martedì 30 luglio 2019

UNA FAVOLA PER L'ESTATE: "I Beni e i Mali" ESOPO


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Favola precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/06/una-favola-per-lestate-il-lupo-e.html

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/07/vice-brigadiere-mario-cerciello-rega.html?m=1


1- I BENI E I MALI


Siccome i Beni erano deboli, furono messi in fuga dai Mali: essi allora salirono al cielo. Lì i Beni chiesero a Zeus come dovevano comportarsi nei riguardi degli uomini. Egli consigliò loro di presentarsi agli uomini non tutti insieme, ma uno alla volta. E' per questo che i Mali sorprendono di continuo  gli uomini, perché stanno ad essi vicino, mentre i Beni arrivano più lentamente, dovendo essi discendere dal cielo.

La favola dimostra che nessuno consegue i beni rapidamente, mentre ognuno è colpito dai mali giorno dopo giorno.


ESOPO.


Versione in greco - foto mia



Favole antiche ma dalla saggezza eterna. Spero possiate passare in loro (ed in mia) compagnia, una buona estate in leggerezza sì, ma sempre con un occhio di riguardo ai messaggi che i classici vogliono da sempre lasciarci.














Enrica Merlo 30/07/2019



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sabato 27 luglio 2019

Vice Brigadiere MARIO CERCIELLO REGA: RABBIA, DOLORE, INCREDULITA'.


Foto dal web 


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/07/dian-fossey-dare-la-vita-perche-sia-vita.html



Non si può scrivere sempre e solo di cose divertenti o di cultura. Questo mio articolo è dettato dal profondo sconforto in cui sono caduta poco prima di mezzanotte alla notizia del fermo degli assassini del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega. Non immigrati o sbandati ma ragazzi, studenti americani in "vacanza studio" che dopo l'assassinio sono tornati tranquilli all'hotel dove risiedevano, tra l'altro situato nei pressi dove è avvenuto l'orribile fatto. Dei bravi ragazzi? Non credo. Fossero stati immigrati sarebbe stato meno grave? Non credo ma noi, come popolo italiano ormai avvezzo a certe tipologie di delinquenza l'avremmo, non dico accettato di più ma... cercate di capire leggendo quanto segue, scritto sull'onda emotiva immediata dopo aver saputo. Dal post che ho pubblicato qualche minuto fa sul mio profilo facebook.

"Quando in un Paese civile (?) come il nostro arrivano addirittura dagli States e ti fan fuori un ESPONENTE DELLE FORZE DELL'ORDINE così per sfizio allora possiam dire quasi con certezza che siamo diventati ufficialmente un parco giochi dell'orrore e che nessuno e dico nessuno di noi è più al sicuro. E che come sempre, quando si tratta di "americani" rimarranno sicuramente impuniti, del resto abbiamo più di un esempio che avvalora questa tesi dico bene? Non volevo parlare di questa vicenda (non perché non sia addolorata o non mi importi ma per non fomentare gli animi) ma mi ci trovo costretta. Come altri paesi in giro per il mondo sono meta di turismo sessuale (anche minorile) forse che l'Italia stia diventando un luogo in cui recarsi per provare l'ebrezza di uccidere qualcuno facendola franca e rimanendo impuniti? Provo molto dolore e al contempo molta paura, davvero".

Riuscirà questa volta la giustizia italiana a farsi valere o come sempre, da sempre sudditi degli Stati Uniti, dovremo inghiottire l'ennesimo, amaro boccone lasciando che sia?


Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega, riposa in pace.
E che la giustizia ti renda giustizia.











Enrica Merlo 27/07/2019



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venerdì 26 luglio 2019

DIAN FOSSEY: DARE LA VITA PERCHE' SIA VITA 🐵 🐒


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Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/07/un-buco-nero-ottimista-nella-galassia.html?m=1

Dian Fossey è nata a San Francisco il 16 gennaio 1932; zoologa, ha dedicato la maggior parte della sua vita allo studio e all'osservazione sul campo dei gorilla, in modo particolare nelle foreste del Ruanda e nel Volcanoes National Park. Il suo lavoro è stato spesso paragonato a quello che fece Jane Goodall con lo studio degli scimpanzè. Fu affiancata inizialmente nel suo studio dal paleontologo Louis Leakey e dal fotografo Bob Campbell.

