giovedì 30 settembre 2021

CITAZIONI: da DI TUTTE LE RICCHEZZE di STEFANO BENNI

 


FOTO MIA

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/09/e-chi-se-lo-ricorda-oppure-si.html


"E arrivò. Su un'auto nera scortata da due centauri. Scese in tutto il suo metro e cinquantasei di possanza. Come tutti i grandi imperatori che collocavano in alto il loro trono, anche il reuccio di turno preferiva guardare dall'alto i suoi sudditi, il che non era sempre possibile, ma con Biondello sì. Ora l'imperatore era stato sostituito da un sofisticato sistema di computer interbancari, quindi ogni forma di servilismo doveva essere aggiornata e modernizzata, da puttanieri a informatici.

Ma nulla spaventava il ministro Biondello (anche lui uomo di molti difetti e virtù). Nato in paese attiguo a Borgocornio, si era fatto onore. Già sei avvisi di garanzia in una sola legislatura, abuso di atti d'ufficio, concorso in associazione mafiosa, peculato eccetera. Ogni volta, schivata la pena, ripartiva per un nuovo appetitoso reato. Era famoso per la frase "Sveltiamo la pratica" che voleva dire concedere permessi edilizi in cambio di inevitabili tangenti. Il capolavoro di Biondello e dei suoi protetti era un tunnel di tre chilometri costruito con i soldi dei contribuenti in un luogo deserto dove non c'era, e forse mai ci sarebbe stata, alcuna strada. Ora giaceva come un colossale serpente di cemento, in mezzo alla campagna, ed era detto appunto Galleria Biondello.

Il prossimo progetto era una diga in un posto ove non vi fosse acqua".


Tratto da:

-DI TUTTE LE RICCHEZZE di STEFANO BENNI

-Edizione Universale Economica Feltrinelli

-Prima edizione ne "I Narratori" settembre 2012

-Estrapolato dalla seconda edizione de "L'Universale Economica" aprile 2020


Al di là di questo passo sardonico, ironico e tagliente che ho volutamente citato visti i tempi che stiamo vivendo e che non si discostano poi così tanto dal 2012 anno in cui fu pubblicato questo libro da Stefano Benni vi assicuro che è un'opera di una delicatezza e poeticità immani. Ammetto che all'ultimo paragrafo ho pianto. Che voi abbiate mai a provare un freddo reale o un freddo metafisico questo libro vi scalderà di delicatezza. Una storia d'amore diversa, una storia d'amore pura, come non ne esistono. Una storia d'amore con la natura, con il passato e con la speranza. Vivissimamente consigliato.



Enrica Merlo
per 
MI MANCANO I FONDAMENTALI

30/09/2021

sabato 25 settembre 2021

E CHI SE LO RICORDA... OPPURE SI': finalmente è giunto il momento!! Eh???????

 


Immagine da Pixabay


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/09/citazioni-da-peer-gynt-di-henrik-ibsen.html


