sabato 28 marzo 2020

AMLETO IN SALSA PICCANTE: "STAY TUNED" che i Ragazzi stanno arrivando!!


Amleto in salsa piccante - dal video dei ragazzi dell'Officina Culturale di Chivasso


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2020/03/haiku-la-poesia-come-fuga-dal-tempo.html


Purtroppo quest'emergenza pandemica ha rotto le uova nel paniere a più di un'attività (credo che tutti noi ne siamo consapevoli ormai). 
Una di queste attività era in programma nel mese di maggio al Teatrino Civico di Chivasso (clicca), uno spettacolo teatrale organizzato dall' OFFICINA CULTURALE APS di Chivasso (pagina fb) e si trattava, o meglio si tratta, dello spettacolo "AMLETO IN SALSA PICCANTE" (clicca per vedere un'esibizione precedente). A mettere in scena questo spettacolo dalla connotazione altamente umoristica, la Compagnia dei Giovani, ovvero gli allievi dell'Officina che hanno cominciato a frequentare i corsi nel settembre del 2019 (tra i quali giovani c'è anche mia figlia). Nei giorni scorsi i ragazzi per ricordarvi la loro esibizione teatrale hanno pubblicato sulla pagina facebook dell'Officina e sul canale youtube, un video dove danno una prima, succosissima anteprima dei ruoli che interpreteranno.



Logo dell'Officina Culturale APS di Chivasso

Vi parlo ora dell'Officina Culturale APS di Chivasso (clicca per andare al SITO ufficiale). Nasce nel 1999 da un'idea dell'infaticabile, creativo e geniale GIANLUCA VITALE (clicca) e riunisce vari rami dell'esperienza teatrale: dal teatro corporeo alla commedia dell'Arte, dal Teatro Comico al Mimo-Teatro-Danza ed il Teatro di Narrazione e di Strada per avvicinare chi a qualsiasi età voglia conoscere questa straordinaria ed antica forma d'Arte qual'è il Teatro.
Dal giugno 2019 è stata riconosciuta dalla Regione Piemonte come APS ovvero Associazione di Promozione Sociale ed inserita nell'albo regionale. I "campi d'azione" dell'Officina Culturale constano in attività per bambini  e ragazzi, attività teatrali rivolte agli adulti, attività musicali e canore dedicate a tutte le fasce d'età ed attività cinematografiche orientate maggiormente verso gli adulti e i ragazzi.
Dove potete trovare l'Officina Culturale APS? Ma a Chivasso (TO) in Via Baraggino presso il "Campus delle Associazioni" ex TAV/CASETTA C.



Piantina del Campus delle Associazioni - Chivasso

Ma cos'è "AMLETO IN SALSA PICCANTE"?Trasposizione assai ironica dell'Amleto di William Shakespeare, è una commedia ambientata più che a Corte (e nella mente contorta del protagonista) , nella Cucina di Corte dove una serie di personaggi interagiscono in modo caustico e irridente con i protagonisti reali (in tutti i sensi) della tragedia shakespeariana. Questa trasposizione è stata ideata  dal drammaturgo piemontese Aldo Nicolaj prolifico autore anche di commedie in dialetto. Per sapere qualcosa di più della movimentata vita di Aldo Nicolaj cliccare QUI. La scelta di una commedia di Nicolaj è perchè quest'anno cade l'anniversario dalla nascita del drammaturgo esattamente 100 anni fa nel 1920 (come anche la pandemia di spagnola tra le altre cose😔).


Aldo Nicolaj - immagina da wikipedia


Ma Torniamo ai ragazzi dell'Officina Culturale protagonisti di Amleto in salsa piccante; troveremo:


- FROGGY interpretato da FRANCESCO

- INGE interpretata da SAMANTA

- CATY interpretata da FRANCESCA

- AMLETO interpretato da DIEGO

- LA REGINA interpretata da MARTINA

-GRUNTER interpretato da MATTEO

- LAERTE interpretato da ALESSIO

- OFELIA interpretata da CHIARA

- ASTA interpretata da MAELI

E qui sotto il video che potete trovare sempre sul canale youtube e sulla pagina facebook del'Officina Culturale dove i ragazzi si presentano brevemente, già entrati perfettamente nei loro personaggi.




Non mancherò assolutamente, dopo la fine delle restrizioni causate dal coronavirus di informarvi sulla data in cui i ragazzi andranno in scena. E sinceramente non vedo l'ora SE LO MERITANO!!





Enrica Merlo
per 

28/03/2020

venerdì 27 marzo 2020

HAIKU: La Poesia come fuga dal tempo.