Dopo un'infanzia decisamente non felice con la separazione dei genitori, il suicidio del padre per motivi economici ed il pessimo rapporto che aveva con il nuovo marito della madre che di fatto non la adottò mai, Dian conseguì il diploma a San Francisco e si iscrisse alla facoltà di veterinaria dell'Università della California, Davis, decisione in netto contrasto con il volere del patrigno che desiderava intraprendesse una carriera diversa legata agli affari che lui conduceva; naturalmente, come ben sappiamo, Dian fece quel che sentiva, invece. Nel 1954 si laurea. Dopo alcune spcializzazioni si trasferisce nel Kentucky dove diventa direttore del dipartimento di terapia occupazionale al Kosair Crippled Children Hospital di Louisville. Abbraccia in questo periodo, la religione cattolica.

Dian Fossey fu brutalmente assassinata il 26 dicembre 1985 nella sua capanna dopo una vita di importanti studi. Ci sono opinioni estremamente discordanti sulle circostanze e motivazioni della sua uccisione. Tanti, forse troppi asseriscono che se l'è andata a cercare. Il neurobiologo e primatologo R. Sapolsky in un capitolo del suo libro "Diario di un uomo scimmia" descrive con dovizia di particolari e prove pare circostanziate il carattere strutturato della Fossey. Tra le molteplici cause che avrebbero potuto scatenare nei suoi assassini il desiderio di ucciderla c'è, secondo Sapolsky, anche il fatto che Dian fosse estremamente animosa nei confronti della tribù Batwa nelle trappole della quale finivano spesso "accidentalmente" anche dei gorilla. Queste morti provocavano una rabbia quasi incontrollabile da parte di Dian la quale a volte pare non abbia agito in maniera del tutto ortodossa tagliando le reti e lasciando di fatto la tribù Batwa priva del suo sostentamento (potevano anche ricostruirle le reti) e a volte prendendo in ostaggio alcuni adolescenti del villaggio, cosa che dette effettivamente inizio alla spirale di uccisioni dei gorilla, per ritorsione. Un pò come dire che Dian Fossey era la colpevole della morte dei suoi gorilla.


Foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

In realtà la sua estrema schiettezza  i suoi metodi non certo convenzionali, anche di studio, ho motivo di pensare, dettero parecchio fastidio alla comunità scientifica, la quale trovò certo più comodo accusare di isterismo la Fossey anzichè tentare di capire i suoi estremi gesti di protesta nei confronti delle uccisioni dei gorilla di montagna, gorilla che senza il suo alacre e totalizzante lavoro sarebbero già estinti. Sicuramente la personalità di Dian Fossey fu complessa ed umanamente segnata da problematiche familiari non risolte ma da qui a dire che fu uccisa perchè gridava dietro ai Batwa credo ne passi.
Infatti il suo biografo Farley Mowat ebbe a dire nel suo libro Woman in the mists che la morte della Fossey sia da imputare in realtà a chi in Ruanda aveva interessi economici legati allo sfruttamento del turismo. Cercando di proteggere i suoi gorilla ed ovviamente il loro habitat  Dian metteva i bastoni tra le ruote a questi progetti di speculazione.


Foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

Dian Fossey fu uccisa probabilmente con un panga arnese in uso alle popolazioni autoctone. Fu ritrovata il 27 dicembre 1985 ormai priva di vita ed il suo assassino resta tuttora ignoto. La morte di Dian Fossey però risulta ancor più strana poichè usava non lasciare entrare mai nessuno sconosciuto all'interno dell'accampamento e dormiva sempre assolutamente barricata nel suo alloggio, quasi blindata. Proprio per questo all'indomani della scoperta della sua uccisione tutti i membri del suo staff furono trattenuti visto che si pensava che nessun altro avrebbe potuto avvicinarla se non loro stessi. E' palese che il mandante dell'uccisione sia stato qualcuno nelle alte sfere del governo ruandese visto e considerato che a tutt'oggi la morte di Dian è avvolta dal più fitto mistero. Il governo ruandese accusò dell'omicidio infatti uno studente americano ma si premurò di farlo solo dopo essersi assicurato che il tale lasciasse il paese. Anche Robert Sapolsky è di questa opinione.
Secondo un'altra versione la Fossey fu uccisa proprio dai bracconieri giacché con i suoi robusti e risolutivi interventi impediva di fatto loro di poter catturare ed uccidere i gorilla intralciando i loro affari. Un lungo visto di due anni era stato rilasciato dal governo ruandese proprio pochi giorni prima del suo assassinio, per questo si punta il dito sui bracconieri che vedevano la sua lunga permanenza come un intralcio insormontabile ai loro loschi ed abominevoli traffici. Secondo me fu un incrocio di interessi sia del governo che dei bracconieri. La nostra Dian aveva realmente dato molto fastidio a tutti per difendere i suoi gorilla!!


Foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

Il nome di Dian Fossey fu, dopo la sua morte, indebitamente utilizzato dalle autorità locali per pubblicizzare il turismo proprio in quella zona. Durante il drammatico genocidio ruandese nel 1994 il campo della Fossey fu distrutto ed i luoghi di studio devastati irrimediabilmente dal passaggio di decine di migliaia di profughi in fuga dalla guerra e dai soldati. Il campo della Fossey è attualmente in ricostruzione.

Molti furono i riconoscimenti post mortem: la biografia a tutti nota e che ho citato prima e che divenne base per il celeberrimo film interpretato da Sigourney Weaver nel 1988 "Gorilla nella nebbia" che ha consegnato alla memoria collettiva il lavoro e la vita di Dian Fossey. Molti mesi prima della sua morte, forse una premonizione, la Fossey aveva accettato di firmare con la Warner Bros il contratto per girare un film sulla sua vita. 
Ci sono anche dei libri dedicati a lei, due in particolare: Gorillas Dreams: the legacy of Dian Fossey scritto dalla giornalista investigativa Georgiane Nienaber pubblicato nel 2006. No One loved gorillas more scritto da Camilla de la Bedovore pubblicato nel 2005.

Non smettiamo di lottare, anche da dietro una tastiera, perchè il suo sacrificio non sia stato vano; ricordiamo che proteggendo l'ambiente e le creature indifese che lo popolano salviamo la vita a noi stessi. Forse è proprio questo che l'umanità non ha compreso.



Se amate la natura e gli animali date un'occhiata a queste pagine e alle manifestazioni in atto in questo momento per la difesa dei macachi prigionieri dei laboratori dell'Università di Torino:



-ARTISTS UNITED FOR ANIMALS (sito ufficiale) ---> http://www.artistsunitedforanimals.org/

GRAZIE.















Enrica Merlo 23/07/2019



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martedì 23 luglio 2019

UN BUCO NERO OTTIMISTA NELLA GALASSIA "NGC 3147" (o è ottimista o è a dieta).


Foto dal web, buco nero - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/07/successi-medici-che-fanno-bene-al-cuore.html?m=1


Da piccola ero affascinata da tutto ciò che "veniva" dallo spazio ma al contempo ne ero anche impaurita. Per questo ho passato la maggior parte della mia infanzia a vedere film, telefilm* e a documentarmi sui fenomeni cosmici (ora capirete anche alcune mie follie dunque ahahahaha). Ora sinceramente penso che non ci sia alcunché da temere da quel che ci circonda specie se è così infinitamente lontano da noi. Per questo vi invito, poiché sono sempre di più gli articoli dal tenore catastrofico e nefasto che spesso ci vengono propinati che potrebbero indurci a temere per noi stessi ma anche per il nostro pianeta, ad informarvi dovutamente prima di fare testamento (che non fa mai male per carità) o di scotennare il vicino "perchè tanto il mondo finisce".

E' infatti solo di qualche settimana fa una notizia apparsa su più siti in modi più o meno coloriti che davano per spacciato il genere umano causa meteorite gigante in collisione con la Terra. Spesso e volentieri questi articoli, dovete sapere, o sono inventati di sana pianta o sono dei rimaneggiamenti fantasiosi e bizzarri di eventi che sì devono accadere ma che non sono poi così inquietanti perchè... beh senza essere un'astronoma vi posso assicurare che le distanze sono talmente incalcolabili che spesso qualcuno confonde le milionate di anni luce con la pizzeria all'angolo quindi, credetemi, non c'è veramente nulla di cui preoccuparsi, per ora.


