domenica 25 febbraio 2018

"DEL PERCHE' UNA CHE GIRA CON LO ZAINETTO DELLA DECATHLON DOVREBBE SCRIVERE UN ARTICOLO SULLA MAISON DIOR"


Immagine dal web -  Sfilata della prima collezione di Raf Simons


So che farete tanto d'occhi conoscendomi visto che in genere parlo di gatti, di attualità, di politica, di poesia, di arte... ora vi spiego non vi preoccupate. Ieri sera non sapendo cosa guardare dopo cena ci si è decisi per un film/documentario su Netflix (ebbene sì anch'io sono caduta nella rete di Netflix lo ammetto). Trattavasi de "DIOR and I". Un film strutturato davvero bene con tutti i protagonisti originali della maison dal portalettere alla direttrice meggalattica un pò rifattina ma il protagonista assoluto del film era lui l'ineffabile Raf Simons l'artefice di una sensazionale collezione (e di tante altre). Io comunque comincio con il lasciarvi il link del film -eccolo- https://www.netflix.com/it/ così che anche voi, se lo desiderate, possiate godere di questa pellicola. 


Immagine dal web - Raf Simons luglio 2012 dopo la sua prima sfilata (Dior)

Ma chi è Raf Simons? Capita che nell'aprile del 2012 venga "assunto" dalla Maison Christian Dior come direttore creativo. La storia del film racconta proprio questa fase della carriera di Raf Simons, dalla presentazione all'intero Atelier  sino alla fine della sfilata della prima collezione da lui creata. 
Nasce in una piccola ed anonima cittadina del Belgio Neerpelt, nel gennaio del 1968. Si laurea, grazie anche alla spinta a seguire le proprie inclinazioni di una mamma che fa la donna delle pulizie ma è molto illuminata, all'Università di Industrial e Furniture Design. Fonda ad Anversa un suo piccolo atelier con pochissimi dipendenti (molte fonti dicono otto) che tale rimarrà anche in futuro e tale è ora. 

Dal luglio del 2005 sino al febbraio del 2012 è direttore creativo presso Jil Sander. Dal 2012, come detto prima, lavora per la Maison Dior, salvo lasciare la casa con grande costernazione di tutti e pare improvvisamente, per concedere la sua creatività  al marchio di Calvin Klein dove si trova, pare felicemente, tuttora come responsabile della strategia creativa di tutte le linee del brand.


Immagine dal web - un momento della prima sfilata di Simons (Dior)

La Kalvin Klein è pare da sempre, un marchio estremamente minimalista che sembra abbia superato indenne la fase di moda "ubertosa" e abbondante degli anni '80 mantenendo la sua medesima identità dagli anni '60 quando fu fondata. 




Immagini dal web

Torniamo a bomba sul film; questi due capi qui sopra sono uno dei punti più interessanti del film e della vita di Simons in quel preciso periodo. Le stampe della stoffa furono una vera e propria sfida mai affrontata dalla Maison Dior; Raf Simons andò a vedere una mostra di Sterling Ruby un artista statunitense e si innamorò proprio di queste due tele...sì perchè dovete sapere che questi due vestiti sono due tele addosso alle modelle!! Fece in pratica il diavolo a quattro perchè le tele fossero impresse nel miglior modo possibile (cioè perfettamente) e il risultato fu assolutamente stupefacente!!

 Il film mi è piaciuto anche perchè, in quanto documentario (ma non sempre i documentari rendono l'idea) è molto "vero". Un work in progress della creazione della prima linea Dior di Raf Simons con tutti i protagonisti originali i quali, pur non essendo degli attori hanno reso in maniera impeccabile (essendo se stessi) lo stato d'animo di ogni fase della creazione della collezione, con un crescendo, perlatro molto autentico, sul finale. A me francamente l'alta moda interessa davvero pochissimo io amo il vintage e giro i mercatini in cerca di cose strane e strambe e sicuramente non andrei a spendere migliaia di euro per un capo d'abbigliamento ma sono rimasta colpita proprio dal lavoro accurato, maniacale, estremo che sta dietro ad una casa prestigiosa come la Maison Dior, colpita da quante persone siano coinvolte nella creazione di un singolo capo, dall'amore e dalla passione con cui queste creazioni vengono al mondo, sì, proprio come fossero delle creature vive!! Ed ora è doveroso farvi vedere l'artefice di tutto questo che, a quanto viene raccontato nel film, pare aleggi ancora in spirito nel suo atelier: il grande Christian Dior.


Immagine dal web - Christian Dior

Vi ho convinti a vedere questo film? Mi auguro di sì e se no spero comunque di non avervi annoiati. Come chicca finale vi racconto ancora una cosa: questa benedetta prima collezione, nata in poco più di due mesi (quando pare che ce ne vogliano minimo sei per un marchio così prestigioso) non ha solo avuto come frutto dei capi straordinari ma anche una location di tutto rispetto; una casa antica completamente rimessa a nuovo e, per l'occasione completamente rivestita, in ogni sua sala da fiori, pareti fatte di fiori...ogni sala era un gigantesco fiore profumato, pare che ci siano voluti più di un milione di fiori preziosi, due giorni di infernale lavoro perchè non appassissero e non so quanti soldi e preferisco non saperlo. Il risultato è stato comunque incredibile e vi faccio vedere un piccolo assaggio e ancora uno dei vestiti più belli (secondo me). Grazie per avermi letta e spero abbiate gradito.