Allora, ve lo dico e ve lo ripeto. Avevo poco più di quattro anni quindi è comprensibile che io ricordi solamente i fatti salienti degli episodi che vi vado a narrare, è chiaro vero? Bene. Siamo partiti io e mio padre per andare a prendere all'ospedale mia mamma e il nuovo ospite permamente di casa Merlo. Io non mi ricordo nulla dell'immediato pre, né del momento in cui siamo arrivati all'ospedale, né  di quando ho visto mia madre col presunto fagottello in braccio... ho il vago ricordo di un problema sorto perchè io ero troppo piccola per entrare in ospedale, in reparto per l'esattezza, credo risolto da un'infermiera/caposala piuttosto sveglia che ci aveva detto che se dicevamo che avevo un anno o due in più non avrebbero fatto storie perchè ero piuttosto alta di statura, ah i bei tempi in cui non c'era bisogno di emendamenti per qualsiasi cosa (tipo adesso che bisogna aspettare il capo dello stato che ti dica se puoi fare pipì nella turca o sul/nel water). Ma ritorniamo a noi; recuperiamo mamma e quel coso che io non avevo la più pallida idea di come fosse. Non ho ricordi del tragitto dall'edificio ospedaliero all'auto, in compenso ho ricordi ben precisi di quando mi son trovata chiusa nell'abitacolo con quel coso (coso detto con affetto, sia chiaro; è chiaro vero?). Quel coso per essere giusti e corretti si chiamerebbe Andrea e fu il mio fratellino appena nato ed è tuttora il mio fratellone nato qualche decennio fa. Devo fare una premessa: sapevo cos'erano i bambini piccoli, ogni tanto vedevo carrozzine o passeggini in giro per il mondo, ogni tanto tentavo pure (anche se devo dire il mio interesse non era così acceso) di sbirciare in quelle carrozzinone gigantesche e carenate che parevano gli attuali mezzi anfibi da combattimento per vedere come fossero quei fatidici bambini appena nati: erano più o meno rosei, più o meno fastidiosi, più o meno gnaulanti, più o meno pelati, più o meno profumati di borotalco, più o meno puzzolenti se per caso si erano dati da fare recentemente, insomma nel complesso non erano così male ma nemmeno così entusiasmanti come li descrivono le zie o le parenti zitelle in genere). L'unica cosa che non riuscivo proprio a introiettare era come io, così grande (almeno io credevo di esserlo) potessi mai essere stata così piccola e così simile a un cicciobello e soprattutto come io possa mai essere stata portata in giro dentro a quelle specie di carri funebri in miniatura (ai tempi le carrozzine erano tutte uguali: blu scuro, quattro ruote simili a quelle dei trattori e con una forma geometrica improponibile). A tutt'oggi più o meno, giovane donna matura mi si dice che io sia una persona troppo strutturata, complicata, di difficile gestione a livello interlocutorio... ah beh sarà perchè questi omini non mi hanno mai conosciuta quando avevo poco più di quattro anni, gli avrei fatto pelo e contropelo altrochè balle, adesso più che essere strutturata mi limito a capire chi ho davanti e cerco di abbassarmi il più possibile al suo livello, non sono cambiata di una virgola da quando sbirciavo nelle carrozzine, per farla breve ah ah ah. Comunque, torniamo a noi. 


Immagine da pixabay

Mi accomodo sul sedile posteriore dell'auto, mio padre alla guida, mia madre sul sedile del passeggero e accanto a me... l'ORRORE più puro tanto che, se non avessi avuto da sempre un invidiabile istinto di sopravvivenza, mi sarei gettata dal finestrino. In quella specie di culla c'era una roba che si muoveva, questo sì gliene do atto, era vestito credo di un azzurro pallido, questo sì gliene do atto era un maschio!! ... ma... come spiegare? Sarò poco prolissa: era BRUTTO. Indiscutibilmente brutto, brutto all'ennesima potenza, una roba tutta grinze, con un colorito rossastro (dove cavolo erano finiti i bambini rosei visti nelle carrozzine altrui? Allora quelli erano veramente dei cicciobelli formato deluxe) e, nonostante fossimo in dicembre con le gambette abbastanza nude, anch'esse grinzose, anch'esse rossastre, anch'esse magrissime tantochè, nonostante io sia sempre stata una bambina perspicace sì ma silente, proruppi in una delle frasi che sono passate e passeranno alla storia finchè qualcuno avrà memoria del mio passaggio su questa terra: alla domanda di mia madre "Allora cosa ne pensi?" Io risposi nel modo più franco e disarmante possibile e cioè: "ha le gambe rachitiche come Olivia di Braccio di Ferro". Applausi, inchino, chiusura del sipario senza nemmeno la richiesta del bis. 



