giovedì 20 aprile 2017

AprilæArte - NOTE CRITICHE sugli Artisti (di Enrica Merlo)

ph Renato Valterza

Non sono storie, sono le note critiche sugli Artisti di AprilæArte scritte da me e lette durante l'inaugurazione. Buona lettura.

NELLA PARIGI




Dotata di una forte sensibilità artistica che spazia su più versanti, dalla pittura, come potete vedere qui nei suoi lavori, alla scultura. 
Conosco da molti anni Nella, dapprima in ambito virtuale negli anni del sito Artcafè della De Agostini, poi su facebook ma prima ancora de visu. La sua arte è aerea (non per nulla vengono spesso ritratti soggetti estremamente delicati) e nasconde alla perfezione i piccoli, grandi turbamenti della vita. 
Per Nella l'Arte è più che mai una via, non di fuga ma, di salvamento.

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PAOLA CASULLI





Ischitana verace e piemontese d'adozione armata di un temperamento schietto e adorabile Paola si dedica con pari passione alla Poesia e alla fotografia. I suoi lavori hanno come soggetto sempre scene di viaggio e ogni sua singola opera è rappresentata come una sovrapposizione di più immagini dello stesso luogo visitato. Carattere estremamente solare sì ma per contro una capacità di introspezione profonda sulla vita e sulla spiritualità che Paola riversa nìall'interno delle sue opere. Potete trovare Paola, le sue fotografie e le sue poesie sul sito www.incantoerrante.com

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SARA MENICHINO





La prima volta che ho visto Sara ho pensato che fosse una sorta di bambina da proteggere, fragile, timida al parossismo quasi pareva volersi nascondere per non essere notata.
La seconda volta che ci siamo viste è stato quando mi ha portato i suoi lavori; ho avuto ancora la stessa impressione potenziata dal fatto che in questo frangente Sara stava anche poco bene. Ho scartato i suoi lavori e sono rimasta esterrefatta: ho visto una tale potenza espressiva di fronte a queste opere cariche di grande energia e sensualità sicuramente lavori compiuti da una donna forte, consapevole e che sa perfettamente il fatto suo. Ho capito: Sara parla attraverso la sua Arte, il che ritengo non sia poco.

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FANNY GHIRELLI





Anche con Fanny ci troviamo di fronte al connubio pittura/poesia. Ho conosciuto infatti Fanny durante un evento poetico, solo più tardi ho saputo che anche la pittura faceva fortemente parte della sua vita. Donna dal sorriso contagioso, mi ha consegnato le sue opere in compagnia del marito ; insieme  ed entrambi entusiasti cercano nel limite del fattibile, di non perdersi neppure un evento culturale, davvero invidiabili. E' palese che le personalità più solari nascondano per contro un elevato grado di introspezione e lo dimostrano qui la pensosità e la profondità delle opere di Fanny.

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LORELLA GALLINA





Donna dalla personalità strutturata pare nascondersi dietro a mille attività per celare una sua apparente fragilità di fondo. Anche Lorella, oltre che di attività pittoriche si occupa di Poesia, di Teatro ed è insegnante di flauto traverso. 
Ho avuto modo di chiacchierare molto con Lorella ed osservare le sue opere. Dietro l'intrico fitto e materico si intravede fisicamente la musica e recentemente una forza timidamente esplosiva che esce dalle maglie della sua arte per palesarsi sorridendo di fronte a tutto: le forme della ceramica e della terracotta che non appesantiscono ma aggiungono leggerezza ai suoi lavori. Potete trovare tutto su Lorella all'interno del suo sito www.ladamadellagoart.com

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BARTOLINO MARGIOTTA






Persona dal carattere squisito, un uomo d'altri tempi verrebbe da dire, è con la moglie Patrizia una splendida compagnia nelle chiacchierate artistiche. 
Bartolino ama fotografare e lo fa con scrupolo, attenzione ed uno sguardo disincantato verso il soggetto, quasi a volerlo lasciar parlare da sè che possa svelare i suoi punti di forza o le sue debolezze . Ama la tradizionale tecnica fotografica, raramente e con parsimonia usa artifizi e modificazioni se non prevalentemente in fase di scatto, poca la post produzione. Durante l'inaugurazione di AprilaeArte abbiamo avuto Bartolino anche in veste di scrittore con la presentazione del suo primo libro giallo SEI PASSI ALLA MORTE di Aletti Editore; potete trovare tutto di Bartolino Margiotta sul suo sito www.bartolinomargiotta.weebly.com