Immagine dal web - WOW ORCHIDEE!!


Immagine dal web



Enrica Merlo🐈 25/02/2018

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giovedì 22 febbraio 2018

Italia 2018: come ti sei ridotta in questo stato. (Frankenstein docet "ERA MIO PADRE")


 Immagine dal web - Roberto de Niro in "Frankenstein di Mary Shelley" di Kenneth Branagh

Articolo precedentehttp://www.mimancanoifondamentali.com/2018/02/le-mie-poesie-haiku-n-3.html

"HO CONCLUSO CON GLI UOMINI"

E' questa la desolante, commovente, definitiva, lapidaria frase pronunciata dalla Creatura di Victor Frankenstein alla fine del film diretto e sceneggiato da Kenneth Branagh, una creatura appena affacciatasi alla vita che già sceglie di morire con  suo "padre" perchè ne ha abbastanza di tutto e di tutti, specialmente, di tutti. 

Questo mio non vuol essere un articolo a sfondo politico ma a sfondo meramente emotivo. Che desolazione ragazzi; mi sono trovata oggi a mandare un whatsapp ad una persona cara "stasera non uscire che marca male" riferendomi alla pessima atmosfera odierna a Torino dove il leader di uno dei partiti in lizza alle elezioni del 4 marzo viene per fare campagna elettorale e già tutti lo vogliono picchiare; c'è un'atmosfera in città spessa che si taglia col coltello, ma meglio non parlare di armi vah.
Come appena detto non voglio parlare di politica ma di come mi sento.
E' la prima volta, lo giuro.
E' la prima volta che mi viene da piangere pensando alla pessima situazione in cui versa la nostra Italia. Non sono esattamente una ragazzina e ne ho viste di tutti i colori ma mai, dico mai, mi sono ritrovata spiazzata a tal punto da temere VERAMENTE per il mio futuro e per quello di chi mi sta accanto. Oltre a diverse persone a cui tengo ho anche una figlia, una figlia il destino della quale preferisco non pensarlo, anche perchè non si vede, un futuro. Studio? Mah. Lavoro, mah. Prospettive alternative? Mah, e dico mah giusto per dire niente, zero. Una tristezza, uno smarrimento mai provati prima e pensare che non è da poco che le cose non vanno un gran che bene in Italia. 

Questa volta è diverso. Perchè ho parlato proprio di Frankenstein? Forse con la nostra tutta italica immobilità e pigrizia ce lo siamo un pò voluti questo stato di cose, ma non completamente. Quindi rivedendo questo capolavoro del cinema ieri mi son ritrovata a pensare all'annosa situazione se sia un bene o meno accanirsi terapeuticamente su di un cadavere per tenerlo in vita. La povera creatura messa al mondo da Victor non è crudele ma lo diventa perchè disprezzata dagli uomini che la circondano, apprezzata e sentita vicina da una bambina e da un vecchio cieco, un paradosso, le uniche creature tanto deboli quanto forti nella loro compassione e comprensione. Mi sono trovata a piangere quando Robert Walton porge la mano alla Creatura finita nelle acque gelide del polo chiedendogli se vuole andarsene con loro; e la risposta è quella che ho scritto all'inizio dell'articolo "HO CONCLUSO CON GLI UOMINI". Per l'assurdo più totale Lui preferisce porre fine alla sua vita morendo sulla pira del suo creatore piuttosto che vivere in un mondo che non lo comprende, non lo accetta e mai lo accetterà. Terribile, il tutto condito con la bravura di De Niro e con le stuggenti e animose musiche di Patrick Doyle. Un'angoscia che non vi dico, neppure la prima volta che l'ho visto, questo film, sono stata così male.