Immagine da pixabay


Articolo precedente:



°HAIKU°


Dura un attimo
questa vita beffarda
non se ti fermi


Enrica Merlo©25/03/2020

#haikuaitempidelcoronavirus











Enrica Merlo
per
27/03/2020

giovedì 26 marzo 2020

CONSIGLI DI LETTURA: "Ne parliamo a cena" di Stefania Bertola.



Foto mia

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2020/03/vi-presento-radio-cleopatra-prima.html


Come per molti romanzi di Stefania Bertola dove per riuscire a leggerli bisogna spesso e volentieri essere provvisti di laurea in Ingegneria Aerospaziale Subatomica, anche nel caso di NE PARLIAMO A CENA direi che è la stessa cosa. Perchè? Per il semplicissimo fatto che Stefania ci sciorina una serie di personaggi impressionanti (e tutti protagonisti) già dalla fine della prima pagina del suo romanzo, se non prima, una successione, in questo frangente di "cugine". Cugine che non sono sole al mondo ma come ogni cugina, anzi, ogni essere umano che si rispetti, ha anche una buona dose di mamme, zie, nipoti, mariti, fidanzati, amanti e via dicendo. Non è semplice ma è stupendo e dalla prima riga di questo romanzo si rimane, succeda intorno a noi quel che succeda (compresa una pandemia) sempre con il sorriso sulle labbra.

Dimenticavo!! Ci sono bambini, tanti bambini di cui a una in particolare mi sono interessata e vi basti sapere che si chiama... Sailor Maria e qui mi fermo.

Ogni mese queste impavide cugine di cui vi dirò presto anche i nomi, organizzano una cena, a casa di una di loro e quella sera ognuna di loro porta qualcosa da mangiare e tanti saggi consigli. Infatti la cugina presso la quale avviene la cena quella sera viene per così dire "sviscerata" e deve mettere sul piatto anche i suoi problemi o no.

Le cugine per la cronaca si chiamano: Costanza che è la voce narrante, Irene presa da problemi particolarmente "pregnanti" (poi capirete leggendo) Bibi che in reltà si chiama Maria Olimpia ma questo è un optional, separata da un certo Nigel di Vancouver e con due figli che stanno con il suddetto Nigel, Veronica l'unica che non abbia grossi problemi perchè è sposata, ha un sacco di figli ed è contenta, Sofia la cugina zen dalle tendenze non ben definitive ma piuttosto buddiste, e Carolina la cugina più misteriosa...
Diciamo che la parte del leone la fa Costanza che tiene o cerca di tenere insieme le fila di quest'allegra brigata ma che di problemi ne ha pure lei uno più di tutti: l'eterno amante Alex sciupafemmine inveterato ma anche sposato con la apparentemente gelatinosa Gloria. Tutto un programma. Tutte le cugine o quasi o no? Mhmmm... beh insomma lavorano in un negozio molto sciccoso frequentato da madamine dell'alta borghesia collinare o precollinare torinese, tutto trine e taffetà chiamato "Carta e Cuci", ma dite, non siete curiose/i?


Foto mia; un piccolo passaggio del romanzo.

Insomma un altro romanzo che ho letto di Stefania Bertola, un altro goal!! Con un finale per nulla prevedibile anzi che ci verrà svelato non all'ultima pagina e nemmeno all'ultima parola ma all'ultima sillaba!! Mettetevi solo d'impegno a incasellare mentalmente e subito tutte le cugine con il loro modus vivendi perchè le avventure cominciano subito!! Ah dimenticavo, come quasi tutti i romanzi di Stefania Bertola anche questo è ambientato in una stellatissima Torino. Un consiglio di lettura? Di più, io ve lo impongo, specie in questo periodo un pò "così". Buona lettura.

Stefania Bertola vive presso Torino, torinese di nascita. Oltre a scrivere questi meravigliosi romanzi l'autrice e conduttrice radiofonica, la sceneggiatrice, la traduttrice e l'autrice per la televisione.
La prima edizione di "Ne parliamo a cena" è del 1999, seguita nel 2002 dalla TEADUE, nel 2016 dalla TEA per arrivare nel febbraio 2017 alla dodicesima ristampa TEADUE.



Enrica Merlo
per 

26/03/2020

mercoledì 25 marzo 2020

Vi presento: RADIO CLEOPATRA!! Prima puntata.