Immagine da Google

Penso mia madre sia rimasta male; penso mio padre sia rimasto male. A me veniva un pò da vomitare perchè mi pareva di stare seduta accanto al Gollum in persona, mi sentivo soffocare. Poi siamo tornati a casa, poi è cominciata la vita con Olivia, ehm insomma con il mio fratellino. Non ricordo che i miei genitori abbiano in qualche modo controbattuto alla mia affermazione (anche perchè c'era poco da controbattere, effettivamente la creatura era stitichina e piuttosto magrolina povera stella... e pensare che mia madre -e questo lo ricordo bene- quando l'aspettava aveva un pancione che mi pareva Moby Dick la balena bianca, dov'era finita tutta quella roba?). Vi devo rassicurare su una cosa: crescendo mio fratello è diventato un marcantonio tanto che ora lo chiamo Andrea fratellone vichingo, perchè? Perchè assomiglia ad un vichingo anzi, di più. Passata la maretta, la prima emozione del ritorno a casa col nuovo venuto, passato l'imbarazzo per la mia sincerità forse un pò fuori luogo, mi venne, durante gli anni successivi, durante "mooooolti" anni successivi, spesso e volentieri rimproverato bonariamente di aver detto una cosa così spiacevole nei confronti della creatura che avevo appena conosciuto; ma scusate mettetevi nei miei panni o comunque nei panni di qualunque bambino si ritrovi con un affarucolo nuovo di zecca davanti (e che peraltro non aveva chiesto nè deciso venisse a stare con noi eh, siamo sinceri, me lo avessero almeno chiesto se volevo uno sgorbietto magari ci avrei pensato) non avreste reagito anche voi in modo "creativo"? Per la cronaca, quel coso molto rachitico a pochi giorni dalla nascita era talmente tranquillo che appena fasciato da mia madre (allora si usava strizzare i bambini e farli diventare tipo degli enormi bachi da seta) si agitò talmente tanto da cadere dal divano. Mia madre presissima dal panicissimo mi urlò (dopo essersi sincerata che non si fosse rotto) "MA NON POTEVI FERMARLOOOOOOO?" e che cavolo, sono una bambina di quattro anni e mezzo mica una campionessa di basket. 


Continuum.


Spero di non avervi tediati e vi informo simpaticamente che codesto racconto è protetto da copyright ma davvero davvero, nel senso che se a qualcuno gira di farlo passare per suo (come mi capitò in passato con ben 68 poesie, da ammazzarsi) son cavoli perchè è stato regolarmente registrato, grazie.



Enrica Merlo
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MI MANCANO I FONDAMENTALI

25/09/2021

mercoledì 22 settembre 2021

CITAZIONI: da PEER GYNT di HENRIK IBSEN

 


PARELIUS AND KLAUSEN in PEER GYNT (nei ruoli di Peer e mamma Aase) immagine da Google immagini


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/09/martina-merlo-celtic-harp-medieval_20.html


*PEER GYNT  Presto, Grane, mio cavallo veloce!! C'è una gran folla al castello; s'accalcano alla porta e gridano: Giunge Peer Gynt con sua madre. Che dici, signor San Pietro? La mamma non deve entrare? Ti dico che puoi cercare un pezzo prima di trovare un cuore così onesto. Di me non voglio parlare; io posso tornarmene indietro. Se mi offron da bere, accetto; se no, son contento lo stesso. Ho inventato tante fandonie quante il diavolo dal pulpito, ho dato della gallina a mia madre perchè schiamazzava e chiocciava. Ma voi dovete onorarla e trattarla come si deve; nessuno migliore di lei verrà quest'oggi al castello. Oh, oh! Ecco Domeneddio! San Pietro, ora sentirai cosa dice! (con voce profonda) "Smetti di darti quelle arie da maggiordomo! Mamma Aase ha libero ingresso!" (ride forte e si volta verso la madre) Non te l'avevo detto? Adesso si cambia ballo! (Sgomento) Perchè mi guardi con gli occhi velati? Mamma! Non mi vedi, dì...? (Le corre accanto) Non sgranare gli occhi in quel modo! Parla, mamma! Sono io, il tuo Peer! (Le tocca con cautela la fronte e le mani; getta la corda sulla seggiola e dice con voce smorzata) Già... riposati pure, Grane; il viaggio è finito. (Le chiude gli occhi e si china su di lei) Grazie per la tua vita intera, per le busse e per le ninne nanne! Ma tu pure devi ringraziarmi... (Preme la guancia contro la bocca di Aase) Ecco, il compenso al cocchiere.*