Immagine dal web - Roberto De Niro e Kenneth Branagh nelle ultime scene del film

Una violenza gratuita ed insensata che se continua così ci impedirà pure di uscire per la strada liberamente. Una vuotezza di contenuti che fa spavento solo a pensarci, prospettive nulle e una paura per il futuro senza precedenti e senza soluzioni. Dico, almeno nessuno di voi ha nulla da proporre? Allora fate come avete sempre fatto, raccontateci delle balle, magari faremo pure lo sforzo di credervi. No, invece si preferisce far ricorso ad un tipo di violenza alla quale, almeno la mia generazione, non era abituata, che non aveva mai provato. Quale angoscia essere magari, accusati senza fondamento e non avere nemmeno la possibilità di dire il contrario; o che angoscia avere delle proprie idee e non poterle esprimere per paura di feroci e pericolosi giudizi; fino a qualche tempo fa non era così, fino a qualche tempo fa almeno, si poteva dire la propria, ora, non ho capito quale sia stato il passaggio, il momento in cui è successo, se davvero i social network siano diventati mostri crudeli che ci portano a non poterci più esprimere liberamente nel senso che sì ci si può esprimere, anche parecchio, ma solo entro le regole stabilite da qualche organo superiore, che, credetemi, non ho la più pallida idea di chi sia. E per una come me, che ha una portentosa dimistichezza con i mezzi di comunicazione sul web è terribile rendersi conto come da un anno all'altro la libertà di pensiero anche virtuale si sia ridotta al lumicino e quanta violenza anche qui, verbale certo, ma quanta violenza e quanti blocchi siano comparsi dal nulla, un vero colpo al cuore per chi, come me si occupa anche di cultura.

Ecco perchè questo paragone, forse un pò strambo con Frankenstein...siamo davanti ad un bivio importante, tra pochi giorni dovremo operare una scelta estremamente importante su di un "corpo" che abbiam tenuto in vita a forza...quale che sia la decisione questo corpo vorrà o riuscirà a vivere? E vivrà serenamente? Saprà prendere le decisioni giuste? Saprà farsi amare? Sarà comunque disprezzato o come la "Creatura" sceglierà di morire? E se prenderà questa decisione che ne sarà di noi, noi che siam suoi FIGLI ma anche suoi CREATORI? Un pochino, ammettiamolo, ce la siam voluta e suona sinistra dunque una delle ultime frasi proferite dal mostro prima di issarsi sulla pira funebre di Victor, ovvero: 

"ERA MIO PADRE"

Enrica Merlo🐈 22/02/2018

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martedì 20 febbraio 2018

Le mie poesie: "HAIKU n. 3" 俳句


Di quando in quando vi propongo una mia Poesia, in questo caso un HAIKU, in ordine cronologico o almeno ci provo. Ecco l'haiku n. 3 sul mio blog, haiku  risalente all'anno 2011.


Buona lettura.


Haiku n. 3

Tremula sposa
se sia amor o perdizione
scritto è negli occhi

EnricaMerlo©2011

Enrica Merlo🐈 20/02/2018

MI MANCANO I FONDAMENTALI


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sabato 17 febbraio 2018

VOTATI ALLA CULTURA: IL GIORNO DOPO (The day after 😰)


Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2018/02/votati-alla-cultura-lincontro-di.html

Preparatevi perchè la faccenda è lunga.

Venerdì 16 febbraio.
Mattina; Vado a fare la spesa al carrefour, giusto due cose per rimanere in vita fino a sera, la tensione è alta e nemmeno io capisco bene quello che sto facendo, comunque, compro il necessario ed arrivo al reparto merendine. Qui trovo un signore messo tipo "Il Pensatore" (o se preferite le Penseur) di Auguste Rodin che fissa lo scaffale. E' in una posizione che non mi permette di vedere al meglio, a mia volta, cosa prendere perchè mi sembra un'invasione della sua privacy mettermi in mezzo a guardare ad un centimetro dallo scaffale la succulenta scelta, quindi mi dico, "dai fatti un giro così dopo ti pigli quello che devi". Ok, faccio qualche giro intorno e mi accingo a recuperare finalmente le merendine agognate...beh, Le Penseur è ancora lì impalato a fissare lo scaffale. Accidenti che fare? Boh magari se faccio un altro giro dopo, quando ritorno, se ne sarà andato. Cosa pensate sia successo? Ritorno una terza volta ed il tipo molesto, a questo punto, è ancora lì, mi stufo e mi lancio a capofitto sullo scaffale ed abbranco senza colpo ferire il primo pacco di merendine che mi capita ovvero delle girelle e me ne vengo finalmente via. Caspita con tutto quello a cui ho da pensare oggi devo stare dietro ad uno che non ha nulla di meglio da fare nella vita che star a "riflettere" davanti ad uno scaffale di brioches. 

Ora, cosa c'entra tutto questo con la serata svoltasi ieri sera? C'entra, eccome se c'entra. E' come dire una metafora di quel che è successo ieri, o anche di quel che è successo immediatamente prima di ieri. 

Dunque il tipo molesto stava davanti allo scaffale impedendomi di compiere una scelta in serenità, quindi era, per l'appunto molesto (poichè per ben tre volte io sono stata obbligata a farmi un giro nell'attesa che venisse quel giorno ma ora no) e perdipiù alla fine, esasperata dalla situazione ho preso le girelle mentre era mia intenzione prendere le treccine perchè se avessi tentato di prendere le treccine mi sarei trovata in sgradevole contatto con il tipo molesto cosa che francamente non mi andava.  Il tipo con la sua "riflessione" ha tarpato la mia libertà. La sua riflessione è stata, come dire, sicuramente saliente per la sua vita ma è stata una violenza nei miei confronti, ovvero, la sua riflessione mi ha impedito di compiere quella che era la mia volontà, un atto quindi, estremamente antidemocratico. Detto questo..