Immagine da pixabay


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2020/03/la-poesia-oltre-bene-universale-senza.html


Ho deciso di postare anche qui sul mio blog le "celeberrime" (scherzo) puntatine di📻Radio Cleopatra👀 Ma cos'è Radio Cleopatra? Praticamente registro in diretta sulla mia pagina facebook de GLI AROMI DI CLEOPATRA alcune brevi puntate che erano cominciate con l'essere da due-tre minuti e che vista la situazione in cui ci troviamo in Italia (ma anche nel mondo) sono aumentate in quanto a tempo perchè quando mi collego finisco poi per parlare anche di me e di come sto vivendo questa situazione del covid-19 oltre che del mio amato sapone. Ma non mi lamento soltanto vi racconto spesso e volentieri alcuni aneddoti sul mio fare il sapone oppure sulla storia della saponificazione, che credetemi, è davvero interessante. La prima puntata che vi propongo è stata registrata il 16 febbraio 2020 e l'argomento della mia piccola chiacchierata sono le famigerate (almeno per me) bombe di sapone. Siete pronti ad ascoltarla? Si parla udite udite delle BOMBE DI SAPONE!!!! BOOM!! 😀

LISTEN HERE
⏬⏬


LISTEN HERE
⏫⏫

Potete trovare tutte le puntate anche sulla pagina facebook de GLI AROMI DI CLEOPATRA dove sono raccolte in un'apposito ALBUM (clicca). La durata delle puntate, come precedentemente accennato non è sempre uguale. Abbiate pazienza e sentite quello che ho da dirvi. Cosa ne pensate dunque, vi piace l'idea? Una radio "saponosa"!! Buon ascolto!!





Enrica Merlo
per 

25/03/2020

martedì 24 marzo 2020

LA POESIA OLTRE: bene universale senza restrizioni.


LA POESIA OLTRE immagine Max Ponte


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2020/03/giacomo-leopardi-pungente-ed-attuale.html

Si è svolto il 21 marzo 2020, nell'ambito della Giornata Mondiale della Poesia, anche per dare un segnale vibrato di autonomia e di libertà della Poesia da ogni ostacolo umano, sovrumano, epidemico e sanitario, l'evento completamente virtuale "LA POESIA OLTRE". Pensato dal Poeta ed esortatore culturale  MAX PONTE (clicca) per mantenere alta l'attenzione sulla cultura anch ai tempi del covid-19 e per mantenere quei legami necessari tra Poeti/Artisti ed il pubblico che da sempre apprezza in tempo di pace le performance dal vivo (e perché no trovare anche altri estimatori).
Ma di cosa si tratta? Max, con un mio piccolo contributo sia visivo che di ricerca ha riunito 26 video di altrettanti 26 Poeti che hanno aderito da svariate parti d'Italia con eccellenti contributi anche  dalla Francia/Martinica (Suzanne Dracius) dalla Francia (Dim Porcu) e dalla Romania (Darie Ducan).

Pensato e realizzato in questo momento di mestizia,il progetto è cominciato un pò al "rallentatore", visto anche l'istante che non sprona ad un'eccessiva allegrezza, per poi crescere esponenzialmente  qualche giorno prima della pubblicazione. Potete trovare tutti i contributi poetico/visivi all'interno dell'evento facebook cliccando qui LA POESIA OLTRE ma anche su youtube  dove le video/poesie sono state riunite in un'unico contributo della durata di 48 minuti circa. Potete trovare il vostro Poeta o Poetessa preferito/a leggendo in descrizione del video da che minuto comincia la sua performance. Ecco il video (cliccate MI PIACE non vi farà ammalare).


Chi sono i partecipanti a LA POESIA OLTRE?

-MAX PONTE
-ANDREA LAIOLO
-ENRICA MERLO
-VALERIA BIANCHI MIAN
-BARTOLOMEO SMALDONE
-CONCETTA CETTY DI FORTI
-SUZANNE DRACIUS
-MATTEO MARAGNA ROSSO SANSECONDO
-PAOLA CASULLI
-DANILO TORRITO
-GIUSEPPE IOZZIA
-RICCARDO GIUSEPPE MEREU
-PATRIZIA ARGENTINO
DARIE DUCAN
-SERENA VESTENE
-PASQUALE VITAGLIANO
-ANGELA TOMADA
-LUCIA LONGO
-GIORGIO BONINO
-FEDERICO LOTITO
-PAOLO PERA
-ENZA LASALANDRA
-MANUELA MARASCIO
-DIM PORCU
-ROSITA PANETTA
-LUDMILA ACONE

Quanti vero? Un'armata poetica che sconfiggerà il male!!