La spettacolare Galassia NGC 3147  fonte wikipedia - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright


E' recentissima la notizia della scoperta da parte del nostro ormai carissimo amico Telescopio Spaziale Hubble di un misterioso buco nero circondato da una sorta di fascia di materiale che in teoria però non dovrebbe esistere (dovrebbe essere la prima immagine ma non ne sono certa; sicuramente è molto suggestiva). Questo misterioso buco nero si trova proprio al centro della Galassia a spirale NGC 3147 (questa bellissima qui sopra) che si trova a 130 MILIONI DI ANNI LUCE dalla Terra, tanto per capirci.

Quello che ha stupito gli astronomi è stato il fatto che intorno al suo nucleo è presente una fascia di materia che, parecchio in teoria, non dovrebbe essere presente poichè si suppone che un buco nero in quanto tale (supermassiccio) sia "affamato" (cioè tutto quel che si trova a tiro se lo divora all'istante) mentre questo, detta malamente, si tiene la scorta intorno per momenti di magra a quanto pare. Tutto quel che si avvicina al centro del buco nero di solito viene fagocitato; questa notizia quindi ha un attimino destabilizzato gli studiosi... un pò come dire: "anche i buchi neri hanno un'anima" oppure "ci sono buchi neri parsimoniosi" (questa cavolate le ho aggiunte io eh; era solo per rendere l'idea in modo più divertente).

Uno dei primi che si sta occupando  di questo fenomeno di buco nero a quanto pare è l'italiano Stefano Bianchi dell'Università degli Studi Roma tre ed afferma che il disco di materiale ruota, cito: "così vicino che la velocità e l'ntensità della forza gravitazionale influenzano il modo in cui i fotoni di luce appaiono". Dallo studio inoltre veniamo a sapere che il buco nero ha una massa che è 250 volte maggiore di quella del Sole (cappero) e la presenza del disco di materiale così vicino all'orizzonte potrebbe dare, cito "un'opportunità unica per testare le teorie della relatività di Albert Einstein" e qui gongolo perchè a me Einstein piace un sacco e anche la teoria della relatività che sono anni che leggo e rileggo anche se ci capisco un milionesimo, ognuno ha i suoi modi per farsi del male.


Il grande Albert, foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

Come sempre il telescopio Hubble è stato utilissimo poichè grazie ai suoi dati i ricercatori hanno potuto ottenere tutte le informazioni riguardanti la velocità a cui ruota la materia intorno al disco ovvero oltre il 10% di quella della luce (vi assicuro che è una bella velocità😅). Grazie agli effetti di distorsione provenienti dal disco di gas e di materia gli studiosi sono riusciti a misurare esattamente la distanza del disco dal buco nero che corrisponde a 30 miliardi di kilometri (cioè più o meno sei volte la distanza dal Sole a Nettuno, tanto per capirci). In pratica il disco di gas/materiale e il buco nero van parecchio d'accordo: infatti la materia del disco è dominata dal buco nero senza esserne fagocitata, "roba dal mat", come si direbbe dalle mie parti.


La Galassia NGC 972, foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

E tanto per dirvi quando Hubble sia perennemente una fonte inesauribile di meraviglie ma soprattutto di sapere, eccovi una foto della Galassia NGC 972 scoperta fresca fresca soltanto pochi giorni or sono, bella vero?

Quindi a conclusione dell'articolo ribadisco: non vi state a preoccupare se c'è un buco nero in più perchè 1) è lontanissimo e a noi proprio non ci calcola 2) c'era già lì quando noi non eravam manco nati anzi sicuramente pure prima della nascita della Terra. Capito? E godetevi queste notizie che ci danno la meravigliosa misura di quanto sia prodigioso il nostro Universo.