Ieri come saprete abbiamo portato a termine, Max Ponte ed anche un pochino io, uno degli eventi più complicati (non da noi sicuramente) della nostra vita, questo, ovvero VOTATI ALLA CULTURA (clicca sopra). Un evento credo inviso dal primo momento della sua pubblicazione in rete, seguito da blocchi su facebook di varia origine e tipologia, seguito da polemiche senza fine, soprattutto, ed immotivate, in un paese democratico qual vuol farsi credere l'Italia, soprattutto, immotivate. Non era un dibattito elettorale, non era un dover esprimere la propria bravura nei confronti della parte politica avversa, non era porta a porta, era insomma una roba che ogni candidato poteva raccontare cosa avrebbe fatto il suo partito per la CULTURA, la cultura torinese, piemontese visto e considerato che sta andando a catafascio, si licenziano persone, si mettono in crisi famiglie si chiudono musei in una città che può praticamente contare solo sulla sua enorme potenzialità culturale e turistica visto che del resto non ha più nulla, e vabbé. 


Nonostante le difficoltà c'era un bel pò di gente; ieri sera al Lombroso 16

All'inizio c'erano tutti i candidati tranne il m5s; e ci sta visto che non ci capiscono un pappafico di cultura; Poi improvvisamente spunta anche un candidato dei cinque stelle, evviva. Come  e perchè non è chiaro visto che si è fatta una fatica tipo lavorare in miniera per averne uno ma niente, bon però è arrivato. Confusi e felici a quattro giorni dall'evento si pubblica la lista dei partecipanti (leggete l'articolo precedente per sapere chi erano, francamente non ho più tutta sta voglia di nominarli).  Erano sei eran giovani e forti...e son fuggiti tutti. O quasi. Alla fine della fiera son rimasti il buon Davide Balena di Forza Italia (sostituito in extremis per cause di forza maggiore e non per fifa, dalla grintosa ed affascinante Virginia Tiraboschi) e l'elegante e gentile Federico Depetris di Casapound Italia. Ma avete idea del perchè son fuggiti tutti? Mò ve lo racconto.

Cominciano i Liberi e Uguali mi pare (andate a vedervi l'articolo precedente per sapere il nome del prode) a dire che il partito non si confronta con i fascisti. EH???? Fascisti? Mi chiedo io, quando per fascisti a me sovviene soltanto Guzzanti sul suolo Marziano a spezzare le reni agli alieni Mimimmi. Vabbé, dice che faranno le dovute "riflessioni" sull'accaduto e si ritirano non senza rompere ad ogni piè sospinto e a darci dei fascisti pure a noi, e va bene. Fuori uno. Segue a ruota (anche se ora nel post rilassamento non ho capito se han cominciato quelli citati prima o loro ma poco importa, uno vale l'altro) il Pd che non può confrontarsi con i fascisti figuriamoci che fantasia, ma sti fascisti andò stanno? Boh. E vanno a far "riflessione" pure loro vista l'incresciosa situazione. Bon e fuori due. Poi attacca il partito comunista che figuriamoci se a riflessioni può essere meno degli altri, quindi, fuori tre. Urka, cominciano i sudori freddi e cominciano ad uscire articoli su repubblica, La Stampa (ma insomma manco fossimo il Papa sempre sui giornali stiamo?) e su altre  testate varie et eventuali; ovviamente vogliamo sfigurare? Via pure il movimento five stars ma con molto style visto che almeno questi non ci han dato dei fascisti. Ricapitolando: chi è rimasto? Come anticipato i due citati sopra più un ectoplasmatico (nel senso che è apparso virtualmente) candidato estero germanico di Liberi e Uguali che ci ha mandato in extremis un filmato e lui si chiama Gabriele d'Amico che peccato che stava in Germania, l'unico che ha coraggiosamente sfidato i dictat partitici e ha detto quel che doveva dire al posto di tutta l'allegra compagine antifascista.


Gli unici fascisti che conosco. 

Arriviamo a giovedì e serpeggia una certa inquietudine tra la truppa (Ponte ed io). Sarà mica meglio che prendiamo qualcuno che sorvegli l'entrata del Lombroso perchè pare, e dico pare, che ci sia un pò di contestazione antifascista. E ridaie ma sti fascisti andò stanno? Alla sera vengo a sapere che c'è stato picchetto antifascista davanti al Lombroso. Olè fantastico. Arriviamo a venerdì, ovvero il giorno dell'uomo che pensa, quello delle merendine, quello che fa riflessioni, quello che scassa insomma.
Provano sino all'ultimo momento, e quando dico l'ultimo momento dico mezz'ora prima a farci chiudere baracca e burattini e quelli dei partiti fuggitivi o fuggiaschi e quelli del locale che hanno una fifa boia (ma questi li capisco già un pò di più). Ma che vogliono da noi? Non rappresentiamo una forza politica, siam gente che organizza letture, gare poetiche, musicali, culturali (per l'appunto) liberi cittadini che si son fatti due pelotas così per mettere in piedi questa cosa utile alla cittadinanza, spendendo tanta energia, tempo e pure soldi ebbene sì, chi l'ha affittata la sala? Tanto per dirne una, ma solo una. 
Alla fine ci arrivo pure io che i baldi giovani antifascisti ce l'hanno con Casapound che di fascio, permettetemi di dirlo avran le fascette che tengono fermi i fili elettrici in casa e basta. 