Da PEER GYNT

Di Henrik Ibsen

Collezione di Teatro 194

Giulio Einaudi Editore 1959


Secondo me una delle scene più commoventi della letteratura teatrale mondiale. Vi consiglio caldamente questo libro, possibilmente, leggetelo più di una volta, scoprirete un pò di voi stessi in Peer.








Enrica Merlo

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MI MANCANO I FONDAMENTALI


22/09/2021

lunedì 20 settembre 2021

MARTINA MERLO CELTIC HARP MEDIEVAL ZITHER MERCOLEDI' 22 SETTEMBRE a CHIVASSO 🎼

 


FOTO MIA; MUSRAI 29 AGOSTO 2021


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/09/ogni-cosa-suo-tempo-la-tranquillita-non.html


Vi comunico gioiosamente che MERCOLEDI' 22 SETTEMBRE potrete trovare dalle ore 9,30 alle ore 12,30 MARTINA MERLO CELTIC HARP MEDIEVAL ZITHER (<--- clicca qui per andare alla pagina facebook) che si troverà a CHIVASSO (<---clicca) proprio accanto al Duomo di Chivasso (se lo guardate frontalmente si troverà sulla destra davanti ad una pofumeria chiusa) con la sua ARPA CELTICA Briseide come speriamo possa fare ogni mercoledì da ora in poi tempo permettendo. Mi permetto di lasciarvi anche il LINK (clicca) della locandina pubblicata appositamente sulla pagina sopra citata. Sarà, sempre che tutto vada per il meglio, la prima volta che Martina e Briseide si esibiranno a Chivasso e l'emozione insomma, c'è.


Voglio anche anticiparvi che il prossimo appuntamento con Martina sarà GIOVEDI' 23 SETTEMBRE al mercato di Cuorgnè (gli orari pressapoco sono sempre gli stessi) sotto al portico di Via Garibaldi. Vi lascio anche il link della pagina instagram e del canale youtube :













Enrica Merlo
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MI MANCANO I FONDAMENTALI

20/09/2021

venerdì 17 settembre 2021

OGNI COSA A SUO TEMPO: LA TRANQUILLITA' NON E' SINONIMO DI SOTTOMISSIONE.

 


PH E GIOIELLI: RICCARDO LEMMA


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/09/e-chi-se-lo-ricorda-oppure-si-quella.html


Abbiamo una grande capacità di adattamento noi esseri umani. Lo abbiamo fatto nelle umide caverne imparando ad accendere il fuoco per riscaldarci, per cuocere i cibi, per difenderci dai predatori. Lo abbiamo fatto durante i tempi difficili nelle vere epidemie di peste durante i secoli più bui da prima del medioevo, noi Donne siamo state uccise (ma prima sottoposte a torture indicibili, ricatti fisici e morali e dolori di ogni genere) a decine, centinaia di migliaia durante il periodo dell'inquisizione, come streghe, quando semplicemente eravamo dotate di un intelletto più attivo della norma e ci lavavamo un po' di più di altri umani; magari guarivamo qualcuno con decotti e medicinali preparati con le erbe. Forse ci trovavate a danzare nei boschi nelle notti di plenilunio ma noi Donne siamo sempre state attente all'influenza che la Luna ha sulla Terra: può far crescere più o meno rapidamente ortaggi, capelli e rinforzare il nostro fisico, ci permette di capire quando possiamo concepire i nostri figli e quando li partoriremo, alza ed abbassa il livello del mare, la Luna. L'abbiamo onorata per secoli perché non potevamo che inchinarci a tale benevola potenza. E voi avete creduto che noi evocassimo il diavolo ed avessimo rapporti con i caproni. Vi siete presi anche la briga di scrivere un testo pure corposo per farci fuori, il famosissimo best Seller "Malleus Maleficarum" ci avete decimate, di noi son rimaste le pessime, le ignoranti, le sottomesse quelle che veramente stavano a pecora.