Immagine da google - Domenico Petarlini "Dante Alighieri in esilio" 

E a proposito di Poesia, vi ricordo che domani è il DANTEDI'!! Finalmente il grande Padre della nostra lingua et letteratura autore della più grande opera a livello universale, ha la sua giornata dedicata!!
Perchè dunque proprio il 25 di marzo? Perchè il 25 marzo è il giorno in cui gli studiosi riconoscono l'inizio del viaggio della Divina Commedia... nel mezzo del cammin di nostra vita... da quest'anno in avanti dunque avremo modo tutti i 25 marzo a venire, di celebrare il NOSTRO Dante.
Quale meraviglia vero? Voi l'avreste mai pensato che ai tempi del coronavirus ci fosse un tale fermento poetico e letterario? Il quale ci fa ben sperare per il nostro Paese così duramente provato dalla pandemia (che non a caso ricorda qualche passo dell'Inferno/Purgatorio della Divina Commedia) ma che creativo, sensibile ed operoso nei momenti del bisogno com'è sempre stato, sono certa saprà presto risollevarsi. DANTE ALIGHIERI è con noi!! (e anche tutti i Poeti de #LAPOESIAOLTRE).

Ed ora il glorioso inizio della Divina Commedia.

"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ah! Quanto, a dir qual era, è cosa dura,
questa selva selvaggia e aspra e forte,
che nel pensier rinnova la paura!
Tanto è amara, che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'io v'ho scorte.
Io non so ben ridir com'io v'entrai,
tant'era pieno di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai."


Enrica Merlo
per 
24/03/2020

lunedì 23 marzo 2020

GIACOMO LEOPARDI: pungente ed attuale.


Giacomo Leopardi - fonte wikipedia

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2020/03/la-primavera-nonostante-tutto-non-si.html

Sto leggendo, non per la prima volta nella mia vita poichè sono stata specie in gioventù, una sua grande "follower" a dirla come ai giorni nostri, i PENSIERI di Giacomo Leopardi. Nato, come saprete nel 1798 e nonostante una salute tanto cagionevole da poter far credere che il suo carattere fosse perlopiù scostante, era invece un fine e canzonatorio osservatore dei suoi tempi e a quanto pare dei nostri. Infatti i suoi pensieri sono di un'attualità quasi sconvolgente: vi regalo qui il passo n. XXI di un'ironia che rasenta quasi il riso e la facezia. Si parla infatti del parlare e dell'ascoltare... Siete pronti?

***

XXI - dai Pensieri di Giacomo Leopardi

Parlando, non si prova piacere che sia vivo e durevole. se non quanto ci è permesso discorrere di noi medesimi, e delle cose nelle quali siamo occupati, o che ci appartengono in qualche modo. Ogni altro discorso in poca d'ora viene a noia; e questo, ch'è piacevole a noi, è tedio mortale a chi l'ascolta. Non si acquista titolo di amabile, se non a prezzo di patimenti: perché amabile, conversando non è se non quegli che gratifica all'amor proprio degli altri, e che, in primo luogo, ascolta assai e tace assai, cosa per lo più noiosissima; poi lascia che gli altri parlino di sé e delle cose proprie quanto hanno voglia; anzi li mette in ragionamenti di questa sorte, e parla egli stesso di cose tali; finché si trovano, al partirsi, quelli contentissimi di sé, ed egli annoiatissimo di loro. Perché, in somma, se la miglior compagnia è quella dalla quale noi partiamo più soddisfatti di noi medesimi, segue ch'ella è appresso a poco quella che noi lasciamo più annoiata. La conchiusione è, che nella conversazione, e in qualunque colloquio dove il fine non sia che intertenersi (intrattenersi) parlando, quasi inevitabilmente il piacere degli uni è noia degli degli altri, né si può sperare se non che annoiarsi o rincrescere, ed è gran fortuna partecipare di questo e di quello ugualmente.

***


"Sempre caro mi fu quell'ermo colle..." Giacomo Leopardi - immagine da wikiquote 


Quindi? Mi pare che il buon Giacomo sia stato assolutamente lampante!! In una conversazione dunque la virtus sta esattamente nel mezzo!! Se uno parla troppo l'altro si annoia e l'uno ne trae massimo godimento. Se l'altro parla troppo l'uno si annoia e l'altro ne trae massimo godimento. Se l'uno e l'altro trovano la quadra e parlano e godono della loro conversazione entrambi allo stesso modo, allo stesso modo della conversazione si annoieranno ma mi pare che il ragionamento fili liscio. Facciamo dunque tesoro di questa perla letteraria anche se penso che sia mooooolto difficile riuscire a raggiungere questo equilibrio, spcie ai giorni nostri dove tutti si credono dei Geni.


Sto leggendo:

PENSIERI di Giacomo Leopardi
I DAVID
Tascabili La Spiga
















Enrica Merlo
per
23/03/2020


venerdì 20 marzo 2020

BOUDICCA, UNA DONNA DAVVERO RISOLUTA (SENZA BISOGNO DELLA PARITA' DEI SESSI)


Immagine da google che potrebbe essere soggetta a copyright, pazienza.