Sono le 19,40 ed usciamo di casa con una tensione che se ci ficcavano un cavo in un orifizio qualsiasi tenevamo accesa tutta disneyland Paris per un mese. Parcheggiamo "per sicurezza" in via madama. Scendiamo prendiamo tutti i nostri abituali ambaradan, ci avviamo e ci troviamo una camionetta blindata dei carabinieri all'imboccatura di via Lombroso, andiamo bene. Va tutto bene possiamo entrare senza essere linciati. Il buon Antonio, l'addetto all'apertura del Lombroso è miracolosamente già arrivato anche se un pocolino alticcio (adesso comincio a capire perchè allo scorso Angelico Certame siam rimasti chiusi fuori). Arrivano i due impavidi candidati, è proprio il caso di dirlo, il gentile Federico e l'affascinante Virginia. Pubblico ce n'è ma non quello che ci aspettavamo perchè probabilmente molta gente visto il cordone di forze dell'ordine attorno al quartiere se l'è data a gambe, probabilmente si son chiesti se spacciare pasticche di Golia Bianca ripiena fosse motivo di reato o perquisizione. Sì cordone, cordone, perchè dovete sapere che gli "antifascisti" a noi volevano veramente infilare negli orifizi qualcosa e non per generare corrente ma solo perchè avevamo osato portare avanti il nostro evento a tutti i costi. Solo perchè dicono che non si parla coi fascisti quando io gli unici fascisti che conosco in Italia continuo a dirlo son quelli del video sopra. Solo perchè democraticamente abbiamo portato a termine un qualcosa di assolutamente legale, pacifico, divulgativo e cazzarola permettetemelo, sacrosanto. 


Max Ponte, Virginia Tiraboschi e Federico Depetris. Per vedere la diretta di TUTTO l'incontro cliccate qui di seguito https://www.facebook.com/groups/1565890903502978/permalink/1591508220941246/

Non vi tedierò oltre. Ne ho già dette di tutti i colori e forse sarebbe meglio vi guardaste il video, sarebbe molto più istruttivo, ma ho voluto farvi parte anche se molto scherzosamente dei giorni da incubo che abbiam passato prima dell'evento ( e mi auguro di non doverli passar anche dopo, chi vuol capire capisca). Una considerazione: abbiamo rischiato veramente Max, io e pure mia figlia che era con me, minimo di finire all'ospedale se non ci fosse stata un efficentissima rete di sorveglianza delle forze dell'ordine, sì perchè dovete sapere che c'era il chiaro intento di entrare al Lombroso, spaccare tutto e spaccare pure noi. Dunque chi sono i fascisti? Era il rapprensentante di Casapound che discretamente ha esposto le sue "riflessioni", questa volta motivate, o quelli che volevano farci il c**o perchè ospitavamo un candidato che a loro non era gradito? Chi è fascista e chi? Ma ditemelo per favore, ditemelo. Gli unici violenti in questa storia sono stati quelli che da sempre predicano l'uguaglianza, la tolleranza l'ascolto, prediche, certo solo prediche perchè poi alla fine volevano picchiarci. Quindi consiglierei a questa gente qua di darsi una calmata o di dire ai loro delinquenti prezzolati di andare a potare le aiuole del Valentino che forse, in campagna elettorale fa più politically correct. E vorrei ricordare che quelli di Casapound qui a Torino invece di picchiare la gente vanno in giro con stivaloni e sacchetti a ripulire la zona di Porta Nuova dalle siringhe (vedi c.so somellier) ed aiutano i barboni tanto per dire, quando altri buttano via le coperte a sta povera gente in pieno inverno.
Bene, credo di aver detto tutto anche se non è vero.

Passiamo ai ringraziamenti; io personalmente ringrazio:

. Max che mi ha fatto vivere quella che è la realtà          della politica al di là del mero bla bla di facciata.
. Me stessa per aver retto la tensione.
. Le forze speciali della Polizia.
. Le forze speciali dei Carabinieri.
. La bellissima signora Tiraboschi.
. Il signor Depetris un vero gentleman.
. Il pubblico che sprezzante del pericolo è                          intervenuto.

E ci tengo a ricordarvi che non esiste nulla di più prezioso della libertà di pensiero e di poterla esercitare questa libertà senza essere massacrati di botte. Questa libertà si sta perdendo e ce ne dobbiamo rendere conto e non dobbiamo permettere che le cose continuino così, altrimenti...CIAU BALE.


Grazie Carabinieri!!