Altri miei articoli "astrali": 
















Enrica Merlo 20/07/2019



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* I telefilm che guardavo da piccola: SPAZIO 1999 - UFO - STAR TREK - IL PRIGIONIERO - LOST IN SPACE - I SOPRAVVISSUTI - I VISITORS - X FILES - DOCTOR WHO - LA MOSCA

sabato 20 luglio 2019

SUCCESSI MEDICI CHE FANNO BENE AL "CUORE" ❤️️ (Ospedale Molinette, Torino)


Foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/07/dal-kenya-parigi-in-due-sogni-le.html?m=1


Il progresso medico fa spesso passi da gigante!! E' il caso di questo particolarissimo intervento di cui vi vado a raccontare svoltosi molto recentemente all'Ospedale Molinette di Torino non nuovo a grandi e positive sorprese in campo medico. 
E' il caso di questo signore sottoposto da anni a dialisi a causa di una malattia congenita  che deve mettersi in lista d'attesa per un trapianto; le analisi di routine per poter realizzare l'intervento rivelano però che il paziente è affetto da stenosi aortica, ovvero da una riduzione progressiva dell'aperura della valvola aortica, situazione che provoca la graduale ma assoluta diminuzione del flusso sanguigno attraverso il corpo, una cosa non da poco, purtroppo.

Si rende necessario quindi dover sostituire la valvola  tramite un intervento con una tecnica chiamata TAVI (Impianto Valvolare Aortico Transcatetere) ovvero l'impianto di una nuova valvola aortica passando attraverso l'arteria femorale della gamba. L'uomo però, dopo numerosi anni di dialisi, non ha più le arterie sufficientemente robuste per sopportare un tale tipo di intervento, impensabile poi sarebbe sottoporre il paziente già molto debilitato ad un'operazione a cuore aperto.


Foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

Cosa succede allora? I membri dell' "Heart Team" delle Molinette (composto da valenti chirurghi vascolari, cardiologi, cardiochirurghi e cardioanestesisti) studiano il caso sino ad arrivare ad una brillante soluzione.

La valvola aortica del paziente è stata dunque sostituita non con le classiche tecniche del cuore aperto o del TAVI ma inserendola nel muscolo cardiaco del paziente attraverso il collo e più precisamente facendola passare attraverso l'arteria carotidea perdipiù in anestesia locale!! L'operazione assolutamente innovativa è stata eseguita seguendo una tecnica sviluppata a Lille in Francia e attuata dalla splendida equipe coordinata dal Professor Mauro Rinaldi Direttore del reparto di Cardiochirurgia Universitaria e dal Professor Gaetano Maria De Ferrari Direttore del reparto di Cardiologia Universitaria. Hanno partecipato all'operazione i cardiochirurghi Dottor Stefano SalizzoniDottor Michele La Torre, i cardiologi interventisti Dottor Federico Conrotto e Dottor Maurizio D'Amico e il chirurgo vascolare Professor Fabio Verzini. Il tutto anche grazie alla nuova Sala Ibrida Emodinamica inaugurata proprio l'anno scorso alle Molinette che con il reparto di degenza cardiochirurgica consentono ai paziente (e ai medici) un vero e proprio percorso curativo cardiovascolare all'interno di un'unica struttura.


"Le Molinette" foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

La brillante operazione è durata complessivamente cinquanta minuti ed il paziente (ricordiamo vigile durante l'operazione grazie all'anestesia locale) è subito stato trasferito nel reparto di degenza cardiologica senza passare dal reparto intensivo. La permanenza in ospedale poi è durata soltanto tre giorni dopodichè il paziente è tornato a casa e la cosa fantastica è che ora è già in lista d'attesa per il trapianto di rene!!

Grazie a questo innovativo intervento realizzato per la prima volta all'Ospedale Molinette di Torino - che continua ad avvalorare la sua eccellenza in questo tipo di azioni mediche - ora i pazienti affetti da stenosi aortica potranno usfruire di questo tipo di operazione chirurgica che è risultata recare molti più benefici rispetto a quella tradizionale, soprattutto in fatto di rapidità di guarigione.

GRAZIE.













Enrica Merlo 20/07/2019

  
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mercoledì 17 luglio 2019

DAL KENYA A PARIGI IN DUE SOGNI - Le avventure di Bes (Barbara Del Sordo)


Foto mia "DL KENYA A PARIGI IN DUE SOGNI" 

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/07/il-fascino-misterioso-dellartemide.html?m=1


Ho appena finito di leggere "DAL KENYA A PARIGI IN DUE SOGNI - Le avventure di Bes" di Barbara Del Sordo.
Premetto che "in teoria" è un libro per bambini ma solo in teoria poichè gli insegnamenti che sono contenuti nella narrazione sarebbe bene che ogni tanto li ricordassimo anche noi adulti, fidatevi. Barbara Del Sordo, la sua Autrice, purtroppo non la conosco dal vivo ma è un mio interessantissimo contatto su Instagram; ho visto qualche giorno or sono il suo libro e prontamente l'ho ordinato, l'ho letto, ora vi dico cosa ne penso.