Immagine da wikipedia

Eppure ora eccoci qui!!! Siamo tornate siamo tante e con il nostro infallibile istinto forse riusciremo a fare molto per uscire, per tutti noi, da questa lordura. Perché ripeto, l'essere umano ha un grande senso dell'adattamento specie noi donne che già siamo state annientate una volta almeno, nella storia. Adesso noi, donne e uomini, adattabili ed adattati in questo momento storico che a molti pare ancora molto nebuloso, possiamo pensare con calma a cosa/come fare per uscire da questa grande, enorme, ridicola psicopandemiaboiata. Non credeteci così stupidi o pavidi. Presto sarete VOI (politici) che credete di averci in pugno a farvela sotto. Ma noi non vi bruceremo o vi tortureremo, tranquilli.





Enrica Merlo

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MI MANCANO I FONDAMENTALI

17/09/2021

mercoledì 15 settembre 2021

E CHI SE LO RICORDA... OPPURE SI': quella VOLTA che ho lavato per la prima VOLTA i piatti

 


Immagine da Google image


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/09/citazioni-caterina-ii-di-russia.html


Ragazzi ci siamo, sta arrivando un cambiamento epocale nella mia vita (parlo di quando avevo quattro anni, per 
ora di cambiamenti epocali nemmeno la più vaga ombra, non vi entusiasmate troppo). Mio fratello è nato il 17 dicembre curioso come sia io che il mio frater siamo nati in mesi assai infausti per quanto riguarda la situazione meteorologica, sarà un caso? Comunque, so che mia madre è all'ospedale, so che mio fratello è nato, ho anche la vaga percezione di una soddisfazione frusciante nel sorriso di mio padre (dopo due figlie femmine potrei anche capirlo, dico potrei, non che lo capisca completamente badate bene). Mettiamola come fossimo in un set cinematografico, meglio teatrale forse. Cucina. Io e mio papà abbiamo appena finito di mangiare, si sente pesantemente la mancanza della mamma, del resto a quattro anni non è che puoi esultare se tua madre non c'è anzi, vi ho parlato della mia sorella maggiore? No. Ve ne parlerò non temete e vi dirò anche del perchè non c'era anche lei quella volta a tavola con noi, niente di drammatico non sfregatevi già le mani, una semplice situazione di routine familiare, più americana che italiana ma va bene lo stesso; dedicherò un racconto a parte su mia sorella benchè, come sto meditando in questo periodo della mia vita, ne meriterebbe parecchi di capitoli, in senso positivo intendo. Ma torniamo a noi. Dunque, luce soffusa, la mia mamma che Dio la benedica, ha sempre avuto la mania del risparmio energetico quindi le lampadine erano sempre un pò "intime", luce soffusa ripeto una cena che non ricordo perchè perdonatemi posso raccontare e ricordare ma non posso certo aver memorizzato quel che mangiammo quella sera, avevo pur sempre poco più di quattro anni. Ad un certo bel punto ci alziamo da tavola, non so di preciso se il giorno dopo saremmo andati a recuperare il simpatico fagottello e mamma o no, comunque io mi offro coraggiosamente di lavare i piatti (col senno di poi avrei potuto andare a giocare in camera mia ma questa è un'altra storia; se riuscite ricordate questa memorabile frase. Più avanti "i piatti" diventeranno il mio contrappasso). Ho preso una sedia, ho inforcato "il faudalin" che in italiano semplicemente indica il grembiulino, quello da legarsi in vita per non bagnarsi o sporcarsi durante le operazioni casalinghe -figuratevi a me arrivava ai piedi- ho avvicinato la suddetta sedia al lavandino, aperto l'acqua calda (con parsimonia mi raccomando che "al gas a custa" -il gas costa-) e ho cominciato a lavare quelle quattro stoviglie che avevamo sporcato durante la cena. Credo non proverò mai più una tale sensazione di beatitudine, di libertà, di volo, sì, di volo perchè è stato come se mi fossi gettata col paracadute da un aereo scoprendo che mi piaceva un sacco. Mi sentivo enormemente orgogliosa di questo mio gesto, mi sentivo GRANDE. Chissà perchè poi quando siamo piccoli abbiamo così voglia di crescere e alla mia età invece tornerei non dico volentieri nel grembo materno ma quasi.