Ricordo che l'evento è stato organizzato dal gruppo I MUSEI A TORINO E IN PIEMONTE / LE MOSTRE, I PROGETTI E LE IDEE e se volete ISCRIVETEVI potrete sostenerci psicologicamente!!


Enrica Merlo🐈 17/02/2018

MI MANCANO I FONDAMENTALI

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martedì 13 febbraio 2018

VOTATI ALLA CULTURA - L'incontro di VENERDì' 16 a Torino in Via Lombroso.


Immagine dal web - Mole Antonelliana, Torino.

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2018/02/le-mie-poesie-la-sposa-cadavere.html


Si terrà VENERDI' 16 FEBBRAIO dalle ore 21,00 presso il polo culturale LOMBROSO 16 in Via Lombroso 16 a Torino un dibattito che coinvolgerà tutte le forze politiche torinesi. Un dibattito non è certo una novità specie in campagna elettorale ma la grande innovazione di questo evento, che sono orgogliosa di supportare, è che si parlerà solo ed esclusivamente di CULTURA anche in considerazione del fatto della drammatica situazione torinese per quanto riguarda questa realtà. 

Potete trovare l'evento facebook a questo link https://www.facebook.com/events/145038222836992/?ti=cl

***

Comunicato Stampa 

I candidati presenti a “Votàti alla cultura – confronto elettorale”
Venerdì 16 febbraio 2018 alle ore 21.00 
al Lombroso 16, via Lombroso 16, Torino

Un appuntamento dedicato interamente alla cultura, a servizio dei cittadini, in vista dell’appuntamento elettorale del 4 marzo 2018. Un incontro innovativo e dinamico.

Il patrimonio culturale e artistico italiano è fra i più ricchi al mondo, eppure la cultura è quasi sempre assente dal confronto elettorale, considerata un elemento accessorio e costoso in grado di portare pochi vantaggi. La cultura e il sapere generano invece benessere e possono essere il futuro di Torino e dell’Italia. 

Nella convinzione che “Votàti alla cultura – confronto elettorale” possa essere un’occasione di conoscenza in vista delle prossime elezioni, di democrazia, di incontro sereno e costruttivo (seppur nelle differenze programmatiche), di crescita e cooperazione, ringraziamo i candidati che hanno accolto il nostro invito e confermato la loro presenza:

.DAVIDE BALENA (Forza Italia -   centrodestra)
.GIUSEPPE MASTRUZZO (MoVimento 5   Stelle)
.FEDERICO DEPETRIS (CasaPound   Italia)
.FEDERICO MILANO (Partito   Comunista)

Le domande (in breve) alle quali i candidati sono invitati a rispondere sono:

1. Quale cultura per l’Italia? Cosa prevede il vostro programma nell’ambito dei beni e delle attività culturali, del turismo nonché dell’istruzione e della formazione?

2. Come valuta la cultura a Torino e in Piemonte? Ritiene sufficienti le misure e gli investimenti fino ad ora adottati? Come agire a livello governativo per valorizzare la cultura torinese e piemontese?

3. Ci consigli e ci descriva un libro/un film/una mostra/uno spettacolo che lei ha particolarmente apprezzato.

Ogni risposta non dovrà superare i 5 minuti, tempo che verrà da noi misurato come in un gioco che speriamo possa contribuire a rendere questa campagna elettorale più piacevole e più vicina agli elettori.

Modera: Max Ponte 

Organizzazione a cura del gruppo cittadino per “I musei a Torino e in Piemonte: le mostre, i progetti e le idee”, diretta streaming dell’evento alla pagina FB corrispondente

Si ringraziano tutti coloro che, a vario titolo, stanno rendendo possibile questo evento. 
Per info: 3347410978

(comunicato di Max Ponte)

***

Vi aspettiamo dunque numerosi venerdì ricordandovi che L'ENTRATA all'evento E' LIBERA ma la capienza della sala non è illimitata e che se volete trovare posto a sedere siete invitati a presentarvi un pochino prima dele 21,00.

Vi invito altresì, se volete sostenere la causa della cultura torinese ad ISCRIVERVI al gruppo "I MUSEI A TORINO E IN PIEMONTE / LE MOSTRE, I PROGETTI E LE IDEE" (cliccare sul titolo) che è propugnatore ed organizzatore dell'evento sotto la sapiente e lungimirante guida di Max Ponte.









Immagine di copertina del gruppo I MUSEI A TORINO E IN PIEMONTE / LE MOSTRE, I PROGETTI E LE IDEE


Enrica Merlo🐈 13/02/2018

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domenica 11 febbraio 2018

Le mie Poesie: LA SPOSA CADAVERE

Articolo precedentehttp://www.mimancanoifondamentali.com/2018/02/sanremo-2018-giovedi-8-febbraio-una.html

Di quando in quando vi propongo una mia Poesia; Continuiamo dunque, ed eccovi "LA SPOSA CADAVERE" sempre del 2012, buona lettura.