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DANIELA AVIDANO




Io e Daniela ci siamo viste per pochi minuti, dopo esserci conosciute attraverso facebook, durante la consegna delle opere. Si è autodefinita una sorta di "gitana" poichè, vero è che ha come casa base l'Italia ma passa la maggior parte del suo tempo lavorando ed esponendo in Francia, Belgio ed altri paesi europei.
I suoi sono splendidi e sontuosi lavori su ceramica e porcellana tecnica che ha affinato durante gli anni passando dal Terzo Fuoco ad altre innovative tecniche sempre però derivanti proprio dal Terzo Fuoco per l'appunto. Anche Daniela possiede la caratteristica di dedicarsi non solo all'arte pittorica poichè suona anche l'arpa, meraviglioso.

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MARIUS ASHBLOW





Persona umanamente squisita e disponibile lo dimostra anche il fatto che lavori nel reparto d'emergenza di uno dei più noti ospedali di Torino. Controverse appaiono le sue opere realizzate con la tecnica del digital painting o altrimenti detta pittura digitale.
Unita alla sua personalità estremamente socievole ed umana si unisce quello che potrebbe definirsi il classico "lato oscuro" che oscuro in realtà non è poichè i colori dei lavori di Marius sono sempre molto vividi, salgono però a galla molto palesemente le sue inquietudini. Riuscire a fare un lavoro, per così dire, di autoanalisi e farlo attraverso l'arte, la propria Arte è qualcosa di davvero speciale. 

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ELENA BORDINA







Elena ha partecipato già anni fa a due collettive che organizzai quando avevo la mia piccola galleria Studio COLORE & CALORE e a PROGRESSIVA ART EXHIBITION I organizzata da Max Ponte e da me e all'Estemporanea di San Valentino che ho sempre curato io. Io solgo chiamarla scherzosamente "la signora Zen"; Elena infatti unisce il suo credo religioso alla sua Arte e lo fa con grande maestria. Sapiente nella tecnica del Terzo Fuoco, dipinge dunque su ceramica e porcellana e recentemente sta sperimentando anche la pittura su tela.
Produce anche, sempre attraverso la tecnica del Terzo Fuoco, dei gioielli strettamente legati alle forze benefiche della natura.
Disciplina il suo carattere forte e volitivo in lavori che richiedono una pazienza immane.

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CARLA SCUDIERI




Donna bellissima, dentro e fuori. Quando ho ritirato i suoi splendidi lavori abbiamo parlato di tutto fuorchè d'Arte.
Di cuore estremamente aperto, paziente e di una dolcezza e tranquillità che non paion vere, ma lo sono, esegue lavori su tela, acquerelli e ceramica/porcellana. Come per ogni Artista che si rispetti anche nelle sue opere traspare "quello che non si vede" (o che non si vorrebbe lasciar trasparire): le sue geishe ed i suoi personaggi orientali sono velati da una malinconia evidente ma vivida, non sorda.
un'accettazione senza rancori dei propri dolori o delle proprie debolezze. Anche Carla ha partecipato a due mie collettive a Studio COLORE e CALORE e alla PROGRESSIVA ART EXHIBITION II.

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ANDREA COLUCCI




Giovanissimo e talentuoso artista che conobbi qualche anno fa in veste però di poeta in occasione di alcuni poetry slam. Anche in questo caso, doppio talento artistico in poesia e pittura/scultura. Andrea, torinese, frequenta l'accademia delle belle arti e si mantiene gli studi lavorando. I suoi lavori quasi "futuristici" parlano di pensieri ed oggetti in movimento di forza e giovinezza ma anche di grande potenza emotiva,  di capacità analitica che va oltre l'età e la dimensione spazio temporale, perennemente immerso nella sua arte la vive come fosse il motore portante, l'energia vitale di ogni suo pensiero/movimento.

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Qui MI MANCANO I FONDAMENTALI
20/04/2017


















martedì 18 aprile 2017

INTERNET E LA COMUNICAZIONE IN TEMPO DI GUERRA

Image from google

Sono storie, sono sempre e solo storie ma sono tempi bui e tocca anche meditare.