Vi parlo oggi di Boudicca, detta anche Budica o Boadicea (le versioni che ci son pervenute sono parecchie ad ogni modo pare che il nome esatto fosse Boudica) che visse tra il 33 ed il 61 dopo Cristo e fu Regina della tribù degli Iceni, popolo stanziato nella parte orientale dell'Inghilterra nota, e se non lo fosse adesso lo saprete, per aver dato un gran filo da torcere ai Romani. Le fonti principali sulla vita e le gesta di questa gran donna ci provengono come quasi sempre dal buon Tacito nel suo "De vita et moribus Iulii Agricolae". Secondo quanto ci racconta Tacito, Boudicca aveva origini nobili; fino ai sette anni visse con la sua famiglia d'origine per poi trasferirsi in un'altra famiglia nella quale venne istruita sulla storia dei popoli celtici e sull'arte della guerra.

Nel 43 dopo Cristo gli Iceni, pur essendo filo romani, si ribellarono poichè il proconsole di turno disarmò, o almeno tentò di farlo, la tribù a causa di disordini in quelle vicine. Nonostante una forte coalizione con le tribù confinanti gli Iceni furono sconfitti, il re in carica deposto e Prasutago salì al trono poichè era più filo romano di altri. Questo permise però alla tribù di mantenere la sua indipendenza.
Nel 47, sempre dopo Cristo,  Boudicca fu rispedita alla sua famiglia d'origine e andò in sposa proprio al re dal nome strano ovvero Prasutago con il quale la fiera fanciulla ebbe due figlie Isolda e Sorya.

Il buon Prasutago, filo romano sì ma non fesso, redasse un bel testamento in cui stava scritto che alla sua morte il suo regno avrebbe dovuto essere suddiviso equamente tra la sua Regina, le sue figlie e L'Impero Romano, questo perchè in genere i regni passavano ai figli maschi e se non ce n'erano, finivano a Roma e basta. Però, alla morte di Prasutago, (il re con il nome più strano della storia), il regno degli Iceni finì invece all'imperatore più psicopatico della storia, Nerone; va detto che non paghi di ciò (I Romani) misero alla berlina la Regina Boudicca nuda in pubblica piazza e stuprarono le figlie, sempre gentiluomini questi Romani, diciamolo.


La Regina Boudicca - immagine da google che potrebbe essere soggetta a copyright ma pazienza

Nel 60/61, sempre dopo Cristo, approfittando del fatto che un tal proconsole stava muovendo guerra ai Druidi nell'isola di Anglesey nel Galles settentrionale, Boudicca bella incavolata e forse pure di più per il molteplice affronto subito, si alleò con i Trinovanti, vicini di tribù e udite udite, attaccò quella che oggi è l'odierna Colchester, presidio romano che aveva fortemente vessato Iceni e non solo. Inutile dire che l'agguerrita Boudicca rase al suolo consoli, proconsoli e compagnia cantante. Nemmeno la IX legione Hispana (forse quella di  Russel Crowe? Devo informarmi😎) riuscì a tenere testa all'esercito di Boudicca che conquistò nuovamente la città e diede fuoco a tutto ma non è finita qui perchè la Regina proseguì nella sua inestinguibile avanzata e mise a ferro e fuoco letteralmente tutto quel che incontrava sul suo cammino, compreso il presidio di Londinium che non è altro che l'odierna Londra. Qui la faccio breve ma, tra una cosa e l'altra, Boudicca fece la bellezza di 80.000 vittime.

Inarrestabile fino ad un certo punto perchè dagli e ridagli i Romani misero insieme quel che rimaneva dei loro stracci e su quella che viene definita la Waiting Street nell'Inghilterra centro meridionale, nonostante un'evidente inferiorità numerica (ma con a capo probabilmente uno che non pensava solo a bere, magnare e trombare) procurarono a Boudicca e al suo esercito una pesante sconfitta, riprendendo definitivamente il controllo dei territori perduti. Da qui in poi ci sono due versioni della storia: una che Boudicca pur di non farsi catturare dai Romani si tolse la vita avvelenandosi, l'altra che cadde ammalata e morì poco dopo. Io darei buona la prima, la seconda se la saran inventata i Romani per evitare un'ultima brutta figura.