Il libro: "DAL KENYA A PARIGI IN DUE SOGNI - Le avventure di Bes"
Barbara Del Sordo
Prima edizione settembre 2018
BUENDIA BOOKS Editore (clicca per la pagina fb)

Chi è l'Autrice:

Barbara Del Sordo è nata a Torino nel 1973. Sognatrice per vocazione ha due figli il minore dei quali autistico. Barbara ha fatto di questa particolarità del figlio un punto di forza: riesce a comunicare (e ve ne accorgerete leggendo il libro) con le persone in una dimensione onirica proprio come fosse la realtà... il sogno per lei è solo un'altra faccia della vita tangibile. Amante della natura fa delle bellissime foto (QUI il suo profilo instagram) ha una visione olistica della vita che non stento a credere l'aiuti a vedere l'esistenza in modo così ottimistico!!

Due parole ora sulla casa editrice: la BUENDIA BOOKS produce queste piccole chicche a prezzi assolutamente modici attenta però alla qualità sia narrativa che grafica la quale viene proposta in modo quasi commovente: accuratissimo ma con una visione artigianale della produzione editoriale. Una ventata d'aria fresca.

Ma veniamo al libro. Premetto che è stato sottoposto prima della pubblicazione a tre piccole lettrici (Martina, Giulia e Sara) le quali in seguito hanno disegnato i protagonisti del libro. Non vi svelerò troppo ma soltanto il giusto per farvi venire l'irrefrenabile curiosità di guardare/leggere il libro, hanno un grande futuro artistico questa fanciulle!!


Uno dei disegni, eseguito da Giulia - foto mia

La storia è quella di Azzizi, bimbo africano con un grande sogno, un grande progetto ma con un grande cruccio: presto dovrà lasciare la sua famiglia (tra cui una delle sorelline Baba verso la quale si sente più responsabile poichè disabile), e dal Kenya si trasferirà a Parigi da sua zia per avere la possibilità di studiare e avere un futuro migliore. L'ansia è tanta e lo possiamo capire tutti... incontra però un amico che renderà questo momento difficile (o meglio impegnativo) della sua vita, molto più vivibile. Si tratta di un incontro nei suoi sogni poichè l'elfo Bes (e leggendo il libro capirete perchè si chiama proprio Bes) è "specializzato" nel guidare i bambini all'interno della loro dimensione onirica: in parole povere accompagna i suoi piccoli amici ad affrontare la vita reale attraverso i loro sogni.
Bes infatti proviene dal Mondo di Dentro ovvero quel mondo che è completamente abitato dalle emozioni: Bes ha una famiglia davvero particolare che vi invito a scoprire durante la lettura... a me non sarebbe proprio venuta in mente una cosa così straordinaria!!
Bes e Azzizi si incontrano durante due loro sogni e questo percorso riuscirà a far capire ad Azzizi quale sarà il  suo futuro in un altro Paese e quanto sarà importante per lui una persona in particolare che vivrà il suo stesso sogno. 
Un piccolo romanzo di formazione per bambini, un supporto alle proprie paure e una ventata d'ottimismo per affrontare le avversità e la diversità nella vita: e a proposito di paure vi cito una bellissima frase della zia di Bes "Paura" appunto, che recita così: "Le paure bisogna riconoscerle, capirle e superarle! Solo così ci si può sentire liberi e vincenti!!"


Foto mia - il cuore di Azzizi sospeso tra i due suoi paesi, l'Africa (o meglio il Kenya) e la Francia.

Ma non voglio svelarvi troppo; alla fine del racconto però c'è una bella pagina vuota dedicata ai piccoli lettori (e non solo piccoli) e ai loro sogni. La si può riempire come si vuole!! Inoltre il racconto è popolato da altri straordinari personaggi umani e non che ci aiuteranno anche a capire DOVE realmente questa bella storia si svolge e ci regaleranno una bella lezione di geografia molto particolare... vista da due esseri a quattro zampe!! 
Dunque "DAL KENYA A PARIGI IN DUE SOGNI - le avventure di Bes" ve lo consiglio? - E me lo chiedete pure? CERTO CHE SI'!!!


