lunedì 15 gennaio 2018

🚁 GOOD BYE LENIN; visto e piaciuto (piccola recensione)


 Foto dal web

Articolo precedente: http://www.mimancanoifondamentali.com/2018/01/e-metti-il-caso-che-oprah-winfrey.html

Ho visto la settimana scorsa un film, questo, indicato dal titolo e dall'immagine sopra, GOOD BYE LENIN. 
Inizialmente scettica devo ammettere ho pensato "un malloppone pseudo comunista" chissà quanti sbadigli, devo dire che mi sono ricreduta, parecchio.

Due parole sul film giusto perchè sappiate cosa cercare nel caso la mia recensioncina vi convinca: La regia è di Wolfgang Becker ed è un film del 2003; il genere è definito perlopiù commedia drammatica. Gli attori protagonisti sono quasi tutti tedeschi e sono proprio bravi, lo devo ammettere, nonostante io non abbia un bel rapporto con i nibelunghi 😂. La colonna sonora, vera e propria chicca, che vi prende da subitissimo e vi fa entrare in immediata sintonia con la storia, è di Yann Tiersen, per capirci, quello che ha scritto la colonna sonora pure de Il favoloso mondo di Amelie, e diciamo poco.

Bene. Il film tratta il tema dell'ostalgie, termine tedesco inserito quasi immediatamente dopo la caduta del muro di Berlino, negli anni '90 dello scorso millennio, nei vocabolari teutonici. Che cos'è sta ostalgie? Nè più nè meno il fenomeno, che a quanto pare ha preso molti, della nostalgia conseguente alla scomparsa della DDR nella Germania Orientale.
Bel film anche a livello visivo, con un colore tra l'ocra e l'anticato perenne, che dà proprio l'idea di vecchio, obsoleto, passato ma con discrezione; come già detto, colonna sonora travolgente. La caduta del muro di Berlino è stata una liberazione non solo per i tedeschi e per tutto l'asse comunista dell'europa dell'est (si dice così? boh) ma lo è stata un pò per tutti, chi non ha ancora scolpite nella mente le immagini del muro che veniva abbattuto e delle persone che ci salivano sù per prenderne delle porzioni, dei festeggiamenti, degli abbracci, dei baci? Bene.


Foto dal web (Christiane)
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Christiane, madre di famiglia abbandonata dal marito fuggito all'ovest (sarà proprio così? guardate il film, curiosoni 😜), irreprensibile propugnatrice dei valori della DDR e della giustezza del regime cade, proprio nei giorni che precedono l'abbattimento del muro, in coma e rimane in tale stato per otto mesi. Risvegliatasi, è in precarie condizioni di salute ed i figli vengono informati del fatto che ogni piccolo trauma potrebbe esserle fatale. Il figlio Alex allora inizia una lotta surreale, a tratti divertente ma soprattutto disperatamente tenera per fare in modo che la madre, bloccata a letto, continui a pensare di vivere nella vecchia DDR. E ci riesce, eccome, cura ogni minimo particolare fino allo spasimo, dalle vecchie etichette del cibo che serve alla mamma, ai telegiornali debitamente "taroccati" da lui e dal suo grande amico con il quale lavora in una ditta di vendita ed installazione di parabole. Dalle feste di compleanno allucinanti in cui tutti si devono vestire "alla vecchia maniera", ai canti del vecchio regime. Ma, per quanto possa impegnarsi, il piano di Alex comincia a fare acqua, ovviamente...



La stupefacente scena in cui Christiane, sfuggita al controllo della famiglia vede volare via la statua di Lenin, trasportata da un elicottero, che sembra salutarla.


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Una liberazione o una disgrazia che Christiane venga a sapere la verità? Beh questo lo dovrete scoprire guardando il film. Io so solo che sono rimasta incollata alla pellicola per tutto il tempo ed il film è piuttosto lunghetto, mi pare un paio d'ore. L'ho visto con grande tenerezza sia per la cura estrema con cui questo figlio si è prodigato per salvaguardare la salute della mamma (non sono patetica, poi vedrete e mi darete ragione) sia dal punto di vista, se così si può dire politico-sociologico, alla fine sta liberazione, e nessuno mi venga a dire che sono filo-qualcosa perchè sto parlando solo per sensazioni, è stata davvero una liberazione o un'altro tipo di regime? A voi l'ardua sentenza. Ho trovato questo film molto istruttivo, quando è caduto il muro io ero giovanissima e non potevo certo cogliere le implicazioni che questo avvenimento comportava.

L'estrema cura e delicatezza del racconto fanno il resto...non fatevi ingannare dalla primissima parte del film. In buona sostanza si può definire un'esposizione quasi apolitica estremamente attenta agli stati d'animo più che agli "Stati", il resoconto di un periodo storico importantissimo, narrato non con leggerezza ma con grande sensibilità.

Buona visione!!

Enrica Merlo🐈 15/01/2018

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