Nel medio evo la figura di Boudicca venne pressochè dimenticata (ma non solo quella; si erano pure dimenticati come ci si lavava) salvo rispuntare nell'immaginario collettivo nuovamente nel XVI secolo e splendere di grande luce nell'età vittoriana dove Boudicca divenne un vero e proprio simbolo della fierezza del popolo britannico. Ai giorni nostri, più o meno (si parla comunque degli anni '80 del secolo o millennio scorso che dir si voglia), una scrittrice quale Marion Zimmer Bradley nel suo ciclo di Avalon, in collaborazione con Diana Paxson scrisse, tutto dedicato a lei,  il romanzo "La Dea della guerra". Nel 2011 un altro romanzo le fu dedicato, di Massimiliano Colombo, "Il vessillo di porpora". Mi piace ricordare, tra le numerose canzoni a lei dedicate anche quella di una cantante che amo molto ovvero Enya, nell'album "Celts" in cui dedica proprio "Boadicea" a questa mitica Regina.


Immagine da wikipedia quindi free, evviva!!

Posso ancora dirvi che le furono dedicate anche delle statue: quella più famosa è sicuramente quella posta nell'estrema parte occidentale del ponte di Westminster e si intitola proprio "Boadicea e le sue figlie";  l'opera è dello scultore Thomas Thornycroft. 

***

Sono molto felice di aver raccontato le gesta di una donna tanto potente per l'età in cui è vissuta pensando con rammarico che ai giorni nostri, specie in Italia, dove il bigottismo più totale la fa ancora da padrone, se una donna va, per esempio, da sola a farsi una camminata in campagna viene additata come una zoccola in cerca di avventure.

***

Detto questo sono molto lieta ora di farvi ascoltare proprio "Boadicea" della straordinaria Enya. Grazie per essere stati, come sempre, pazienti lettori e di perdonare che io talvolta sia anche un tantino ineducata.










Enrica Merlo
per 
20/03/2020 ma scritto il 07/03/2020

Leggete un pò qui...


«Era una donna molto alta e dall'aspetto terrificante. Aveva gli occhi feroci e la voce aspra. Le chiome fulve le ricadevano in gran massa sui fianchi. Quanto all'abbigliamento, indossava invariabilmente una collana d'oro e una tunica variopinta. Il tutto era ricoperto da uno spesso mantello fermato da una spilla. Mentre parlava, teneva stretta una lancia che contribuiva a suscitare terrore in chiunque la guardasse.»
(Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, 62, 2)

domenica 15 marzo 2020

NON C'E' PIU' LA SCUSA DELLA FRETTA: ORA IL TEMPO C'E'... VIVETELO.


Cristina Gianola - immagine da facebook


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2020/03/scaccia-virus-rondissone-parte.html

Salve a tutti... il mio ultimo giorno all'aria aperta è stato il 21 febbraio per andare a fare una visita-chiacchierata in ospedale. Insomma le uscite, quelle belle e da tempo centellinate sono passate da un pò di tempo. Ma grazie al Cielo in casa abbiamo tutto, abbiamo noi. Vedo più volte la giorno la mia mamma (anche lei è immunodepressa) su whatsapp. Vedo tutti i giorni mio zio Franco... sempre su whatsapp... alla sera ci facciamo la nostra chiacchierata. E durante il giorno vedo le amiche; ieri ho visto Cristina dal Cile, mentre era in pausa pranzo dal lavoro, usiamo la tecnologia, USIAMOLA.
Sono davvero stufa ed arcistufa di leggere di persone disperate, che si sentono prigioniere. Ora... la prigione è un'altra cosa. Siamo a casa. Nelle nostre case. Per anni ho sentito donne lavoratrici che lamentavano di non poter mai stare a casa... ora sono a casa e si lamentano.
In casa si possono fare mille cose, dipingere, disegnare, fare decoupage, bricolage, aggiustare cassetti e sportelli che da anni sono in attesa di manutenzione. Si può cucire, lavorare a maglia, ricamare.
Si può leggere e se si è talmente pigri per leggere... si possono ascoltare un'infinità di audiolibri, si possono fare lezioni di lingue straniere, vedere film, ascoltare buona musica, scrivere.

Perchè non scrivere un diario di qusti giorni? Ognuno di noi può mettere nero su bianco i propri sentimenti, le proprie aspettative, i propri obiettivi per quando usciremo nuovamente per la strada. Oggi un'amica mi diceva che era triste per non poter andare ad abbracciare il suo nipotino nel giorno del suo compleanno. Io le ho ricordato che più di otto anni fa io mi sono risvegliata intubata...

Immagine da Pinterest; grazie.


Ero confusa.
Mi hanno detto che non ero più in pericolo di vita. Erano passati 15 giorni da quando il mio corpo mi aveva tradita. Avevo molto dolore alla schiena (7 vertebre rotte) ed un taglio sullo stomaco dal seno al pube. Drenaggi ovunque e un buco sulla sinistra, la mia stomia, quella che mi ha salvato la vita. Nel collo un accesso venoso da dove ricevevo flebo e facevano gli esami del sangue. Ero PARALIZZATA. Non potevo muovere nulla, non controllavo la testa. QUELLA era una vera sensazione di progionia... chiedevo che mi slegassero, ero convinta di essere legata, invece ero pogioniera del mio corpo.

