poter dire la verità insomma; ho avuto e ho periodi non facili come tutti del resto inutile che mi veniate  dire che la vostra vita è perfetta eppure, solo un attento osservatore può notare qualche piccola crepa sui miei profili, anzi, sfido (a parte un post piuttosto malinconico di stamattina su fb ma sarà perché non avevo ancora attaccato a scrivere e perchè vorrei farmi una gita a Genova e in questo periodo proprio non posso). 

Con questo mio "articolo-non articolo" ho voluto fare proprio questo: dire la verità, cioè che sto attraversando un profondo periodo di crisi creativa per quanto riguarda la scrittura (è molto doloroso per me) che sto cominciando ad "ingranare" con l'Arte mia croce e delizia da quanto avevo quattordici anni; prima i miei genitori mi dicevano che non serviva a nulla, ora il mio genitore continua a dirmi che non serve a nulla anche se con molta bonarietà e suggerendomi che inserito nella mia attività potrebbe non essere male come "cosa alternativa". Che colpa ne ho io se ritengo le "cose alternative" come primarie? E son già bella che felice di aver capito questo: che per me scrivere e dipingere son le cose che mi tengono viva. Brava Enrica, davvero complimenti e sappiate che ci sono arrivata senza bisogno che nessuno mi aiutasse!!


free image (questo mouse è proprio uguale al mio!!)

E questo mio articolo è la mia verità.  Il mio sfogo, in fondo i blog nascono come diari quotidiani di chi ha voglia di scriverli, la differenza è che sono pubblici. Solo più tardi si sono trasformati in pseudo testate giornalistiche ma a me che mi frega di vincere il Premio Pulitzer... anzi a dirla tutta mi fregherebbe ma questa è un'altra storia. 
Per ora vi ringrazio se avete letto per intero questa mia litania funebre che però sento liberatoria: mentre ticchetto sui tasti già mi formicola anche la testa e chissà che non sia l'inizio di una nuova fertile, dirompente fase creativa di scrittura. Grazie, grazie davvero.









Enrica Merlo 15/04/2019


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