Immagine da Google image


Comunque, sto lavando i piatti per la prima volta nella mia vita e ho poco più di quattro anni e nel frattempo mio padre mi dice: "Mi raccomando fai attenzione che io scendo a staccare il fiocco dal portoncino" ma lo dice in un modo che io mi sono squagliata, ho sentito un enorme affetto nelle sue parole e non solo per la nuova creatura che di lì a breve sarebbe venuta a farci per sempre compagnia in casa, ma anche per me, per la mia mamma, mi pareva addirittura per il mondo intero. Insomma quello è stato IL MOMENTO PERFETTO. Devo aggiungere altro? No vero? So che a qualcuno magari, dai, starà scappando una lacrimuccia o sorriderà benevolo/a sotto i baffi. Per la cronaca e per sdrammatizzare questo mieloso momento da diabete forzato, ve lo ricordate il fiocco vero? Il fiocco che si appende sulle porte quando nasce un bambino vero? (che poi c'è gente che ci appende pure le mercedes ma non stiamo a giudicare) ecco, il fiocco, la luce soffusa, il lavaggio dei piatti, la strana e decorosa calma felice di mio padre, il momento perfetto, altrochè E CHI SE LO RICORDA... me lo ricordo perfettamente e forse dico forse, perchè non ho ancora raccolto completamente le idee, è stato uno dei ricordi più belli della mia infanzia, della mia vita, un momento nel famoso continuum temporale che era giusto fosse lì, proprio lì in quel momento, in quel giorno, quell'anno, quel secolo, quel millennio.

Spero di non avervi tediati e vi informo simpaticamente che codesto racconto è protetto da copyright ma davvero davvero, nel senso che se a qualcuno gira di farlo passare per suo (come mi capitò in passato con ben 68 poesie, da ammazzarsi) son cavoli perchè è registrato regolarmente ed è di mia esclusiva proprietà. Contattatemi piuttosto se vi dovesse interessare, grazie.


Continuum












Enrica Merlo
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15/09/2021

sabato 11 settembre 2021

CITAZIONI: CATERINA II DI RUSSIA

 


Immagine da Google


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/09/martina-merlo-celtic-harp-medieval.html


"Se ci amassimo meno saremmo più intelligenti e più allegri. Vedi, sono una persona molto conviviale quando la mia mente è libera, ancora di più quando lo è anche il mio cuore. Mia Gioia, non ci crederai, ma per una buona conversazione sarebbe meglio se l'amore avesse un ruolo minore."

*

Lettera a Grigorij Potēmkin

28 settembre 1774

*

Caterina II di Russia (Catherine The Great, Caterina la Grande)


Citazione tratta da "Caterina II di Russia"

Corriere della Sera

Grandi Donne della Storia

Scritto da Stefania De Nardis

Introduzione Barbara Biscotti




Enrica Merlo
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11/09/2021

giovedì 9 settembre 2021

🎶 MARTINA MERLO CELTIC HARP MEDIEVAL ZITHER SABATO 11 SETTEMBRE a Rivarolo Canavese 🎼

 

FOTO E LOCANDINA REALIZZATE DA ME


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/09/e-chi-se-lo-ricorda-oppure-si-il.html


Vi comunico gioiosamente che SABATO 11 SETTEMBRE potrete trovare dalle ore 8,45 alle ore 12,45 MARTINA MERLO CELTIC HARP MEDIEVAL ZITHER (<--- clicca qui per andare alla pagina facebook) che si troverà a RIVAROLO CANAVESE presso l'area mercatale che divide la zona alimentare da quella merceologica ovvero la SALITA/DISCESA di Via Ivrea per suonare con la sua ARPA CELTICA Briseide come del resto tutti i sabati tempo permettendo. A questo proposito vi propongo una bella schermata della situazione meteo perchè possiate avviarvi a questo bel mercato e a questa bella attrazione musicale a cuor leggero; anche chi dall'estero mi segue (mi pavoneggio) e dovesse trovarsi nei dintorni almeno verrà a saperlo!!