Non è una bella sensazione, no, non lo è.

Ma ho capito che ero sopravvissuta. Tutti mi spiegavano che non era stato facile riprendermi, più volte. Ed io sono eternamente grata a tutti i medici, rianimatori, infermieri ed oss che mi hanno assistita. Mio marito e mia mamma mi hanno aiutata a non impazzire, a pormi degli obiettivi, muovere un dito, poi due...
Essere lavata, medicata, vestita per mesi a letto è stato molto doloroso fisicamente, spesso svenivo dal dolore.

Ero prigioniera del mio corpo.

Io non sono mai stata una grande sportiva ma amavo molto camminare, nuotare... dipingevo in casa, disegnavo sulle pareti, ho tinteggiato tutti i tombini, le persiane in legno della nostra casa in campagna... ricamavo, creavo oggetti con stoffa e colla. Decoupavo tutto quello che volevo cambiare, cucinavo mi piaceva fare torte, soufflé, biscotti. In inverno alla domenica sera, facevo la pizza; la preparavo nel pomeriggio per farla poi lievitare con calma al caldo vicino al termosifone. Mi piaceva organizzare pranzi e grigliate per gli amici nella casa di campagna... mi piaceva guidare con la musica alta... da sola... mi piaceva viaggiare.

Ora non potevo bere da sola, non potevo nemmeno toccarmi la punta del naso da sola, non potevo muovere le gambe. Faceva molto caldo, sentivo il calore del corpo fermo nel letto ma non potevo muovermi nemmeno di un millimetro.
Questo è uno dei tanti modi di sentirsi prigionieri. Prigionieri del proprio corpo. Nonostante tutto dovevo e VOLEVO essere lucida per parlare con i medici, per fare amicizia con la mia compagna di stanza, per ascoltare quello che mia mamma mi raccontava o mi leggeva. Volevo essere lucida per quando arrivava Amerigo dal lavoro... volevo ascoltare la sua giornata, ma ero prigioniera e non in casa mia, lo ero in un letto di ospedale ad Alba a 50 km da Torino. 
Dopo più di due mesi sono stata trasferita al Cottolengo a Torino, sempre a letto, sempre prigioniera e la sentenza era che così sarei rimasta.

Invece ho ricominciato lentamente a muovermi, ad usare le mani. Rimango a tuttoggi prigioniera di un corpo che sì, ha recuperato tanto, ma ancora tanto deve fare.
Però sono nella mia casetta, tra i miei quadri, libri, cd, tv... ho imparato ad usare le mani in modo differente, usando le dita che funzionano. Quando le mani me lo consentono ho ripreso a disegnare, ricamare, dipingere altrimenti leggo, scrivo, ascolto musica, scelgo dei bei film... e detto gli ordini ad altri su come mantenere la casa. Perchè la casa deve essere sempre accogliente e pulita. Io sono "prigioniera" in casa da più di otto anni. Ogni mattina tuttavia non rinuncio, anche se è faticoso, ad una doccia profumata, al mio deodorante ed al mio profumo.
Non devo uscire, non devo forse vedere nessuno... soprattutto adesso, ma è questione di amor proprio, io mi voglio bene, lo devo a me stessa.

Ma veramente per tanti è così difficile stare in casa con i propri cari?
Cercate di capire che questa potrebbe essere una NUOVA OPPORTUNITA'  per parlare, per confrontarsi, per ascoltarsi.
Non c'è più la scusa della fretta, ora il TEMPO c'è. VIVETELO.




Cristina Gianola
per 

15/03/2020




giovedì 12 marzo 2020

SCACCIA VIRUS A RONDISSONE: parte ufficialmente COLORA VIRUS... E LO SPAZZIAMO VIA!!

IL LOGO DELLA BELLISSIMA INIZIATIVA!!




E' uficialmente partita la lodevole iniziativa del Comune di Rondissone "COLORA VIRUS... E LO SPAZZIAMO VIA!!!!!!!!". In cosa consiste quest'idea: a seguito della spinta creativa di una bimba di Rondissone che ha realizzato il disegno che vedete sul logo qui sopra e che è appeso ad uno dei gazebo dei nostri mitici ragazzi della protezione civile in Piazza Roma, proprio accanto alla Chiesa di san Vincenzo ed Anastasio e di fronte al Comune, si è pensato di proporre a tutti i bambini di Rondissone di realizzare un disegno (ma io la chiamerei di più opera d'arte) che riguardi questo spinoso argomento che tutti ci tocca ma in chiave positiva ed ottimistica (del resto è risaputo che i bambini abbiano una particolare attitudine a risolvere i problemi molto meglio di noi adulti).