Immagine dal web

**LA SPOSA CADAVERE **

Come spiegare
questi anni di piombo
in morbida bambagia
vista da fuori
imbevuta di veleno
che penetra a fondo
e rode e corrode;
di rose e di viole
io cingo i biondi capelli
ma se da vicino guardi
puoi vedere sordidi vermi
scavare e giocare
con tutti gli orpelli
che un passo e poi l'altro
mi hai messo sulla schiena
ed io serena
vò incontro alla morte
col mio caro fardello
ogni dì più pesante 
ma non è importante
purchè la faccia tua sia salva
se io affogo o muoio 
in questo lago di putrido
letame
basta poi che tu possa
ammucchiando le mie povere ossa
piangere calde lacrime amare
per il tuo perduto amore
il mio fegato è scoppiato
per la merda che gli hai donato
in cambio di carezze e sorrisi
di baci e di gioiose risa
è stata presto recisa
la vena più bella 
di un amore sognato
e non vissuto 
è finito tutto in cenere
ma anche se pallida e smunta
l'importante è che tu possa dire
mi si perdoni l'ardire
sarà morta e stecchita
ma è un gran bel vedere
la mia bella sposa cadavere.



                                        EnricaMerlo©2012


(dedicata a tutte le donne intrappolate in un matrimonio sbagliato)


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Enrica Merlo 🐈 11/02/2018

MI MANCANO I FONDAMENTALI


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venerdì 9 febbraio 2018

SANREMO 2018: Giovedì 8 febbraio, una serata, secondo me 😱


Immagine dal web 

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Facciamo finta che si sia a giovedì 8 febbraio 2018 cioè ieri sera, comodamente spaparanzati sulla poltrona a vederci la terza serata di Sanremo. Mi piace cominciare il mio racconto, anche perchè da brava blogger ho preso appunti, da quando ha cantato Leonardo Monteiro con "Bianca". Una bellissima voce modulata, calda, intonata, così senza saper nè leggere nè scrivere la miglior canzone ed interpretazione sentita tra i giovani e pure no.


Leonardo Monteiro - immagine dal web

Poi ho particolarmente gradito il duetto di Claudio Baglioni con Virginia Raffaele la comica, anche se il termine mi sembra assolutamente riduttivo, che si è esibita in esilaranti imitazioni se non erro un paio di anni fa sempre a Sanremo. Con l'arrivo della Raffaele anche Caudio Baglioni è sembrato rischiararsi. Lei effettivamente non è una donna, è un tornado, Insieme si sono poi esibiti in "Canto (anche se sono stonato)" di Leo Chiosso e Lello Luttazzi, canzone già cantata in passato da Mina nel 1991 e Paolo Belli nel 2005. La Raffaele, come detto prima è comica sì ma anche grande cantante ed attrice: cercate di andarvi a vedere il contributo, ne vale la pena.


Un esilarante momento dove la Raffaele soffia sul ciuffo di Baglioni - foto dal web

Arriva il momento dei Negramaro che oltre a cantar per proprio conto si esibiscono con Claudio Baglioni in un pezzo che è già storia, POSTER. Non che l'iperpresenza di Baglioni e il doversi continuamente sorbire i suoi vecchi cavalli di battaglia mi metta particolarmente di buon umore ma devo dire che questo connubio è particolarmente funzionato, ha emozionato, me almeno.


Negramaro + Baglioni - immagine dal web

Poi arriva LUI. Che per me ha già vinto. MAX GAZZE' con "La leggenda di Cristalda e Pizzomunno" ascoltatela e leggetela.


...e se siete stati pigri ve la riporto pure scritta:

Max Gazzè
La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
di F. Gazzè - F. De Benedittis - M. Gazzè
Ed. Linea Due/Universal Music Italia/Sotto Casa/OTR Live - Milano - Roma

Tu che ora 
Non temi, 
Ignorane 
Il canto…
Quel coro ammaliante 
Che irrompe alla mente 
E per quanto
Mulini 
Le braccia oramai
Non potrai  
Far più niente.  
Ma se ti rilassi
E abbandoni
Il tuo viso 
A un lunghissimo 
Sonno, 
O mio Pizzomunno,
Tu guarda 
Quell’onda 
Beffarda
Che affonda 
Il tuo amore indifeso.    
Io ti resterò 
Per la vita fedele
E se fossero
Pochi, anche altri cent’anni!
Così addolcirai gli inganni
Delle tue sirene…            
Cristalda era bella
E lui da lontano 
Poteva vederla 
Ancora così 
Con la mano
Protesa
E forse una lacrima scesa 
Nel vento.
Fu solo un momento,
Poi lui sparì 
Al largo
E lei in casa cantando…
Neppure il sospetto
Che intanto 
Da sotto
La loro vendetta 
Ed il loro lamento! 
Perché poveretta
Già avevano in cuore
I muscoli tesi
Del bel pescatore,
E all’ennesimo 
Suo rifiuto
Un giorno fu punito! 
Ma io ti aspetterò…
Io ti aspetterò,
Fosse anche per cent’anni aspetterò…
Fosse anche per cent’anni!
E allora dal mare
Salirono insieme
Alle spiagge 
Di Vieste
Malvage 
Sirene…
Qualcuno le ha viste
Portare 
Nel fondo 
Cristalda in catene.
E quando 
Le urla
Raggiunsero il cielo,
Lui impazzì davvero 
Provando 
A salvarla,
Perché più non c’era…
E quell’ira 
Accecante
Lo fermò per sempre.
E così la gente
Lo ammira 
Da allora,
Gigante  
Di bianco calcare
Che aspetta tuttora 
Il suo amore
Rapito
E mai più tornato!
Ma io ti aspetterò…
Fosse anche per cent’anni aspetterò…
Fosse anche per cent’anni aspetterò…
Fosse anche per cent’anni!
Io ti aspetterò 
Fosse anche per cent’anni!
Si dice che adesso,
E non sia leggenda,
In un’alba 
D’agosto
La bella Cristalda
Risalga 
Dall’onda 
A vivere ancora 
Una storia 
Stupenda.