Immagine da Google meteo.


Per la cronaca l'appuntamento dopo Rivarolo di Martina e la sua Arpa sarà lunedì 13 settembre ma riguardo a questa data vi dirò in modo più esaustivo presto. Buona musica a tutti!

Pagina INSTAGRAM "MARTINA MERLO CELTIC HARP MEDIEVAL ZITHER"



Enrica Merlo
per
MI MANCANO I FONDAMENTALI
09/09/2021

lunedì 6 settembre 2021

E CHI SE LO RICORDA... OPPURE SI': Il fatidico, amato terrazzo.

 

Foto mia: IO ovvero Enrica Merlo versione mignon e chignon


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2021/07/alpette-donne-in-musica-con-anna-dari-e.html


Mah, i primi ricordi "consci" della mia vita risalgono a quando mia mamma era incinta di mio fratello, credo, anzi no. Sono un fenomeno mi ricordo di cose avvenute pure prima.

Devo dire quindi, che ho un vivido ricordo di una calda estate sul mio terrazzo dove mia madre presa da amor filiale mi fece un bellissimo "puciu" (un puciu sarebbe l'equivalente piemontese dello chignon in lingua italica o franco/italica) con i miei lunghi capelli rigorosamente biondi prova della quale acconciatura v'è anche una gloriosa foto che conservo da qualche parte oppure ho pubblicato in modo salvifico su facebook con una poesia scritta sotto, oppure, sopresa sorpresa eccovela qua sopra... ero una bella bimbetta già allora nevvero? A proposito della poesia, della chignon, della mia bionditudine, questa foto di cui vi ho detto mi riporta alla mente anche un altro episodio cioè, il mio agnellino plasticoso profumato alla vaniglia (vedi foto). Io non so se le generazioni odierne sappiano di cosa io stia parlando ma esistevano ai miei tempi dei giochi, in forma d'animale in genere di plastica purissima et finissima (e credo pure un pochino tossici, ma vabbè sempre meno tossici credo del vaccino contro il covid), morbidissimi, e financo profumati, di un profumo intensissimo che rimaneva anche dopo svariati lavaggi ed oltre... io ho ricordo di questo agnellino perennemente profumato, non mi cale proprio che codesto abbia mai perso il suo effluvio e pensare che io e lui eravamo assolutamente inseparabili. Ma qualcuno di voi si ricorda di quel che sto dicendo? Un agnellino bianco con tutti i crismi con tanto di lana modellata, ondulata lungo il busto e, se non ricordo male, anche un fiocco, finto ovviamente, colorato d'azzurro intorno al collo e se non mi sbaglio, schiacciandolo un pochetto si poteva addirittura fargli fare una sorta di beeeeeh o verso similare. La cosa che ricordo di più è sicuramente il profumo, questo profumo vanigliatissimo che non so cosa darei per poter risentire almeno una volta nella vita, che nostalgia. Un vestitino rosa, un caldo molto intenso al mattino su quel terrazzo che andava in ombra solo al pomeriggio ed una spartanissimo triciclino rosso se non sbaglio (vedi sempre foto qui sopra). E ne deduco che, se mia mamma aveva tempo per farmi lo chignon era perchè il mio fratellone, un tempo fratellino, non aveva ancora visto la luce.