Devo dire che appena ho visto il post che riguardava quest'iniziativa (sulla pagina facebook PER RONDISSONE↞clicca) mi sono sentita io stessa bambina e ho avuto un moto di gioia che non provo più, come penso la stragrande maggioranza di noi) da molto tempo. Ho deciso quindi di scrivere queste righe per condividere il più possibile quest'idea e aiutare il nostro Comune ad invitare TUTTI I BAMBINI di Rondissone, coadiuvati magari dai loro GENITORI (vi assicuro che vi divertirete un sacco) a realizzare questo piccolo museo in tempo di crisi e a cielo aperto.


Lo stemma di Rondissone - foto wikipedia

UNA COSA IMPORTANTE PERO'!!
Non dovrà esserci un luogo in particolare dove portare o esporre i disegni ma semplicemente si appenderanno ad una finestra o dal balcone della propria casa!!
Questo per evitare gli assembramenti di persone in un unico luogo che come saprete perfettamente in questo periodo sono VIETATISSIMI!!

Aiutiamo quindi RONDISSONE a diventare un luogo di colore in un momento così grigio e che il fuoco dell'Arte illumini e protegga tutti noi!! Facciamo la differenza anche nella bellezza!! Armiamoci di pennelli, colori pennarelli!! Io e mia figlia, anche se non siamo più piccoline, stiamo già lavorandoci e siamo felicissime!!

Le prime fantastiche opere!!






Enrica Merlo
per 

12/03/2020

martedì 10 marzo 2020

CONSIGLI DI LETTURA: "PSITHIRISMA" di Cetty Di Forti.


Cetty Di Forti - ph Doris Laku per gentile concessione del Salon d'Arte Endola


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2020/03/i-nostri-arzilli-vecchietti-al-tempo.html

Ho assistito alla presentazione a dicembre del 2019 del libro di Poesie "PSITHIRISMA" di CETTY DI FORTI. Finalmente l'ho letto e l'ho terminato.
Un impatto emotivo notevole hanno le poesie di Cetty e se non la conoscessi di persona e non la sapessi una minuta creatura fatata si direbbe un gigante posto a guardia, come uno scudo, della nostra personale Atlantide. I suoi versi sono talvolta spigolosi, non tradiscono quasi mai l'insicurezza (anche quando sembrano volerla palesare), il timore del vivere; immaginatele ambientate probabilmente quasi sempre, al crepuscolo o la notte e nonostante questo emanano una forza ed un'energia pari a quella del nostro astro diurno, calde, avvolgenti e come già ho detto, protettive, quasi un talismano.



La mia copia di PSITHIRISMA di Cetty Di Forti

Il percorso poetico di Cetty in Psithirisma si snoda in un crescendo di emozione e di risoluzione, i suoi sentimenti sono chiari,  vibrati, prorompenti nonostante si intraveda tra le righe una sorta di timore nello svelarsi. Del resto, come la stessa Cetty ci spiegò riguardo al complesso significato del titolo della sua raccolta, Psithirisma definisce la sensazione, il suono del vento che passa attraverso le foglie. E come Cetty, delicata quasi eterea è da un lato lei stessa Psithirisma dall'altro io la vedo, attraverso le sue poesie, come una sorta di Dea Nut, Dea del cielo e della nascita che abbraccia la Terra facendosi firmamento, simbolo di vita e di rinascita, una donna ricoperta di stelle che veglia sul suo piccolo o grande mondo.

Una Poesia:

Il viaggio da attraversare
nella sua conoscenza essenziale
l'aridità ed il deserto intrecciano l'istinto
la meraviglia non è l'ubriachezza
è l'esperienza delle mani 
il mistero racchiude la verità
del primo canto
nato tra le gambe del divino
di sigilli gemiti e paure

Chi è:

Cetty di Forti nasce a Palermo nel 1978. Attualmente vive a Torino dove esercita la professione di operatore sociale.
Nel 2019 partecipa al Premio Internazionale di Letteratura "Per troppa vita che ho nel sangue" dedicato alla Poetessa Antonia Pozzi, dove le viene conferito il premio speciale della Giuria. Da qualche anno si dedica, inoltre, all'organizzazione di eventi a divulgazione culturale.


"PSITHIRISMA"
di Cetty Di Forti

Alphabeto Raineri Vivaldelli Editori Torino
Dicembre 2019







Enrica Merlo
per

10/03/2020