Arriva anche il turno di Ermal Meta e Fabrizio Moro con "Non mi avete fatto niente" che: oltre ad essere evidentemente una canzone di denuncia contro tutti gli attentati terroristici è anche a mio parere un inno di chi si ribella a tutte le cattiverie piccole o grandi che vengono perpetrate tutti i giorni nel nostro piccolo vivere quotidiano. Bello sarebbe di fronte ad uno sgarbo riuscire a dire "non mi avete fatto niente" e scusate se è poco.



Foto da web- fossero un pò meno emo forse risulterebbero più efficaci i due fanciulli

Arriva il momento di James Taylor ospite della serata; senza nulla togliere alla sua bravura che perdura nel tempo devo dire che di questo momento ho particolarmente apprezzato il duetto con la mitica Giorgia: Con la sua presenza elegantemente discreta ma forte riesce con la sua voce a dare un valore aggiunto oltre che a se stessa anche a chi le si accompagna. Un gran bell'ascoltare devo dire, insieme hanno cantato "You've got a friend".



Immagine dal web

Fonte mia figlia: ero al telefono e mi sono persa l'esibizione di Gino Paoli che con l'onnipresente Claudio Baglioni ha cantato "Il nostro concerto" per omaggiare De Andrè. Pazienza.

Un piccolo appunto: non sto parlando della deliziosa Michelle Hunziker che io peraltro adoro, e del tenebroso e talentuoso Pierfrancesco Favino perchè c'è sempre e sempre e sempre Claudio Baglioni in mezzo, davanti, dietro, sopra e sotto, non se ne può più!! La Michelle ed il Pierfrancesco sarebbero tranquillamente in grado di sostenere da soli un festival sanno fare "gni cosa" perchè oscurarli così? 



Immagine dal web e che immagine!! 

Arriva poi la comicità demenziale e forse anche un pò abusata di Nino Frassica che deve far pubblicità al suo Don Matteo (non so a quale edizione si sia arrivati ma sto Don quanto campa?), dicevamo comincità demenziale, forse abusata ma sempre efficace alla fin fine "ABBIAMO TROVATO IL MORTO: STA BENE" e Don Matteo ringrazi "che ce sta er Frassica". 

***

Ore 00,53: Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi duettano sul palco dell'Ariston cantando "Sarà per te" di Francesco Nuti per pubblicizzare la loro fiction che non ricordo come si intitoli. A parte questo è stata la miglior coppia canora sentita sinora a sanremo: hanno amalgamato le loro voci perfettamente e con toni diversi non sbraitando allo stesso modo come s'usa nei duetti che a questo punto non son duetti ma "unetti" se si canta sempre con lo stesso tono entrambi. Mi chiedo perchè a Sanremo sian tutti bravi a cantare tranne i cantanti.


Immagine dal web

In finale di puntata con la solita suspance o suspence che dir si voglia veniam a sapere "ciao bale" che lo stato sociale, che a me vien da vomitare solo a nominarli, son dinuovo nelle zone blu della classifica che poi corrispondono ai più bravi (ossigniur) e che la povera Noemi che è brava, bona e ha portato pure una canzone figa sta invece all'inferno. Ma che cacchio ci vede in quei quattro figli di papà stonati la demoscopica, la giuria tecnica e via discorrendo? Come sempre sanremo mi lascia spesso senza parole...dopo una serata bellina e quasi divertente ci tocca sentire ste cose e si va a dormire col nervoso; nulla di nuovo sotto il sole, sappiate però che non scriverò più nulla di sanremo sul mio blog a meno che lo stato sociale non finisca in ultimissima posizione a questo punto scriverò un articolo di gaudio...perchè "Sanremo è Sanremo ma minchia!!!" (cit).


La vecchina ballerina che accompagna lo stato sociale durante la loro canzone. Ma a questo punto visto che mi consta che questi vincano solo per merito suo, non potrebbero farla cantare? Magari oltre che a ballare da dio è forse più intonata di loro - immagine dal web 

Enrica Merlo🐈 09/02/2018

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