Un altro episodio terrazzoso fu purtroppo, piuttosto traumatico: munita di biciclettina (in cortile si andava raramente, non sto a spiegarvi, forse prima o poi sì ma per ora preferirisco di no) presi male una curva durante una spericolata pedalata misto Pantani e Schumacher (che Dio li abbia sempre in gloria entrambi anche se uno dei due pare ancora stranamente in vita) e, poichè il mio papà anzichè una normalissima passata di bianco sui muri prediligeva quella roba terrificante che formava piccole bozzoline sui muri in rilievo, finii a strusciare il manubrio contro codesto muro periglioso con il risultato di vedermi divelta COMPLETAMENTE un'unghia, un dolore atroce, un pianto atroce, un bruciore atroce, cacchio cacchio se me lo ricordo bene, e mia madre che esce fuori dalla cucina come un Italo in piena forma, velocità, alta velocità direi che, una volta capita l'antifona mi corca pure di botte. Ti sta bene Enrica e che fai ti diverti? Giochi? Strisci contro i muri più pericolosi d'Italia? Una sberla e pure ben data, una disinfettata veloce (avrei preferito la tortura cinese della goccia sul cranio) e non piangere nemmeno sennò le prendi un'altra volta. Temo che questo episodio stampato a fuoco nel mio cervellino sia un post nascitas fratellum perchè ormai la poca pazienza era esaurita ma facendo parte del "terrazzo" mi è tornato alla mente. 

Il terrazzo di casa mia è stato teatro, devo ammetterlo di numerose mie avventure, piccolo ma, nella mia fantasia di bambina, enorme microcosmo protettivo della mia infanzia (vespe e calabroni a parte, ma cosa volete che siano). Non so se pubblicherò mai sul mio blog questi miei ricordi o meno (eccotelo ahahaha) ma se lo farò, lo giuro solennemente, tenterò di creare una sorta di continuum temporale. Sempre che nella mia vita un continuum esista a volte ho qualche dubbio. Comunque ero proprio bella in chignon e questo mi riporta alla mente un altro episodio tutt'altro che felice, e mi riporta alla mente tutt'altro che uno chignon anzi mi riporta alla mente una bella rasata alla cucuzza ma questo ve lo racconterò a suo tempo, rispettando il continuum, venerando il multiverso, oppure ripudiandolo, oppure essendo felice della sua eventuale esistenza pechè pensate un pò se uno potesse vivere ad cazzum ehm scusate, cioè volevo dire, così tipo un frullato che il passato diventa presente, il presente diventa passato, adesso dove sto, non lo so cacchio se si potesse io quell'unghia forse non me la sarei staccata di netto e non mi sarei beccata quello scapaccione epocale, cavolo se così fosse quando mi tocca passare il mocio potrei passare in un altro multiverso e andare, che ne so, a funghi. Boh, forse mi faccio un pò troppo suggestionare da mia figlia e dagli Avengers. Ah perchè dimenticavo, io sto a dirvi di quando avevo quattro anni a malapena ma capita che nella confusione spazio temporale io abbia una figlia ventitreenne che suona l'arpa celtica e la cetra medievale, ha i capelli rossi e va in giro perennemente, estate ed inverno con gli scarponi da montagna della decathlon però quando suona sembra una fata, una principessa (beh suonasse l'apa celtica con gli scarponi credo mi sentirei parecchio in colpa per il suo equilibrio psico fisico, almeno quello mi è stato risparmiato). Insomma questi sono ricordi... belli o brutti che siano sono ricordi e la mia vita, ora che sto facendo mente locale sembra un pò un misto tra "Cent'anni di solitudine" e "Bar Sport". Messa maluccio eh? Continua... (anzi continuum ahahahaha).


Spero di non avervi tediati e vi informo simpaticamente che codesto racconto è protetto da copyright ma davvero davvero, nel senso che se a qualcuno gira di farlo passare per suo (come mi capitò in passato con ben 68 poesie, da ammazzarsi) son cavoli perchè è registrato regolarmente su Patamu numero deposito 161597 del 28/07/2021


Continuum? Boh



Enrica Merlo
per 
MI MANCANO I FONDAMENTALI

06/09/2021