Accidenti sto poco bene ed è una cosa che mi capita spesso ultimamente; probabilmente l'ennesimo virus gastro-intestinale che mi ha colpita almeno venti volte da quando è cominciato l'inverno. Peccato che ora sia primavera e si stia anche discretamente. Sono a letto e sto leggendo un malloppone da ottocento pagine che ho già letto una volta e che è ambientato negli anni della seconda guerra mondiale, in Gran Bretagna, in Cornovaglia, in parte a Singapore, per farla breve una storia abbastanza sfigata di una ragazza che tutto sommato potrebbe anche star bene se non ci fosse la guerra ma c'è la guerra con tutti gli annessi ed i connessi del caso, più disgrazie che buone notizie pur trovandosi spesso tra morbidi guanciali e tende di seta cruda e moquette in Cadogan Square o da quelle parti lì, ragazza che sarebbe fortunata, ereditiera grazie ad una zia stordita che si è schiantata in un incidente stradale nel bel mezzo delle verdi collline della Cornovaglia ma c'è la guerra, c'è la guerra. 
Ed in questo periodo è una cosa che mica ci è tanto lontana visto e considerato che quell'irresponsabile statunitense con vistoso riporto di capelli di un colore che varia da pannocchia slavata a prosciutto cotto immerso in mare per un mese continua a giocare con i suoi missiletti e missiloni e c'è solo da sperare che la mattina quando si sveglia si metta prima gli occhiali e non sbagli bottone.


Eccolo qua il simpaticone che sta turbando tutti i nostri sogni.



 Io comunque continuo a preferire questo di Donald.


Ma non è questo l'argomento del mio articoletto, anzi. Dicevo, sto leggendo questo romanzo. E la costante di questo romanzo che vi dirò pure dopo come si intitola, è la corrispondenza, le lettere insomma, spedite e ricevute. Uno stillicidio drammaticissimo di lettere spedite e molto, molto dettagliate la quale risposta non arriva che un mese dopo quando va bene, due mesi o tre quando comincia ad andare male, non arriva proprio quando la situazione precipita. E naturalmente la povera, ricca ragazza sfigata mica scrive  così per beneficenza, scrive a persone che ama, genitori, fidanzati, amici, persone carissime. Un'ansia che non vi dico. Io non posso nemmeno immaginare VERAMENTE cosa si potrebbe provare a non sentire una persona per UN MESE. Pazzesco.

Una lettera di guerra trovata su google image che tristezza  😢

Penso a come potremo ritrovarci noi, malati telematici terminali senza più poter comunicare con le persone a cui teniamo. Io, e ve lo dico in tutta franchezza, ho qualche problema a rimanere qualche ora senza sentire quelle una o due persone a cui voglio bene, vuoi via messenger o via whatsapp. Se poi l'attesa si prolunga per un giorno sono già sudori non parliamo poi di GIORNI...due o tre giorni sono impensabili assolutamente impensabili, divento come una specie di criceto impazzito che gira senza sosta nella ruota. 
Eppure come sarebbe tanto più sano, più bello e più distensivo anche solo, non dico essere obbligati a stare un mese aspettando di ricevere una lettera, ma poter contare sul vecchio e caro telefono, con una bella telefonata alla sera, rilassata, attesa con gioia, raccontandosi cosa si è fatto durante la giornata senza doverlo già sapere nei minimi particolari perchè su facebook c'è di tutto e di più. Come sarebbe bello tornare indietro, solo di un pochino. Come sarebbe bello potere guarire finalmente da questa smania di sapere ciò che accade nel momento esatto in cui accade. E poi alla fine basterebbe affacciarsi al balcone e chiamare a gran voce i vicini di casa e parlargli e poi alla fine basterebbe prendere l'auto e dopo nemmeno trenta minuti di strada parlare vis a vis con amici, parenti, mariti, mogli, fidanzate e via discorrendo se son lontani o quasi. Come sarebbe bello e desiderabile ed auspicabile. Siamo talmente presi a sapere tutto di tutti in qualsiasi momento che quando salteremo tutti per aria non l'avremo nemmeno sospettato troppo presi a spiare i nostri contatti su facebook. 
Io allora mi sforzo di pensare alla giovane Judith Dunbar a cui hanno ammazzato un fidanzato mentre difendeva le coste britanniche e quindi non ha più ricevuto notizie obviously, ai suoi genitori che stanno a Singapore e ti voglio vedere far arrivare una lettera nel 1942/43 in pieno conflitto che poi a quanto pare finiscono pure in Australia, alla zia alla quale hanno ammazzato un figlio, all'amica che ha visto due volte il fidanzato disperso e questa è solo la minima parte (ma che cavolo di libri leggo dunque, qualcosa di più allegro no?). Beh fattostà che quando uno è lì disteso a letto ci pensa eccome se ci pensa. Siamo messi malissimo, un giorno di questi quei pazzi che ci governano chiuderanno tutte le comunicazione e noi che faremo? La maggior parte impazzirà ma davvero, l'altra piccola parte si rimboccherà le maniche e ritornerà a vivere una vita normale perchè lo splendore della vita consiste nelle nostre azioni, in quello che riusciamo a mettere insieme durante una giornata per poco che sia altrochè balle, io mi auguro di far parte della minoranza nel caso in cui questo dovesse avvenire.
Meditiamo che forse è meglio e cominciamo a comprare della bella, sana e profumata carta da lettere, che bei tempi erano quelli (non necessariamente quelli della guerra...io e la mia amica Evita quando eravamo piccole ci scrivevamo una lettera alla settimana e lei stava solo a Biella, tanto per farvi capire). Mi date un pochino ragione? Solo un poco?