Quarta di copertina - foto mia

Ancora una cosa: tutta la collana pubblicata da BUENDIA BOOKS dedicata alle diversità nel mondo infantile e giovanile è sostenuta dal LIONS CLUB DI SESTRI LEVANTE.
Inoltre, questo libro "tostissimo" è consigliato anche da LA CASA TRA LE NUVOLE di Buttigliera Alta (TO), che promuove momenti ludici e ricreativi per tutti i bambini con bisogni speciali, così come dall'ASSOCIAZIONE LE ALI SPIEGATE ONLUS di San Germano Chisone (TO) che organizza attività volte a migliorare l'interazione e l'autonomia delle persone disabili all'interno della società. Cliccate sui link per andare alle pagine.













Enrica Merlo 17/07/2019 - Rondissone (TO)



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domenica 14 luglio 2019

Il fascino misterioso dell'ARTEMIDE EFESIA.


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Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2019/07/storie-di-draghi-regolo-e-il-serpente.html?m=1


Come arrivo a parlarvi dell'Artemide Efesia. Nulla di strano se non che ho visto una sua immagine su instagram, mi sono incuriosita e ho fatto delle ricerche; ora vi vado a parlare di Lei.

L'Artemide Efesia è una scultura che risale al secondo secolo d.c. e che rappresenta la Dea Artemide così come era oggetto di culto nell'omonimo tempio ad Efeso. Originariamente realizzata in ebano è una statua alta un metro e trenta circa,  in alabastro, ai primordi era ricoperta da sontuose vesti e gioielli che periodicamente venivano sostituiti durante lunghe e complesse cerimonie religiose. Fa parte della Collezione Farnese e si trova in esposizione permamente presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.


La statua nella sua interezza; foto dal web - l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright

L'Artemide Efesia fu rinvenuta a Tivoli nella Villa Adrianea; fa parte, come si suol dire dell'arte cosiddetta Adrianea ovvero del periodo in cui regnò l'Imperatore Adriano (indicativamente dal 117 al 138 d.c.) dove venne ripreso il classicismo greco per volere proprio dell'imperatore che era uomo assai colto e raffinato Artista autodidatta, Poeta e fine letterato dedito per passione e per tendenza politica a tutto ciò che era "ellenico". Per capire meglio l'arte adrianea a livello puramente estetico, si può fare un paragone molto efficace con la nostra arte moderna: se l'arte augustea poteva rassomigliare in un certo qual modo al neoclassicismo, l'arte adrianea fu invece paragonabile al romanticismo.

La postura piuttosto rigida (anche se assolutamente affascinante) testimonia l'antichità del culto verso questa divinità. Ella era Dea della natura e dominatrice degli animali feroci; la statua è decorata con teste (o anche busti) di leoni, tori, api, cavalli, grifi, sfingi e fiori. Il petto è composto da quattro file di mammelle (interpretate da alcuni studiosi anche come scroti di toro) è evidentemente simbolo di fertilità e del potere che la Dea aveva sugli uomini poichè la fecondità era assicurata grazie alla castrazione dei tori e alla conseguente offerta del sacrificio. Il pettorale è contenuto da una ghirlanda di fiori di elicriso e ghiande e ha al suo interno due figure femminili alate ed anche i segni delle costellazioni del toro, leone, cancro, gemelli ed ariete.
Distintiva caratteristica della Dea è una sorta di aureola (detta meglio nimbo) intorno alla testa ed un copricapo detto a "kalathos" (che nell'antichità e nei ginecei era una sorta di canestro in cui venivano riposti i lavori prettamente femminili) che in questo caso specifico rappresentano le mura di una città. 

Le mani, la testa ed i piedi dell'Artemide Efesia sono in bronzo e sono frutto di un restauro da parte di Giuseppe Valadier avvenuto nell'ottocento quando la statua fu trasferita da Roma a Napoli. Sempre a proposito del restauro: l'aureola e la corona cilindrica in alabastro sono state restaurate da Alberto Albacini.


Foto dal web -  l'immagine potrebbe essere soggetta a copyright














Enrica Merlo 14/07/2019



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Ubicazione: Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Napoli - Italia)