Baciatevi di più e state meno su facebook.


Qui MI MANCANO I FODAMENTALI 
18/04/2017

Il libro citato è RITORNO A CASA di Rosamunde Pilcher, roba per romanticone ma nemmeno tanto.

giovedì 6 aprile 2017

C'ERA UNA VOLTA 💫⭐️🌟✨


 Sono storie, sono sempre e solo storie...e questa volta cominciano con "c'era una volta..."

C'era una volta una bambina bionda, con molta fantasia che amava giocare da sola nel suo cortile, ma tanto di più a casa della sua nonna.
Ci sono momenti nella vita in cui si è molto inclini alla malinconia e ai ricordi vuoi a causa della stagione, vuoi a causa di momenti particolari che stiamo vivendo, ieri sera non riuscivo a dormire (chi di noi non è oberato dai pensieri?) e ho scritto questo...

"Quante piccole crepe nel cuore, quanti singulti soffocati, quanti immani pesi su spalle gracili, quanta voglia di pace non simulata, di pulizia di "dai vieni qui che ho capito tutto" e di abbracci silenziosi. 
Di quelle avventure nella soffitta di nonna, con le volte a botte che sembrava di essere il Piccolo Principe sul suo piccolo pianeta e la rosa c'era davvero anche se finta e quel tuffo alla bocca dello stomaco quando da un buco quadrato spiavo il mio cortile vuoto della mia assenza e mi sentivo cacciatore nella jungla e la pantera era un gatto che attraversava placido l'aia nella calura estiva. Che buon odore di fieno in quella soffitta nonna, c'era qualche buchetto nel tetto e ci filtrava la luce ed il pulviscolo eran fatine che danzavano per me...



...la tua voce...."Chicca ven giù chi lu fate pan e salam e aiè fina la turta!! Bugia cur giù ma fate nen mal!!"
Come sapeva di buono il suo abbraccio e quando mi diceva "Si ta stas cun mi at capiterà mai niente". E aveva ragione, aveva ragione. Vorrei abbracciarti sai? Tanto.
Il riposo era sacro per te e per tutti, mi facevi dormire anche se non volevo nella penombra della cucina che odorava di caffè il pomeriggio, perchè chi non fa "il sugnet" poi perde tutta la giornata.
Ora vorrei riposare nonna ma davvero anche se è un po' tardi per sentirsi piccoli. L'aereo delle 23,30 passa sempre anche ora non è strano? Portava caramelle in giro per il mondo, dicevi quando passavo la notte da te.
Non sono forte come te ma non saresti delusa di me perché mi amavi per quello che ero, mi ameresti comunque, forse ovunque tu sia mi ami."


E si conclude qui e così questo mio fanciullesco ricordo questo mio momento che è intimo assai ma che ho condiviso volentieri con voi che lo leggerete. Anche i blogger possono indugiare ogni tanto a qualche ricordo lontano nel tempo no? Ad essere sentimentali o pensosi no? Se sì, spero dunque soltanto di non avervi annoiati e di avere altri ricordi prima o poi da condividere con voi e che li leggiate con un sorriso bonario. (per la serie, -non sembra ma anche i blogger hanno un'anima-)

Qui MI MANCANO I FONDAMENTALI
06/04/2017